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La massa nera è il nuovo oro delle auto elettriche. Chi rischia di rimanere a secco?

 La massa nera è il nuovo oro delle auto elettriche. La Cina è prima ma la concorrenza di Ue e Usa aumenta. Chi rimarrà a secco?

La corsa alla massa nera, il nuovo oro delle auto elettriche, è sempre più spietata. Le materie prime riciclate dalle batterie sono sempre più ambite, nonostante il rallentamento della crescita delle vendite di vetture a batteria e l’eccesso di offerta di materiali. La Cina si conferma leader anche in questo campo. Tuttavia, Trump e i leader europei hanno compreso la strategicità della massa nera. Una presa di coscienza che sta permettendo a Ue e Usa di guadagnare terreno sul concorrente asiatico grazie alla crescita degli investimenti, sostenuta da politiche favorevoli e sovvenzioni. Tuttavia, all’orizzonte si profila il rischio di una carenza di massa nera. È quanto emerge da uno studio di S&P Global.

PARTE LA CORSA ALLA MASSA NERA

La crescita a livello mondiale dei veicoli elettrici (EV) fa aumentare la domanda di materie prime riciclate per batterie. Il problema è che attualmente non tutte le batterie delle EV vengono riciclate, una volta giunte alla fine della loro prima vita. Infatti, molte sono riutilizzate per altre applicazioni, ad esempio come sistemi di accumulo dell’energia delle batterie (BESS). Allo stesso tempo, la debole domanda di batterie ha limitato la disponibilità di rottami di produzione.

IL MERCATO UE

Il mercato della massa nera in Europa è ancora nella sua fase iniziale e di fronte a sé ha diverse sfide da superare per crescere. Gli ostacoli principali sono bassi approvvigionamenti, elevati costi di manodopera ed energia, normative rigide per l’ingresso nel mercato. Il 5 marzo la Commissione europea ha classificato la massa nera come rifiuti pericolosi per garantire che le batterie e le loro materie prime critiche rimangano all’interno dell’economia europea. Tuttavia, i problemi che affliggono il mercato europeo rischiano di rendere questa scelta inefficace. In generale, le attuali politiche europee, secondo lo studio sono inadeguate per incentivare gli investimenti nella filiera di riciclo delle batterie. Inoltre, i prezzi generalmente bassi del cobalto stanno avendo un impatto negativo sul settore del riciclaggio, rendendo difficile attrarre investimenti per nuovi progetti. Per sfruttare pienamente tutto il materiale disponibile l’Europa potrebbe decidere di allentare le restrizioni sulle esportazioni, secondo alcune fonti del settore.

MASSA NERA, ASIA IN CRISI

L’Asia, dopo che la domanda è cresciuta in maniera esponenziale negli ultimi 10 anni, si trova a dover fronteggiare una crisi dell’approvvigionamento di massa nera. Una carenza che ha reso inattiva almeno la metà della capacità di riciclaggio dei paesi, secondo gli operatori del mercato. Un problema che affligge in particolare la Cina e la Corea del Sud. Per arginare questa problematica, lo scorso marzo Pechino ha annunciato una bozza di regolamento per incoraggiare l’importazione di massa nera riciclata da batterie al litio senza restrizioni.

Nel 2024 il volume di riciclaggio effettivo della batteria agli ioni di litio ritirata dalla Cina ha raggiunto 654.000 tonnellate metriche, il 5% in più rispetto all’anno precedente, secondo il China YiWei Institute of Economics.

LE POSSIBILI CONSEGUENZE

Il nuovo regolamento potrebbe aumentare sensibilmente la disponibilità di massa nera della Cina. Fonti del settore indicano che l’allentamento previsto dei divieti di importazione non dovrebbe migliorare sostanzialmente l’offerta interna a breve termine. Tuttavia, non bisogna dimenticare i potenziali effetti dei dazi. Infatti, i benefici dall’allentamento delle restrizioni all’importazione da parte della Cina potrebbero essere limitati rispetto al previsto, in quanto l’importazione diretta dagli Stati Uniti potrebbe diventare molto costosa.

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