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Arabia Saudita

La metamorfosi dell’Arabia Saudita: da Petrostato a leader delle energie rinnovabili

Attraverso il fondo sovrano, l’Arabia Saudita sta investendo miliardi di euro in enormi parchi solari, impianti di idrogeno e turbine eoliche. L’obiettivo dichiarato è tanto ambizioso quanto chiaro: entro il 2030, il 50% dell’elettricità del Paese dovrà provenire da fonti rinnovabili

L’Arabia Saudita verde non è più un miraggio: il Paese del petrolio si prepara a una rivoluzione energetica senza precedenti. Mentre il mondo osserva con interesse, il regno sta silenziosamente tessendo una rete di accordi internazionali che potrebbero ridisegnare il futuro energetico dell’Europa.

L’ultimo tassello di questo ambizioso mosaico si è aggiunto domenica 26 gennaio, quando, a margine dell’incontro tra la premier Giorgia Meloni e il principe ereditario Mohammed bin Salman, sono stati siglati accordi di cooperazione per un valore di circa 10 miliardi di dollari, con un focus particolare sulla fornitura di idrogeno verde all’Europa. E l’accordo siglato da Giorgia Meloni fornisce al principale quotidiano economico tedesco, l’Handelsblatt, lo spunto per approfondire le prospettive di cooperazione energetica che l’Arabia Saudita offre anche alla Germania.

I GRANDI INVESTIMENTI DELL’ARABIA SAUDITA NELLE RINNOVABILI

Il Petrostato sta vivendo una metamorfosi sorprendente, scrive il quotidiano di Düsseldorf: attraverso il suo fondo sovrano, sta investendo miliardi di euro in mastodontici parchi solari, impianti di idrogeno e turbine eoliche. L’obiettivo dichiarato è tanto ambizioso quanto chiaro: entro il 2030, il 50% dell’elettricità del Paese dovrà provenire da fonti rinnovabili, con il restante 50% prodotto da centrali a gas.

Un traguardo che potrebbe sembrare utopistico, considerando che attualmente la maggior parte dell’energia proviene da combustibili fossili, ma che gli analisti ritengono raggiungibile, seppur con qualche possibile ritardo.

IL RUOLO DELLA SOCIETÀ ACWA POWER

Al centro di questa trasformazione troviamo ACWA Power, una società partecipata al 44% dal fondo statale PIF, guidata dal manager Marco Arcelli. L’azienda – che ha iniziato il suo percorso 20 anni fa come società privata specializzata in impianti di desalinizzazione – oggi è in prima linea nella corsa alle rinnovabili.

L’Handelsblatt snocciola i numeri: l’Arabia Saudita punta a una capacità installata di 130 GW di elettricità da fonti rinnovabili entro il 2030, con un incremento annuale previsto di 20 GW. Solo lo scorso anno, ACWA Power ha firmato contratti per 14,5 GW.

L’ARABIA SAUDITA È PRONTA PER LA TRANSIZIONE ENERGETICA

Secondo il quotidiano tedesco, l’Arabia Saudita possiede le condizioni ideali per questa transizione: abbondanza di sole, vento e spazi inutilizzati permettono di generare energia rinnovabile a costi sei volte inferiori rispetto all’Europa. I progressi sono già tangibili: la capacità degli impianti fotovoltaici è quasi raddoppiata nell’ultimo anno, raggiungendo i 6,5 GW, con progetti significativi come l’impianto di Sudair (1,5 GW) già operativo e gli impianti Shuabiah 1 e 2 in arrivo.

IL PROGETTO “NEOM” SULL’IDROGENO

Particolarmente interessante è il progetto nel deserto di Neom, sul Mar Rosso, dove ACWA Power sta costruendo, in collaborazione con Air Products, un impianto di idrogeno verde alimentato da energia eolica e solare. Con una capacità produttiva di 200.000 tonnellate annue, supera di cento volte il più grande progetto europeo e potrebbe iniziare a fornire idrogeno verde all’Europa già tra fine 2026 e inizio 2027.

ACWA POWER STRINGE ACCORDI CON AZIENDE ITALIANE

Le sfide non mancano, nota ancora l’Handelsblatt: dalla burocrazia alla carenza di manodopera qualificata, passando per la necessità di una maggiore trasparenza amministrativa. Tuttavia, il recente accordo che ha visto ACWA Power firmare 5 lettere di intenti con aziende italiane dimostra come la cooperazione tra Unione europea e Medio Oriente nel campo delle energie rinnovabili stia prendendo sempre più forma, delineando un futuro energetico più sostenibile e interconnesso.

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