L’iniziativa promossa dall’ONU che raggruppa le banche impegnate a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 ha dichiarato di aver proposto di modificare i propri obiettivi da “alleanza basata sull’adesione” a “iniziativa quadro”
La Net-Zero Banking Alliance (NZBA) – l’iniziativa internazionale promossa dalle Nazioni Unite che raggruppa le banche impegnate a raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050 – ha dichiarato di aver proposto di modificare i propri obiettivi da “alleanza basata sull’adesione” a “iniziativa quadro”.
La decisione – che i membri dovranno votare entro la fine di settembre – fa seguito all’esodo di molte grandi banche in seguito alle pressioni di alcuni politici repubblicani statunitensi, secondo cui l’adesione potrebbe essere considerata una violazione delle norme antitrust.
“INIZIATIVA QUADRO MODELLO MIGLIORE PER SUPPORTARE LE BANCHE NELLA TRANSIZIONE”
“Il gruppo direttivo ritiene che questo sia il modello più appropriato per continuare a supportare le banche di tutto il mondo affinché restino resilienti e accelerino la transizione dell’economia reale in linea con l’accordo di Parigi, oltre che per continuare a collaborare con il settore bancario globale per sviluppare ulteriori linee guida e strumenti necessari a supportare loro e i loro clienti”, ha affermato la NZBA in una dichiarazione sul suo sito web.
“Riconoscendo che le banche e le principali parti interessate hanno grandi opportunità di trarre vantaggio dai risultati dell’Alleanza e di accelerare l’azione sulle priorità chiave – prosegue la nota -, la NZBA incoraggia il settore bancario a rimanere fermo nell’attuazione dei propri impegni net zero. La NZBA ha sospeso le sue attività in corso, mentre i membri completano l’attuale processo di votazione, e condivideranno l’esito una volta concluse le votazioni, alla fine di settembre”.
LA NASCITA DELLA NZBA
Come si legge sul sito web ufficiale, la Net-Zero Banking Alliance è stata lanciata il 21 aprile 2021 in occasione dell’US Leaders Summit on Climate con 43 banche associate. Negli anni successivi il numero di membri del gruppo è triplicato, arrivando ad oltre 120 membri provenienti da più di 40 Paesi.
L’ESODO DELLE BANCHE MONDIALI
Negli ultimi mesi diversi grandi istituti di credito internazionali come JPMorgan, Citi, Morgan Stanley, Macquarie e Bank of Montreal hanno abbandonato l’alleanza. L’ultima ad uscire dal gruppo, UBS, a inizio agosto ha dichiarato in un comunicato che la NZBA “ha fornito dei modelli preziosi per la definizione degli obiettivi iniziali”, ma che ormai UBS “ha potenziato le proprie capacità interne e ha deciso di abbandonarla”.
Inizialmente, le banche aderenti avevano concordato l’allineamento dei loro portafogli ad un percorso di contenimento del riscaldamento globale entro 1,5°C. Lo scorso aprile, però i membri hanno votato per abbassare il limite a 2°C e hanno eliminato l’obbligo di raggiungere le zero emissioni nette entro il 2050, proprio per evitare ulteriori defezioni.
Attualmente, il valore aggregato degli attivi delle banche aderenti alla NZBA è sceso da 74.000 miliardi di dollari a dicembre a 44.000 miliardi. Dal 2021 sono 23 le banche che hanno lasciato il gruppo, ma nel frattempo oltre 100 istituti, oltre 80 dei quali europei, sono entrati a farne parte.
L’INTERVENTO PER ALLEGGERIRE LE REGOLE PIÙ SEVERE
Già all’inizio del 2025 la NZBA aveva ammorbidito alcune delle sue regole più severe, per non perdere ulteriori membri e attrarre anche le banche dei Paesi emergenti. Una mossa che però, secondo molti, ha ridotto la credibilità dell’iniziativa.