La Commissione Ue propone di stanziare 30 miliardi di euro del Meccanismo per Collegare l’Europa (CME) per le infrastrutture energetiche, rispetto ai 6 miliardi di euro precedenti. Ciò significherebbe maggiori fondi per interventi come l’ammodernamento della rete, l’accumulo di energia tramite batterie e le infrastrutture per l’idrogeno
La Commissione europea intende destinare miliardi di euro in più alle infrastrutture energetiche nell’ambito del prossimo bilancio a lungo termine dell’Unione europea. Le iniziative nel settore energetico vedrebbero un aumento significativo dei fondi previsti dalla proposta.
Come spiega Politico, la Commissione propone di stanziare 30 miliardi di euro del Meccanismo per collegare l’Europa (CME) per le infrastrutture energetiche, rispetto ai 6 miliardi di euro precedenti. Ciò significherebbe maggiori fondi per interventi come l’ammodernamento della rete, l’accumulo di energia tramite batterie e le infrastrutture per l’idrogeno.
FINO A 150 MILIARDI DI EURO DI PRESTITI AI PAESI PER GLI “OBIETTIVI UE”
“Questo rafforza l’indipendenza energetica e accelera la transizione pulita”, ha dichiarato ai giornalisti la presidente della Commissione Ue, Ursula von der Leyen, presentando la proposta. Von der Leyen ha anche promosso una nuova proposta che consente ai Paesi di ottenere prestiti fino a 150 miliardi di euro, sostenuti dall’Unione europea, per “obiettivi UE”, indicando l’energia e la difesa come priorità.
I FINANZIAMENTI PER LE RETI ELETTRICHE DELL’UNIONE EUROPEA
Le reti elettriche potrebbero ricevere finanziamenti analoghi da un “fondo per la competitività ampliato” del valore di 410 miliardi di euro, nella proposta della Commissione. L’ex presidente della Banca Centrale Europea, Mario Draghi, nel suo Rapporto sulla competitività aveva avvertito che le reti elettriche dell’Europa, ormai obsolete, stavano seriamente ostacolando la capacità dell’Ue di competere con Stati Uniti e Cina.
I FONDI UE PER TECNOLOGIE PULITE E DECARBONIZZAZIONE
Nell’ambito del Fondo per la competitività, von der Leyen ha anche proposto un aumento di sei volte degli stanziamenti per “tecnologie pulite e decarbonizzazione”. Nel complesso – ha spiegato la numero uno dell’esecutivo Ue – il 35% del bilancio Ue proposto sarà destinato a programmi per il clima e l’ambiente, raggiungendo circa 700 miliardi di euro. Questi fondi verranno destinati agli sforzi per l’adattamento ai cambiamenti climatici, la protezione delle risorse idriche, la prevenzione dell’inquinamento e la creazione di un’economia più circolare. La quota del 35% unirebbe nell’attuale bilancio Ue quelli che attualmente sono due obiettivi di spesa distinti: il 30% per il clima e il 10% per la biodiversità.
LA POSIZIONE DEGLI AMBIENTALISTI
I gruppi ambientalisti hanno avvertito che un tale cambiamento si tradurrebbe in una riduzione dei fondi destinati agli obiettivi per la biodiversità. “La Commissione – si legge sul sito del WWF – insiste sul suo obiettivo di semplificare il bilancio Ue riducendo il numero di programmi di spesa, ma un consolidamento significativo potrebbe comportare la perdita di investimenti, nel prossimo ciclo di spesa, nell’azione per il clima e nella protezione della natura, ad esempio attraverso il programma LIFE di lunga data.
Ciò è ancora più importante se si considera che il bilancio Ue è un motore fondamentale della spesa pubblica, anche per il clima e la natura, generando oltre un terzo degli investimenti pubblici nella maggior parte dei Paesi membri.
WWF: “DARE PRIORITÀ AGLI INVESTIMENTI POSITIVI PER CLIMA E NATURA”
Il prossimo bilancio dell’Unione europea dovrebbe continuare a dare priorità agli investimenti positivi per il clima e la natura, fissando obiettivi di spesa vincolanti e ambiziosi per il clima e la biodiversità. L’attuale MFF (Multiannual Financial Framework, il quadro finanziario pluriennale dell’Unione europea) stabilisce dei parametri di riferimento importanti: almeno il 30% della spesa complessiva è stato dedicato all’azione per il clima, con un obiettivo complementare del 10% per la biodiversità. Interrompere questi obiettivi rappresenterebbe un passo indietro senza precedenti, indebolendo significativamente gli impegni globali dell’Ue per mitigare i cambiamenti climatici e arrestare la perdita di biodiversità.
Il percorso dell’Unione europea verso un’economia climaticamente neutra e positiva per la natura ha già dimostrato significativi benefici per i cittadini, dai prezzi dell’energia più bassi ai nuovi posti di lavoro in settori a prova di futuro, al miglioramento della salute pubblica e alla maggiore autonomia strategica.
Con l’importante Clean Industrial Deal e la recente proposta di obiettivi climatici per il 2040, la Commissione ha dimostrato un impegno costante per la transizione verde. La qualità e la coerenza politica della proposta di bilancio dipendono quindi in modo cruciale dalla capacità del prossimo MFF di fornire i finanziamenti necessari”.