Secondo i dati Eurostat nella seconda metà del 2024, l’Italia si classifica sesta in Europa per il caro bollette dell’energia elettrica  (26,41 centesimi al kWh). Ai primi tre posti ci sono Cipro, Danimarca e Ungheria. Le imposte e altri costi hanno il secondo peso più elevato tra i Paesi Ue. Intervistato da Il Sole 24 Ore, Gianni Vittorio Armani, presidente di Elettricità Futura sostiene che il consumatore retail medio spende 60 euro al mese, contro una media europea di 57 euro. Diverso è il caso delle imprese energivore: per loro l’energia è il costo prevalente e hanno un rischio delocalizzazione che deve essere evitato.

IDRORELEASE E RINNOVABILI: LE PROPOSTE

Il numero uno di Energia Futura spiega la soluzione pensata dall’associazione per abbassare le bollette.

«Abbiamo lavorato all’interno di Confindustria per arrivare a una proposta congiunta» che si concretizza nell’idrorelease. Quest’ultimo prevede la cessione di una quota fino al 15% di energia idroelettrica a prezzi calmierati nell’eventualità di una riassegnazione delle concessioni. Ci sono poi gli impianti rinnovabili arrivati a fine incentivo, che possono essere contrattualizzati a lungo termine a un prezzo più basso di quello di mercato, favorendone anche il repowering. La proposta di Energia Futura prevede anche l’Energy release (la possibilità di avere energia a prezzi scontati a fronte della costruzione di impianti green per l’autoconsumo da parte delle imprese). Tutte soluzioni che garantirebbero energia elettrica a prezzi contenuti per le imprese.

INVESTIMENTO SULLE RETI