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Ucraina Russia

La Russia scatena attacco massiccio: colpite le infrastrutture energetiche in sei regioni ucraine, 100.000 al buio

L’aeronautica militare ucraina ha riferito di aver intercettato 74 dei 95 droni lanciati dalla Russia durante la notte, ma i 21 che sono riusciti a passare hanno colpito nove diverse località in tutto il paese, causando danni significativi.

La Russia ha scatenato un massiccio attacco notturno con droni contro le infrastrutture energetiche e del gas in sei regioni ucraine, lasciando oltre 100.000 persone senza elettricità in un colpo mirato a paralizzare il sistema energetico del paese. La notizia è stata confermata da funzionari ucraini, tra cui il Ministero dell’Energia e lo stesso presidente Volodymyr Zelenskiy, che hanno denunciato una campagna deliberata per distruggere le infrastrutture civili in vista dell’inverno.

L’aeronautica militare ucraina ha riferito di aver intercettato 74 dei 95 droni lanciati dalla Russia durante la notte, ma i 21 che sono riusciti a passare hanno colpito nove diverse località in tutto il paese, causando danni significativi.

IL DETTAGLIO DEGLI ATTACCHI: DAL GAS ALLE SOTTOSTAZIONI ELETTRICHE

Secondo quanto comunicato dal Ministero dell’Energia ucraino tramite Telegram, le forze russe hanno danneggiato in modo significativo le infrastrutture per il trasporto del gas nella regione di Poltava e hanno colpito le apparecchiature di una delle principali sottostazioni elettriche nella regione di Sumy.

Il presidente Zelenskiy ha confermato che gli attacchi hanno lasciato più di 100.000 persone senza corrente elettrica nelle regioni di Poltava, Sumy e Chernihiv.

UNA STRATEGIA DELIBERATA IN VISTA DELL’INVERNO

L’attacco si concentra su aree strategiche per l’Ucraina, dato che i principali impianti di produzione di gas del paese si trovano proprio nelle regioni di Poltava e Kharkiv. Anche quest’ultima è stata colpita durante la notte, insieme alle regioni di Zaporizhia e Donetsk.

Questa offensiva segna un’intensificazione degli attacchi russi contro le infrastrutture di produzione e importazione del gas ucraino, che prosegue nonostante gli sforzi diplomatici del presidente degli Stati Uniti Donald Trump per porre fine alla guerra. “Consideriamo gli attacchi russi come una continuazione della deliberata politica della Federazione Russa di distruggere le infrastrutture civili dell’Ucraina prima della stagione del riscaldamento”, ha affermato il Ministero dell’Energia.

L’Ucraina sta già affrontando una grave carenza di gas da quando gli attacchi missilistici russi all’inizio di quest’anno hanno provocato un crollo del 40% della produzione. La scorsa settimana, il Ministero dell’Energia ha dichiarato che gli impianti energetici del paese sono stati attaccati 2.900 volte da marzo 2025.

LE CONSEGUENZE SULLA POPOLAZIONE CIVILE

L’impatto sulla vita quotidiana è stato immediato. Nella regione di Poltava, il governatore Volodymyr Kohut ha dichiarato che l’attacco ha causato un’interruzione temporanea della corrente, che è stata poi ripristinata.

La situazione è apparsa più grave a Sumy, dove ampie zone della città sono rimaste senza elettricità. Mercoledì mattina, Serhii Kryvosheienko, capo dell’amministrazione militare della città, ha comunicato che tutti gli impianti di distribuzione idrica stavano funzionando grazie a sistemi di emergenza. Anche le strutture sanitarie, ha aggiunto, stavano utilizzando fonti di energia di riserva per continuare a operare.

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