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Energia Pulita

La strada verso l’energia pulita guarda ai prezzi del gas

Come gli alti prezzi del gas possono incidere sulla svolta verso l’energia pulita. Fatti, numeri e scenari da un’analisi Cnbc

Lo stiamo raccontando da quando è iniziata. C’è un evidente fronte energetico scatenato dalla guerra ucraina. L’Occidente sta reagendo all’aggressività putiniana soprattutto con risposte economiche. Ma i governi Ue e Usa sono all’attivo per cercare alternative alle forniture russe che da troppo hanno legato mani e piedi al Vecchio Continente. Ponendo di lato la cronaca giornaliera, è diventata evidente la spaccatura tra breve e lungo periodo. Nell’immediato, si punta ancora fortemente sulle fonti fossili, allungando lo sguardo trova spazio l’energia pulita.

L’AUMENTO DEI PREZZI

24 febbraio, invasione dell’Ucraina. Da allora, ogni equilibrio sui livelli economici del gas è andato a farsi benedire. Come ricorda puntualmente la Cnbc, “i prezzi del greggio statunitense hanno raggiunto i 130 dollari il 6 marzo, il più alto dal luglio 2008. Circa una settimana dopo, i prezzi della benzina negli Stati Uniti hanno raggiunto un prezzo record di $ 4,33 per gallone. Più o meno nello stesso periodo, i futures sul gas naturale nell’Unione europea hanno raggiunto il livello record di 345 euro per megawattora”.

Ora la nuova stabilità è diventata la guerra, purtroppo. Ecco il perché della discesa dei prezzi.

LE RISPOSTE DI BREVE PERIODO

Una discesa non sufficiente a fermare la corsa all’indietro, la corsa a nuove trivellazioni e ricerca di petrolio. Perché, appunto, la necessità immediata è quella di cercare alternative. Ma come sostiene John Larsen, un partner del Rhodium Group, i motivi si legano anche alla voglia di approfittare degli alti prezzi e guadagnare di più. “Siamo sul piede di guerra – un’emergenza – e dobbiamo aumentare responsabilmente l’offerta a breve termine dove possiamo in questo momento per stabilizzare il mercato e ridurre al minimo i danni alle famiglie americane”, ha detto il Segretario all’Energia Jennifer Granholm, a un’industria di dirigenti del settore energia a Houston all’inizio di marzo.

LA TRAIETTORIA DI LUNGO PERIODO VERSO ENERGIA PIÙ PULITA

“Personalmente non penso che ciò metterà a repentaglio il raggiungimento degli obiettivi climatici a lungo termine, purché ci sia un impegno serio raddoppiato per passare da qui a quella transizione”, ha detto Larsen alla Cnbc.

Dunque, nel lungo periodo l’obiettivo di un’energia più pulita rimane saldo. Anche perché, osserva ancora il giornale americano, i consumi degli americani potranno via via spostarsi verso veicoli più sostenibili proprio per gli alti prezzi ai distributori di rifornimento. Certo, occorrerà un’offerta più robusta. “I prezzi più alti dell’energia servono a ridurre l’ansia e il rischio di un investimento, afferma Steve Crolius, presidente di Carbon Neutral Consulting ed ex consulente climatico presso la Clinton Foundation. Crolius consiglia imprenditori e sviluppatori di progetti interessati a investire in fonti di combustibili alternativi” conclude il quotidiano a stelle e strisce.

I dubbi rimangono, il piano climatico di Biden – come quello europeo – deve fare i conti con l’emergenza prezzi. Ma nel lungo periodo l’energia pulita dovrà essere dominante.

 

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