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L’addio al gas russo sempre più vicino: a maggio al via il rigassificatore di Ravenna

Nei primi quattro mesi del 2025 sono approdate in Italia circa 60 navi gasiere, di cui la metà proveniente dagli USA – in crescita rispetto a circa un terzo dello scorso anno – dal Qatar e da diversi Paesi africani, per un volume complessivo di quasi 6 miliardi di metri cubi, pari a circa il 30% dei quantitativi di gas importati nel Paese.

Entro maggio l’Italia potrà dire fine al legame che la unisce alla Russia per gli approvvigionamenti di gas. La nave rigassificatrice BW Singapore, ormeggiata a 8,5 chilometri al largo di Ravenna, ha infatti concluso con successo e nel pieno rispetto dei tempi previsti le attività di commissioning dell’impianto propedeutiche all’avvio delle operazioni commerciali.

A MAGGIO AL VIA ATTIVITA’ DI RIGASSIFICAZIONE

Una volta ricevute le ultime autorizzazioni da parte delle Istituzioni competenti, nel corso del mese di maggio avrà inizio l’attività di rigassificazione con la messa a disposizione della capacità tramite procedure di asta competitiva, ai sensi di quanto previsto dal quadro regolatorio vigente, ha comunicato Snam.

LA NAVE ACQUISTATA A LUGLIO 2022 HA UNA CAPACITA’ DI 5 MLD DI MC

La nave rigassificatrice BW Singapore, acquistata da Snam nel luglio 2022, è dotata – come l’Italis Lng già in esercizio a Piombino – di una capacità di rigassificazione annua di 5 miliardi di metri cubi.

CAPACITÀ DI RIGASSIFICAZIONE COMPLESSIVA DEL PAESE SALE A 28 MILIARDI DI METRI CUBI ALL’ANNO

Con la sua entrata in esercizio, la capacità di rigassificazione complessiva del Paese sale a 28 miliardi di metri cubi all’anno, volume uguale a quanto importato dalla Russia nel 2021 e pari al 45% della domanda nazionale di gas, che potrà così essere soddisfatta attraverso un vettore che garantisce ampia diversificazione delle rotte d’approvvigionamento.

DOMANDA COMPLESSIVA DI GAS ITALIANO NEL 2024 A 61,9 MLD DI MC

Lo scorso anno la domanda di gas è stata complessivamente di circa 61,9 miliardi di metri cubi, con un lieve incremento dello 0,6% rispetto al 2023. Si tratta del secondo livello più basso dal 2020, in linea con i consumi del 2014.

NEL 2024 RIPRESA DEL GAS RUSSO MA ORA RAPPRESENTA IL 9,1% RISPETTO AL 40% DEL 2021

Si è registrata una ripresa dell’import di gas dalla Russia (+97% sul 2023), pur restando a livelli molto inferiori rispetto al periodo pre-conflitto: il volume importato oggi è meno di un quarto rispetto al 2021 (prima della guerra in Ucraina). Oggi il gas russo rappresenta il 9,1% della domanda nazionale, mentre nel 2022 era il 20,4% e nel 2021 il 40%.

DAL GNL CONTRIBUTO FONDAMENTALE NEL DIVERSIFICARE: NEL 2024 SODDISFATTO UN QUARTO DELLA DOMANDA

Il gas naturale liquefatto (GNL) continua a fornire un contributo fondamentale per la diversificazione del sistema energetico italiano. Nel 2024, ad esempio, il GNL ha contribuito a soddisfare un quarto della domanda italiana di gas (il 23,7% della domanda nazionale), con 150 navi che da circa 10 Paesi diversi hanno raggiunto i quattro terminali di rigassificazione presenti sul territorio nazionale, che diventano cinque con l’entrata in esercizio di Ravenna.

Più precisamente nei rigassificatori italiani sono stati trattati 14,7 miliardi di metri cubi di gas naturale liquefatto, con una riduzione di circa 1,9 mld mc rispetto al 2023 (-12%).

DA INIZIO 2025 ARRIVATI 6 MLD DI MC DAL GAS LIQUEFATTO, DI CUI LA METÀ DAGLI USA

Nei primi quattro mesi del 2025, infatti, sono approdate in Italia circa 60 navi gasiere, di cui la metà proveniente dagli USA – in crescita rispetto a circa un terzo dello scorso anno – dal Qatar e da diversi Paesi africani, per un volume complessivo di quasi 6 miliardi di metri cubi, pari a circa il 30% dei quantitativi di gas importati nel Paese.

L’IMPORT DI GAS DAGLI ALTRI PAESI

L’Algeria resta il principale fornitore dell’Italia, con 21,1 miliardi di metri cubi importati (-8,6% sul 2023), pari al 34% della domanda nazionale (contro circa il 29% del 2021). L’importazione attraverso il TAP e quindi l’Azerbaigian è risultata invece in leggero aumento (+3,3%). Il paese asiatico è il secondo fornitore italiano con il 16,7% della domanda nazionale.

In calo invece l’importazione dall’hub del Nord Europa, che ha registrato un volume di 6 miliardi di metri cubi (-8,5%), pari al 9,7% della domanda nazionale. Mentre le importazioni dalla Libia sono ormai marginali, con appena 1,4 miliardi di metri cubi (-44,2% rispetto al 2023), pari al 2,3% della domanda nazionale.

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