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Le auto ibride spalancheranno le porte dell’Ue a Geely?

Geely accelera in Europa. In programma 1.000 nuovi concessionari per sfidare i giganti dell’auto. Il piano

Il colosso cinese Geely Auto lancia la sfida più ambiziosa mai tentata da un costruttore asiatico nel mercato europeo: aprire 1.000 concessionari in tutta l’Unione Europea entro cinque anni. Tutti i dettagli del piano.

COME GEELY VUOLE CONQUISTARE L’UE

Geely ha un piano preciso per conquistare l’Europa. La strategia si compone di tre tasselli: ibridi plug-in (PHEV), una rete di vendita locale e servizi post-vendita capillari. Nel 2024 l’azienda ha venduto oltre 2,17 milioni di veicoli nel mondo, in aumento del 32% rispetto all’anno precedente, superando le 400.000 esportazioni. Ma ora Geely vuole alzare l’asticella, consolidando la propria presenza in Europa, dopo le esperienze indirette tramite marchi come Volvo, Polestar, Lynk & Co e Smart.

PHEV IL CAVALLO DI TROIA PER L’UE

Geely ha scelto di puntare in modo deciso sugli ibridi plug-in (PHEV). Un vero e proprio cavallo di Troia che permette alla casa cinese di attenuare l’impatto dei dazi europei sulle auto elettriche importate dalla Cina. Al tempo stesso, può offrire ai consumatori un’alternativa più flessibile durante la transizione verso il full electric.

IL CUORE DEL PIANO: I CONCESSIONARI

Geely vuole aprire 1.000 concessionari in Europa entro cinque anni, una rete di dimensioni paragonabili a quelle dei grandi marchi generalisti europei, secondo quanto riporta Automotive News Europe.

Il progetto comprende non solo la vendita, ma anche centri di assistenza, magazzini ricambi e servizi finanziari locali. L’obiettivo è garantire ai clienti europei un’esperienza completa e competitiva rispetto ai brand più affermati.

A CHE PUNTO È IL PIANO DI GEELY?

In Italia, attualmente Geely collabora con Jameel Motors. Entro 18 mesi il gruppo vuole aprire circa 100 punti vendita e assistenza, lanciando il SUV elettrico EX5 e l’ibrido plug-in Starray EM-i.

In Polonia entro il 2026 costruirà una rete di 10 concessionari, che fungerà da hub per l’Europa centrale. Parallelamente, secondo Reuters, sta valutando la costruzione di un impianto di produzione in Europa per assemblare localmente modelli elettrificati. Una mossa che permetterebbe di ridurre dazi e tempi di consegna.

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