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Le batterie delle auto elettriche ora preoccupano meno. Perché?

I nuovi impianti di smaltimento e le innovazioni tecnologiche rendono meno gravi i problemi legati alla produzione e smaltimento delle batterie

Le batterie delle auto elettriche fanno passi da gigante. Lo smaltimento e l’approvvigionamento di materie prime preoccupano sempre meno grazie ai progressi tecnologici e al proliferare di impianti di riciclo. Tra le aziende più attive c’è CATL, il maggiore produttore di batterie al mondo, che sta scegliendo siti in Europa e Nord America dove sorgeranno le infrastrutture. Ma arrivano importanti novità anche sul fronte dei composti chimici, dove il sodio si affaccia sul palcoscenico.

BATTERIE, IL RICICLO PREOCCUPANO MENO

Le stime dicono che riciclando le batterie delle EV fuori uso si otterrebbe il 60% di cobalto, il 53% di litio, il 57% di manganese e il 53% di nichel di cui avremo bisogno nel 2040. Ma queste percentuali sono ancora molto lontane, secondo quanto rileva l’Eurostat. La maggioranza delle batterie viene mandato in Nord Europa. Qui sorge, infatti, la maggior parte dei grandi impianti di riciclo, recupero e smaltimento. Attualmente il processo di lavorazione più diffuso è quello pirometallurgico, che consiste nel triturare e fondere i componenti. Una metodologia di lavorazione che permette un recupero di appena il 50% dei materiali, il restante finisce in discarica.

CATL recupererebbe più del 99% di una cella a nichel, cobalto e manganese, percentuale che scende al 90% per il litio, secondo Ni Jun, Chief Manufacturing Officer.

“Crediamo che il riciclaggio sia un must, altrimenti quando un veicolo si ritira, cosa fai? È un terreno inquinante, difficile, pericoloso e può essere esplosivo.” ha detto questa settimana Ni Jun durante un panel al World Economic Forum’s Annual Meeting of the New Champions, secondo quanto riporta Reuters.

Ancora non si conoscono i dettagli riguardo i luoghi dove sorgeranno i nuovi stabilimenti per il riciclo, ma tra i candidati figura la Germania, dove già sorge una fabbrica di batterie dell’azienda.

BATTERIE, TANTE NOVITÀ

Negli ultimi mesi sono diverse le aziende che hanno annunciato importanti novità sul tema batterie. Il dispositivo condensato di CATL, che dovrebbe essere prodotto entro la fine dell’anno, ha una densità di energia dichiarata di 500 Wh/ kg, il doppio rispetto alle celle prodotte da Tesla.

“Il lancio delle batterie condensate inaugurerà un’era di elettrificazione universale del trasporto marittimo, terrestre e aereo, aprirà maggiori possibilità di sviluppo dell’industria e promuoverà il raggiungimento degli obiettivi di neutralità globale del carbonio in anticipo,” ha detto la società ad aprile.

IL SODIO NELLE AUTO ELETTRICHE

Nei prossimi anni faranno la loro comparsa anche i dispositivi di accumulo composti da ioni di sodio, che promettono di portare diversi vantaggi al settore delle Ev. Parliamo infatti dell’unica chimica che non contiene litio. Il sodio nella crosta terrestre è 500 volte più abbondante del litio, secondo le stime. Inoltre, le batterie composte da questo elemento non hanno bisogno di collettori in rame all’interno dell’anodo. Per questi motivi, sono soluzioni che potrebbero essere più economiche e sostenibili.

“Il sodio è uno degli elementi più abbondanti sulla Terra, rendendo le SIB una scelta economicamente più valida rispetto alle libs che si basano sulla disponibilità limitata di litio. La fornitura meno precaria di sodio consente di ridurre i costi di produzione, rendendo le SIB un’opzione interessante per i BEV”, ha affermato Oliver Petschenyk, Automotive Powertrain Analyst di GlobalData.

“SIB sono molto più economici di libs poiché il carbonato di sodio è molto più economico del carbonato di litio. Ci si aspetta anche che siano molto più facili da riciclare e quindi abbiano un impatto relativamente più basso sull’ambiente”, ha sottolineato Rohan Kanwar Gupta, Vice Presidente del settore Corporate Ratings di ICRA.

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