Le crisi dei Canali di Suez e Panama incombono sulla logistica globale e mettono a rischio la decarbonizzazione. Il rapporto delle Nazioni Unite
Le crisi dei Canali di Suez e Panama stanno sconvolgendo le catene di approvvigionamento e facendo aumentare sempre più le emissioni di gas serra. È quanto si apprende da un rapporto delle Nazioni Unite, che sottolinea la portata degli effetti dei conflitti sulla logistica globale. Effetti da non trascurare, se pensiamo che le navi contribuiscono all’80% del trasporto globale delle merci.
SUEZ E PANAMA, LA RIVOLUZIONE DELLA LOGISTICA
Il numero di navi che sono transitate negli ultimi mesi dai due snodi marittimi principali è crollato. Secondo le stime delle Nazioni Unite una petroliera che naviga dall’Arabia Saudita ai Paesi Bassi attualmente allunga il tragitto del 75% navigando intorno al Capo di Buona Speranza in Africa, invece che attraverso il Canale di Suez. Un viaggio di andata e ritorno da Singapore al Nord Europa potrebbe far aumentare di oltre il 70% le emissioni di gas serra, secondo l’UNCTAD. L’aumento delle miglia non è l’unico responsabile dell’aumento dei costi e delle emissioni inquinanti. Infatti, le navi hanno anche aumentato la velocità di navigazione, incrementando così anche il consumo di carburante e le emissioni.
Dati allarmanti, se pensiamo che il transito nel Canale di Suez è diminuito del 42% rispetto al picco di maggio scorso, mentre nel Canale di Panama si è dimezzato. Infitti la siccità e gli attacchi dei militanti Houthi scoraggiano gli avventori e costringono a prendere rotte più lunghe. Di contro, sono aumentate le spedizioni, così come i costi e le emissioni inquinanti.
“Gli eventi segnalano sfide senza precedenti per il commercio globale che interessano milioni di persone in ogni regione”, si legge nello studio.
CANALI, LA DENUNCIA DI COLDIRETTI
I tassi di trasporto dei container sono schizzati alle stelle. Un elemento che può contribuire a far salire l’inflazione.
“Circa la metà dell’aumento dei prezzi dei prodotti alimentari osservati nel 2022 è stato dovuto ai maggiori costi di trasporto, una combinazione di distanze e tariffe di trasporto più elevate”, ha stimato l’agenzia.
Un problema sottolineato anche dall’associazione Coldiretti, che sottolinea che nel solo mese di gennaio le crisi dei Canali hanno avuto un impatto devastante sul settore, provocando una minore esportazione di prodotti agroalimentari ed enologici senza precedenti.
L’aumento delle miglia non è l’unico responsabile dell’aumento dei costi e delle emissioni inquinanti. Infatti, le navi hanno anche aumentato la velocità di navigazione, incrementando così anche il consumo di carburante e le emissioni.