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Libia

Le interruzioni di petrolio libico si intensificano con l’aggravarsi della crisi politica

I manifestanti hanno chiuso il giacimento petrolifero di Sarir, terminal di Es Sider. Si intensifica la minaccia alle esportazioni al porto di Ras Lanuf

Il settore petrolifero libico è stato colpito da ulteriori interruzioni dell’approvvigionamento a causa della chiusura del giacimento da 200.000 barili al giorno di Sarir e del terminal Es Sider da 250.000 barili al giorno a causa dei manifestanti che hanno bloccato i siti. Lo hanno riferito fonti del settore a S&P Global Commodity Insights.

LE TENSIONI TRA I DUE GOVERNI

A causa del blocco, più della metà della produzione petrolifera libica è ora fuori gioco determinata principalmente dall’aumento delle tensioni tra i due governi rivali nelle ultime settimane. L’esercito nazionale libico, che sostiene il governo di stabilità nazionale con sede a est, sostiene infatti le proteste. L’LNA, guidata da Khalifa Haftar, controlla la maggior parte delle infrastrutture petrolifere e del gas della Libia, ma non controlla le vendite e la distribuzione delle entrate che sono invece in mano al governo di Tripoli, riconosciuto dall’Onu.

TERMINALI CHIUSI

Il terminal di Es Sider è stato chiuso questa mattina dopo l’inizio delle proteste di ieri. Confermata anche la chiusura del giacimento di Sarir da 200.000 b/g, collegato al terminal di Marsa el-Hariga da 250.000 b/g. Le proteste si sono estese anche al porto di Ras Lanuf da 200.000 barili al giorno. E probabilmente nelle prossime ore anche il terminal di Marsa el-Hariga potrebbe essere coinvolto nelle proteste e nel blocco dell’export.

LA CRISI POLITICA

Le esportazioni di greggio dai terminal da 90.000 b/g Brega, 90.000 b/g Zueitina e 70.000 b/g Mellitah sono rimaste bloccate con l’intensificarsi delle tensioni tra i due governi rivali della Libia.

La produzione di greggio della Libia è rimasta molto al di sotto della sua attuale capacità di 1,2 milioni di barili al giorno negli ultimi mesi. Il paese nordafricano ha visto la produzione crollare al minimo di 16 mesi con soli 770.000 barili al giorno a maggio, secondo l’ultimo sondaggio Platts OPEC+ di S&P Global.

Le relazioni tra il governo di unità nazionale di Tripoli e il GNS sono peggiorate negli ultimi mesi. Il primo ministro del GNU Abdul Hamid Dbeibah ha rifiutato di cedere il potere al primo ministro del GNS Fathi Bashagha. Gli analisti di S&P Global hanno affermato che esiste “la probabilità di interruzioni più grandi e prolungate” a causa dello “stallo intrattabile” tra i due governi rivali.

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