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Comunità Energetiche

Le opportunità (poco sfruttate) delle comunità energetiche. L’analisi Accenture-Agici

“L’Italia ha l’ambizioso obiettivo di raggiungere 5GW di potenza installata con la creazione di comunità energetiche, ma ad oggi queste rappresentano un’opportunità non ancora sfruttata appieno”.  Ecco cosa dicono i risultati dell’analisi sulle comunità energetiche nell’ambito del Workshop dell’Osservatorio Utilities Agici-Accenture

Con 5 GW di potenza installata, le comunità energetiche potrebbero generare una riduzione di CO2 di 1,35 milioni di tonnellate e un beneficio economico tra i 1,3 e 1,5 miliardi di euro. Sono questi i risultati emersi dal working paper “Modelli per promuovere le comunità energetiche: un’opportunità per le utilities” condotto da Agici e Accenture e presentato questa mattina, nella cornice di Palazzo Clerici a Milano, in occasione dell’evento “Nuove utilities per nuove clienti: vendita, servizi e comunità energetiche rinnovabili”.

COMUNITÀ ENERGETICHE: L’ANALISI AGICI-ACCENTURE

Il working paper “Modelli per promuovere le comunità energetiche: un’opportunità per le utilities” condotto da Agici e Accenture analizza il ruolo e le potenzialità che lo sviluppo che le comunità energetiche potranno avere nel percorso di transizione energetica del Paese e fa emergere come l’Italia, dove sono presenti 86 comunità energetiche – di cui solo 30 attualmente attive – sia in “ritardo” rispetto al resto d’Europa, che presenta già circa 9.000 comunità energetiche, con Germania e Danimarca pionieri nel settore.

Per raggiungere i 5 GW di potenza installata, a fronte dei 60 MW attuali, all’Italia è richiesta un’accelerazione nella creazione e nello sviluppo delle comunità energetiche per adeguarsi alla Renewable Energy Directive della Commissione Europea, con l’obiettivo di raggiungere il 32% di consumo energetico da fonti rinnovabili entro il 2030. Questo comporterebbe un beneficio economico fino a 1,5 miliardi di euro e un risparmio di CO2 pari a 1,35 milioni di tonnellate.

IL RUOLO DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE

Secondo quanto emerge dall’analisi condotta da Agici e Accenture, le comunità energetiche rappresentano un nuovo paradigma per supportare la strategia di crescita di rinnovabili sul territorio nazionale e dunque favorire la transizione energetica, ma allo stato attuale l’opportunità non è ancora sfruttata appieno. I player energetici hanno già a portafoglio offering dedicate che coprono sia la fase di realizzazione che la fase di gestione delle comunità energetiche, ma possono rafforzare il proprio ruolo per favorirne la promozione e implementazione. In aggiunta ai modelli di business attuali, sfruttando le proprie competenze e risorse, potrebbero introdurre due nuovi modelli (industriale e a piattaforma) per uno sviluppo organico e scalabile sul territorio nazionale.

LE PROPOSTE: DUE NUOVI MODELLI DI COMUNITÀ

Nell’analisi condotta da Agici e Accenture vengono proposti due nuovi modelli (in aggiunta alle configurazioni esistenti) maggiormente scalabili, anche attraverso il ruolo più centrale delle utility per la promozione delle comunità e la governance delle attività amministrative e operative:

  • MODELLO INDUSTRIALE [CER] promosso da un player energetico e rivolto con un offering dedicata a distretti industriali/manifatturieri o alla PA. Il finanziamento dell’impianto potrebbe essere a carico delle imprese partecipanti o del player energetico stesso. Un esempio di modello industriale è la CER di Crema (potenza di 2,1 MW) destinata a coprire il fabbisogno energetico di 15 aziende e 189 famiglie;
  •  MODELLO A PIATTAFORMA [CER] rivolto a cittadini e PMI e promosso e finanziato da un player energetico, che detiene la proprietà dell’impianto. Il modello prevede una fase di aggregazione automatizzata e digitale (anche post-costituzione) gestita dalla utility. Un esempio di modello a piattaforma è la CER spagnola TEK Athletic creata tramite la piattaforma Edinor, parte del gruppo Repsol (potenza di 120 kW) alla quale i cittadini possono aderire pagando una quota di iscrizione e un canone mensile.

IL COMMENTO DEGLI ESPERTI

“In un contesto in cui la transizione verso forme di produzione e consumo più sostenibili è diventata una delle grandi priorità dei nostri giorni ed in presenza di importanti capitali messi a disposizione attraverso i fondi del PNRR e GSE, riteniamo che ci siano quattro i fattori che possono accelerare la strategia energetica del Paese, in un approccio sistemico. Si tratta delle comunità energetiche, delle Utilities, delle PMI e del digitale.“ ha dichiarato alla presentazione del working paper, Claudio Arcudi, Responsabile dell’Industry Group Energy e Utility di Accenture in Europa. “Le comunità energetiche, infatti” – aggiunge Arcudi – “possono permettere alle PMI del nostro territorio di collaborare per produrre, consumare e condividere con la comunità dove operano l’energia prodotta da fonti rinnovabili, attraverso uno o più impianti energetici installati nelle vicinanze. Nello stesso tempo, le comunità energetiche costituiscono un’importante opportunità per le Utilities, che hanno le capacità e le conoscenze necessarie ad indirizzare un approccio industriale in grado di contribuire al raggiungimento degli obiettivi previsti dal piano energetico nel nostro Paese e sono i player più adatti a realizzare e gestire il nuovo servizio. Abilitatore di questo modello sono le tecnologie digitali, che garantiscono la misurabilità delle performance e una gestione efficace di queste infrastrutture distribuite”.

“Anche quest’anno lo studio condotto insieme ad Accenture, con cui siamo felici di rinnovare la nostra proficua collaborazione, ha voluto mettere a fuoco le principali tendenze e dinamiche in corso nel settore delle utilities. In questo senso, la scelta di volgere lo sguardo alle comunità energetiche è apparsa naturale per le enormi potenzialità che queste hanno nella transizione verso fonti rinnovabili, favorendo la partecipazione dei cittadini al sistema energetico” ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici.

“La giornata di oggi segna un momento importante per noi, grazie all’introduzione del premio «L’energia di domani: il futuro è donna». Con questo riconoscimento Agici, da sempre osservatore del mondo che cambia, intende dare il suo contributo per favorire la crescita professionale delle figure femminili nel mondo delle utilities: in un settore sempre più proiettato verso la sostenibilità, la parità di genere non può essere trascurata” ha concluso Chiara Gilardoni, Business owner & CEO di Agici.

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