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Le risorse di petrolio recuperabili scoperte sono aumentate di 5 miliardi di barili

Oggi le riserve globali di petrolio accertate equivalgono a soli 14 anni di produzione. Se la domanda globale dovesse aumentare in futuro, come previsto dall’OPEC, l’offerta probabilmente non sarà in grado di soddisfare la domanda

L’ultima ricerca di Rystad Energy mostra che nel 2024 la quantità globale di risorse petrolifere recuperabili scoperte è aumentata di 5 miliardi di barili, nonostante una produzione globale prevista di 30 miliardi di barili entro lo stesso anno. Questo aumento netto è dovuto principalmente alla delineazione di un potenziale aggiuntivo nel giacimento argentino di Vaca Muerta e nel Bacino Permiano del Delaware, in Texas e nel New Mexico.

1,5 TRILIONI DI BARILI DI PETROLIO RECUPERABILI

Le risorse petrolifere globali recuperabili, incluse le stime dei giacimenti non ancora scoperti, si sono stabilizzate a circa 1,5 trilioni di barili. La revisione più significativa degli ultimi 10 anni ha riguardato le risorse “ancora da scoprire”, la cui proiezione è stata ridotta di 456 miliardi di barili.

Ciò è dovuto a un forte calo dell’esplorazione nelle aree di frontiera, al fallimento degli sviluppi dello shale al di fuori delle Americhe e al raddoppio dei costi offshore negli ultimi cinque anni. Rystad Energy prevede che nei prossimi cinque anni la sostituzione delle riserve derivanti da nuovi progetti petroliferi convenzionali rappresenterà meno del 30% della produzione, mentre l’esplorazione ne sostituirà solo circa il 10%.

OGGI LE RISERVE DI PETROLIO EQUIVALGONO A 14 ANNI DI PRODUZIONE

Tra il 1900 e il 2024 sono stati prodotti complessivamente 1,57 trilioni di barili di petrolio. Oggi, le riserve globali accertate di greggio equivalgono a soli 14 anni di produzione. Se la domanda globale dovesse aumentare in futuro, come previsto dall’OPEC, l’offerta probabilmente non sarà in grado di soddisfare la domanda, anche con prezzi elevati e interessanti per i produttori.

Tuttavia, se la transizione energetica dovesse proseguire, si prevede un calo della domanda futura di petrolio, soprattutto con la crescente elettrificazione dei trasporti, come si è visto in Cina.

LA QUESTIONE PREZZI

“L’estrazione completa di queste risorse petrolifere – spiega Per Magnus Nysveen, analista capo di Rystad Energy – richiederà che i prezzi del petrolio si stabilizzino a livelli più elevati e, affinché le stime aumentino ulteriormente, saranno necessarie nuove tecnologie che riducano i costi di produzione. Nei prossimi decenni probabilmente non ci saranno capitali sufficienti per soddisfare la domanda di petrolio in continua crescita, i prezzi dei servizi potrebbero salire alle stelle e probabilmente ci sarà scarso interesse per le innovazioni che manterrebbero emissioni di petrolio così elevate”.

LE PREVISIONI SU DOMANDA E OFFERTA DI PETROLIO

Se la domanda di petrolio nei prossimi decenni dovesse aumentare, le risorse globali recuperabili non forniranno l’offerta necessaria per soddisfarla, creando un contesto economico vincolato che non potrà competere con fonti energetiche a minore intensità di capitale.

Di conseguenza, Rystad Energy non prevede che la domanda di petrolio continuerà a crescere in modo significativo fino al 2050 e la sua analisi conclude che gli scenari di riscaldamento più estremi valutati dal Gruppo Intergovernativo di Esperti sul Cambiamento Climatico (IPCC) non si materializzeranno.

LE EMISSIONI DI CO2 DA COMBUSTIBILI FOSSILI

Secondo lo scenario più elevato di Rystad Energy – che porterebbe ad un aumento della temperatura di 2,5 °C – le future emissioni di CO2 da combustibili fossili saranno limitate a 2.000 gigatonnellate di anidride carbonica (GtCO2), di cui 900 Gt proverranno dal carbone, 600 Gt dal petrolio e 500 Gt dal gas naturale e dai gas naturali liquidi (NGL). Ciò rappresenta 500 Gt di CO2 in meno rispetto allo scenario medio dell’IPCC, il che porterebbe ad un riscaldamento di 2,8 °C.

“In un mondo con una domanda stabile o in crescita dopo il 2030 – afferma Artem Abramov, vice responsabile Analisi di Rystad Energy – servirebbe un altro superciclo petrolifero. Questo scenario richiederebbe un aumento sostanziale del successo nell’esplorazione e nelle trivellazioni di frontiera, oltre che un’accelerazione dell’implementazione del recupero secondario e dello sviluppo su larga scala di giacimenti di scisto non strategici in Nord America e in tutto il mondo”.

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