La ricerca di Rystad Energy “Oil Macro Scenarios” valuta la traiettoria quinquennale della domanda di petrolio, la preparazione tecnologica di ciascun settore alla transizione e i quadri politici a sostegno del cambiamento
Secondo una ricerca di Rystad Energy, la domanda di petrolio aumenterà ulteriormente nel medio termine, poiché le alternative a basse emissioni di carbonio non sono ancora sufficientemente sviluppate o economicamente competitive per compensare la crescente domanda di trasporti e servizi industriali.
L’ANALISI DI RYSTAD ENERGY SULLA DOMANDA DI PETROLIO
L’ultimo rapporto “Oil Macro Scenarios” di Rystad Energy spiega come i 13 settori che dipendono dal petrolio dovranno affrontare una transizione più complessa di quanto previsto solo un paio di anni fa. Questi risultati sottolineano l’idea che la domanda di petrolio resterà “vischiosa” e che il processo di sostituzione del capitale associato al consumo di petrolio sarà complesso e lungo a causa dei vantaggi competitivi del combustibile in molteplici settori dei trasporti e processi industriali.
La ricerca di Rystad valuta la traiettoria quinquennale della domanda di petrolio, la preparazione tecnologica di ciascun settore alla transizione e i quadri politici a sostegno di questo cambiamento. L’analisi fa luce sull’impatto di scoperte cruciali, come la rapida elettrificazione di bus, ferrovie e automobili, e sulle sfide affrontate dai restanti settori che non dispongono di tecnologie alternative completamente sviluppate o competitive.
“Poiché è probabile che la domanda di petrolio nel medio termine resterà su una traiettoria ascendente – ha affermato Claudio Galimberti, Global Market analysis director di Rystad Energy -, la probabilità di una rapida transizione dal petrolio diminuisce, a meno che non assisteremo a scoperte rivoluzionarie in quei vettori energetici a basse emissioni di carbonio che possono sostituire tecnicamente ed economicamente il greggio. Le previsioni a lungo termine dovrebbero apportare una dose di realismo alla narrazione della transizione petrolifera, insieme ad un rinnovato senso di urgenza di esplorare e investire ancora di più nelle tecnologie pulite e nelle rinnovabili, per raggiungere questi progressi”.
LA DOMANDA DI PETROLIO NEI VARI SETTORI DEI TRASPORTI
Circa un quarto della domanda globale di petrolio proviene dal trasporto passeggeri su strada, quindi non sorprende che l’adozione di veicoli elettrici (EV) – che includono sia i veicoli elettrici a batteria (BEV) che gli ibridi plug-in (PHEV) – sia un fattore chiave fattore per stimare l’impatto sulla domanda di petrolio. I veicoli elettrici sono aumentati dal 2018 e nel 2022 hanno rappresentato il 16% delle vendite globali. Tuttavia, lo scorso anno c’è stato un punto di flessione – con le vendite globali di veicoli elettrici che sono arrivate solo al 19% – a causa di un mix tra mancanza di veicoli elettrici per il mercato di massa al di fuori della Cina, infrastrutture di ricarica inadeguate, scarsa accettazione da parte dei consumatori in alcune regioni, insicurezza delle tariffe e ritiro dei sussidi in alcuni Paesi.
Nonostante queste sfide, Rystad Energy prevede ancora che l’elettrificazione del trasporto passeggeri su strada riprenderà vigore nella seconda metà di questo decennio e oltre. Le case automobilistiche si sono impegnate a produrre decine di milioni di veicoli elettrici nei prossimi anni, il che comporterà delle economie di scala. Tuttavia, di recente alcuni di questi piani sono stati ridimensionati a causa degli scarsi ritorni sugli investimenti. Alla fine, bisognerà risolvere un grosso problema: “l’insicurezza della ricarica” nelle aree in cui i proprietari di auto non possiedono parcheggi privati. Questo fenomeno è particolarmente sentito in molti Paesi non-OCSE, ma anche in alcuni Paesi OCSE.
NAVIGAZIONE, AVIAZIONE E SETTORE FERROVIARIO
Anche il settore marittimo presenta numerose sfide. La spedizione di carichi di grandi dimensioni attraverso i mari in modo efficiente e conveniente richiede un carburante con un’elevata densità di energia, stoccaggio e trasporto sicuri e una catena di approvvigionamento ben consolidata. Sebbene alternative come l’ammoniaca e il metanolo possano soddisfare alcuni di questi requisiti, devono ancora superare il petrolio su alcuni parametri chiave, come l’accessibilità economica e la densità energetica. Inoltre, il rapido invecchiamento della flotta marittima globale è destinato a rallentarne il turnover.
Per quanto riguarda invece il settore dell’aviazione, il Sustainable Aviation Fuel (SAF) è un’alternativa ecologica al tradizionale carburante per aerei. Sebbene il SAF abbia il potenziale per crescere in modo significativo durante gli anni 2030 e oltre, non avrà un impatto significativo sull’aviazione nei prossimi 5 anni. Nonostante gli importanti impegni delle compagnie aeree e del “Programma Corsia” dell’International Civil Aviation Organization’s (ICAO), la quota di SAF entro la fine di questo decennio sarà inferiore al 5% della domanda di carburante per aerei, equivalente a meno dello 0,4% della domanda globale di petrolio.
Gli autobus e il trasporto ferroviario non devono aspettare delle alternative, poiché queste sono già disponibili e si stanno dimostrando molto efficaci. Nei prossimi anni il trend di elettrificazione nei due settori in Cina, India ed Europa continuerà, grazie alle politiche governative. Tuttavia, anche se questi settori dovessero essere completamente elettrificati nei prossimi 15 anni, la riduzione massima della domanda di petrolio entro il 2030 sarebbe solo di circa 0,5-0,8 milioni di barili al giorno, poiché attualmente rappresentano meno del 3% della domanda.
IL PETROLIO NEL SETTORE EDILIZIO
La domanda di petrolio nel settore edilizio si è dimostrata più resiliente di quanto previsto solo pochi anni fa. Nelle regioni in cui la rete del gas naturale non è disponibile e gli inverni sono lunghi e freddi, il petrolio – sotto forma di gas di petrolio liquefatto (GPL), cherosene o gasolio – resta il vettore energetico più efficiente per il riscaldamento degli ambienti e dell’acqua. Le pompe di calore – che in genere sono molto efficienti per il riscaldamento degli ambienti nei climi più miti – tendono ad avere un’efficacia ridotta nelle regioni molto fredde. Infine, nei Paesi che fanno ancora affidamento sulla combustione di biomassa per cucinare, come l’Africa sub-sahariana, il GPL potrebbe essere un vettore energetico più pulito, il che potrebbe comportare un aumento di 1,5 milioni di barili al giorno nel consumo di petrolio.
LA SITUAZIONE NEL SETTORE INDUSTRIALE E LA QUESTIONE DELLE EMISSIONI
L’elevata densità di energia è essenziale nel settore industriale per raggiungere le alte temperature richieste per operazioni come la produzione dell’acciaio e di cemento, i sottosettori petrolchimici e quello della raffinazione. Sebbene l’idrogeno sia considerato il vettore energetico a basse emissioni di carbonio più valido alternativo al petrolio, è improbabile che nei prossimi 5 anni diventerà un forte concorrente, a causa dei costi elevati e della mancanza di una catena di approvvigionamento sviluppata.
La ricerca di Rystad conferma che serviranno tempo e risorse per spostare lo stock di capitale associato al consumo di petrolio. Ridurre le emissioni globali è ancora possibile nel medio termine, se altri settori energetici impiegano tecnologie pulite e fonti rinnovabili ad un ritmo più rapido. In questo contesto, il rapido impiego del fotovoltaico nella produzione di energia, sostituendo il carbone, negli ultimi anni ha fatto proprio questo. Di conseguenza, una rapida riduzione delle emissioni globali è ancora a portata di mano, nonostante l’aumento della domanda di petrolio.