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Rampelli

L’energia spinge l’inflazione e le bollette. Rampelli: Per questo l’Italia non cresce, Arera intervenga

Secondo il vicepresidente della Camera il governo deve trovare il modo di intervenire su Arera, “inducendola a fare il proprio dovere per far diminuire ponderosamente le bollette”. Interpellanza di FdI al governo

Sale l’inflazione in Italia a luglio: +0,5% su base mensile. Bisogna tornare indietro di 20 mesi, al novembre 2022 per trovare un incremento simile. “Risalita dell’inflazione che tuttavia non è determinata da un percorso corale al rialzo, come accaduto in passato, ma è legata in particolare all’energia, che rialza la testa nei dati mensili e nel segmento regolamentato anche su base annua, schizzando ad un progresso dell’11,3% nel mese in cui per l’energia elettrica è avvenuto l’addio al mercato tutelato”, ricorda oggi Il Sole 24 Ore di oggi.

SULLE BOLLETTE PESA IL PASSAGGIO AL LIBERO MERCATO

A pesare di più, spiega il quotidiano di Confindustria, “è quella in arrivo dalle famiglie classificate in transizione, passate dalle tutele al libero mercato. Indice per le famiglie in transizione creato ad hoc dall’Istat per seguire l’andamento del mercato tutelato nel primo semestre e cogliere quindi l’effetto del passaggio a luglio. Sulla base delle migliori offerte presenti sul portale di Arera, declinate comunque su base territoriale, Istat ha stimato per questo cluster un aumento medio del 52,6% rispetto a giugno, del 7,3% su base annua. Al di fuori dell’energia il quadro è invece meno problematico. (…)”, evidenzia il quotidiano.

RAMPELLI ALL’ATTACCO

Il fenomeno ha scatenato le ire del vicepresidente della Camera dei deputati Fabio Rampelli di Fratelli d’Italia. “Arrivano uno dietro l’altro i comunicati stampa sui mirabolanti utili semestrali dei grandi colossi dell’energia. Solo Terna, Eni, Enel hanno registrato utili complessivi per 7,6 miliardi in sei mesi e Snam mette a segno una crescita dei margini di oltre il 16% per quasi 1,5 miliardi, mentre l’Italia fatica a crescere dell’1%. E il quadro non cambia se si leggono i dati delle semestrali delle grandi multiutility come A2A, Iren, Edison, Hera etc, che registrano utili fino a oltre il 45% grazie all’insostenibile aumento delle bollette degli italiani. Tra l’altro ISTAT ha comunicato un incremento delle bollette delle famiglie che sono passate dal mercato tutelato al mercato libero del 52,6%… Avevamo ragione a chiederne una proroga. Chi ha il compito di sorvegliare il mercato libero in Italia, che è tra le nazioni con le tariffe più alte d’Europa? E chi sorveglia i sorveglianti?”, scrive sulla sua bacheca Facebook.

“ARERA DOVREBBE INTERPRETARE IL SUO MANDATO DI REGOLATORE INDIPENDENTE DEI MERCATI DELL’ENERGIA PER CONTO DELLO STATO”

“Nel leggere i comunicati stampa roboanti di queste semestrali, ricorre sempre la stessa motivazione: questi vistosi incrementi sui risultati economici sono dovuti alle generose decisioni regolatorie di Arera, che fissando in piena autonomia e indipendenza tutta una serie di parametri regolatori, ha il potere di decidere la fortuna economica dei grandi operatori dell’energia caricandone i costi, per decine di miliardi, interamente sulle bollette di famiglie e imprese. E così l’inflazione cresce e l’Italia no, né cresce il potere d’acquisto dei salari nonostante il lavoro eccezionale e gli effetti positivi del Governo Meloni – ha sottolineato Rampelli -. Arera dovrebbe interpretare il suo mandato di regolatore indipendente dei mercati dell’energia per conto dello Stato, nell’interesse esclusivo di tutta la collettività e non delle multinazionali dell’energia. Non si può arricchire la parte dell’offerta di energia e affamare la domanda, che non ha alcun modo per sottrarsi ma è costretta a pagare per avere servizi pubblici essenziali”.

“IL GOVERNO TROVI IL MODO DI INTERVENIRE SU ARERA, INDUCENDOLA A FARE IL PROPRIO DOVERE PER FAR DIMINUIRE PONDEROSAMENTE LE BOLLETTE”

Ma non è tutto. Rampelli attacca in modo diretto l’Authority: “Non si vedono gli effetti del ruolo di terzietà e indipendenza attribuito dal Parlamento ad Arera, non si percepisce il ruolo di contrappeso ai fagociti dell’energia, dominati a loro volta dai fagociti della finanza mondiale che affamano la nostra economia. Il governo trovi il modo di intervenire su Arera, inducendola a fare il proprio dovere per far diminuire ponderosamente le bollette alleggerendo il peso su famiglie e imprese e limitare i profitti dei gestori. Vertici di Arera e Cda non sembrano animati, tranne singoli encomiabili casi, dallo stesso spirito del Governo Meloni. Mi auguro che i media, i cui editori sono attratti dalle inserzioni pubblicitarie dei giganti dell’energia, ogni tanto aiutino ad accendere un faro su queste condotte surreali delle Autority”, ha concluso l’esponente di FdI.

FDI DEPOSITA INTERPELLANZA AL GOVERNO PER INTERVENTI A TUTELA DEI CONSUMATORI

Intanto FdI ha depositato un’interpellanza al governo proprio per tutelare di consumatori: “Abbiamo depositato oggi un’interpellanza al governo che chiede di adottare ogni iniziativa, anche di carattere normativo, per assicurare più garanzie di regolazione e vigilanza nei confronti degli operatori del mercato dell’energia in particolare nei confronti degli utenti domestici. Dopo gli esposti del Codacons e di altre associazioni di consumatori e le informazioni apprese dagli organi di stampa su pratiche sleali nei confronti dei consumatori nel passaggio dal mercato della maggior tutela al mercato libero, si rende doveroso mettere ordine nella normativa, affinché via sia una regolamentazione che ponga fine al far west nel mercato dell’energia. Inoltre, visto il delicato ruolo di Arera nella regolazione dei settori energetici e ambientali, si sollecitano attività ispettive e sanzionatorie nei confronti di quelli che si rendano responsabili di pratiche commerciali scorrette e che siano adottate iniziative a difesa del consumatore troppo spesso ingannato da offerte commerciali sconvenienti” hanno dichiarato in una nota i deputati di Fratelli d’Italia Massimo Milani, Letizia Giorgianni, Fabio Rampelli, Fabio Petrella e Dario Iaia, firmatari dell’interpellanza.

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