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Libia

Libia, possibile stop a esportazioni di petrolio dai terminal della Sirte

La National Oil Corp. ha annunciato la possibilità di dichiarare la forza maggiore, una clausola nei contratti che consente di bloccare le spedizioni di petrolio entro 72 ore.

La compagnia petrolifera statale libica Noc ha dichiarato che potrebbe sospendere le esportazioni di petrolio dal Golfo della Sirte, dove si trovano i principali porti del Paese, nei prossimi tre giorni a causa dell’aggravarsi della crisi politica.

POSSIBILE DICHIARAZIONE DI FORZA MAGGIORE ENTRO 72 ORE

La National Oil Corp. ha annunciato infatti la possibilità di dichiarare la forza maggiore, una clausola nei contratti che consente di bloccare le spedizioni, entro 72 ore.

I TERMINALE PETROLIFERI INTERESSATI

Il Golfo della Sirte comprende i terminali di esportazione di Es Sider, Ras Lanuf, Brega e Zueitina. E secondo le stime di Bloomberg, la produzione di greggio della Libia si è praticamente dimezzata da metà aprile a 600.000 barili al giorno. Ciò ha ulteriormente irrigidito un mercato petrolifero globale in cui i prezzi sono saliti del 45% quest’anno a circa 110 dollari al barile, soprattutto a causa delle conseguenze dell’invasione dell’Ucraina da parte della Russia.

SANALLA: SETTORE PETROLIFERO NON È MERCE DI SCAMBIO

“A nessun individuo o ministro dovrebbe essere permesso di usare il settore petrolifero come merce di scambio – ha dichiarato il presidente della NOC Mustafa Sanalla -. La situazione è piuttosto pericolosa. Ci sono chiusure nella regione di Sirte e ci sono persone che cercano di demonizzare il settore petrolifero”.

IL CAOS POLITICO

La situazione di stallo è dovuta alla lotta di potere tra Abdul Hamid Dbeibah e Fathi Bashagha che sostengono di essere entrambi i legittimi primo ministro. A ciò si aggiunge la controversia tra Sanalla e il ministero del Petrolio, guidato da Mohamed Oun. I loro rapporti si sono deteriorati dopo la nomina di Oun l’anno scorso, con il ministro che ha più volte cercato di licenziare Sanalla. Recentemente, Oun si è lamentato del fatto che Noc non invia i dati di produzione al ministero.

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