A 50 metri sotto la Mer de Glace, un’opera ingegneristica unica al mondo capta l’acqua di scioglimento. Ora EDF pianifica il futuro per adattare l’impianto al ritiro del ghiacciaio, garantendo la produzione.
A Chamonix, nel cuore del massiccio del Monte Bianco, esiste una centrale idroelettrica che sfida l’immaginazione. Cinquanta metri sotto la superficie della Mer de Glace, uno dei ghiacciai più famosi al mondo, si nasconde un’opera di ingegneria eccezionale: la presa d’acqua subglaciale dell’impianto di Bois. In una maestosa caverna artificiale scavata a 1.560 metri di altitudine, EDF capta l’acqua dello scioglimento naturale e stagionale del ghiacciaio per trasformarla in energia rinnovabile, un esempio straordinario di adattamento e innovazione in un contesto ambientale unico e fragile.
UN VIAGGIO A 290 KM/H DENTRO LA MONTAGNA
Il percorso che l’acqua glaciale compie è un’avventura ingegneristica. Durante la primavera e l’estate, quest’acqua color cielo, carica di sabbia e detriti, viene raccolta e incanalata in un sistema di gallerie interamente sotterranee. Per prima cosa, attraversa una vasca di decantazione lunga 100 metri, dove le griglie trattengono i materiali più grossolani. Successivamente, l’acqua purificata viene lanciata a una velocità di 290 km/h in un tunnel di alimentazione, per poi precipitare in un pozzo rinforzato. La sua caduta termina 500 metri più in basso, a 1.075 metri di altitudine, dove la sua forza viene finalmente convertita in elettricità nella centrale di Bois. Questo sistema permette di produrre ogni anno l’equivalente del consumo domestico di una città di 50.000 abitanti.
ADATTARSI AL FUTURO: LA SFIDA DEL CAMBIAMENTO CLIMATICO
Il futuro di questa meraviglia tecnologica è però messo a rischio dal cambiamento climatico. Il progressivo ritiro del ghiacciaio espone l’attuale presa subglaciale a pericoli crescenti, come l’ostruzione parziale o totale a causa della caduta di grossi blocchi di ghiaccio, inondazioni o valanghe, che potrebbero renderla inutilizzabile. Per questo, EDF sta già guardando al futuro. Anticipando gli effetti del riscaldamento globale, la società energetica francese sta pianificando un nuovo modello operativo per l’impianto.
UN NUOVO PROGETTO PER NON FERMARE L’ENERGIA
La soluzione individuata, che dovrebbe vedere presto la luce, prevede di riabilitare una vecchia presa sotterranea esistente, posta a 1.520 metri di quota, trasformandola in una presa di superficie. Questo intervento, studiato per preservare al massimo l’ambiente circostante, garantirà una transizione graduale e senza interruzioni di produzione. La nuova presa, infatti, diventerà operativa prima che quella attuale venga dismessa, assicurando che il cuore pulsante del Monte Bianco continui a fornire energia pulita per gli anni a venire.


