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L’Italia è il secondo Paese europeo produttore di tecnologie per le rinnovabili

Presentato oggi il rapporto “100 Italian Renewable Energy Stories” promosso da Symbola ed Enel, che esplora, attraverso il racconto di cento storie di innovazione, un sistema articolato di soggetti imprendito­riali, pubblici e del terzo settore, attivi nelle diverse parti della filiera delle rinnovabili

Il rapporto “100 Italian Renewable Energy Stories” promosso da Symbola – Fondazione per le qualità italiane ed Enel, in collaborazione con KEY – The Energy Transition Expo, è dedicato alle tecnologie sviluppate nel mondo delle rinnovabili ed è stato presentato oggi, presso l’Auditorium Enel, da Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola; Nicola Lanzetta, direttore Italia Enel. Sono intervenuti Angelica Agosta, Ceo Ennovia; Alessandra Astolfi, Global Exhibition Director Green & Technology division IEG; Matteo Cavalletti, Innovation Manager MIDAC; Stefano Lorenzi, Ceo 3SUN; Letizia Magaldi, presidente Magaldi Green Energy. Ha moderato l’evento Fausta Chiesa, giornalista del Corriere della Sera.

Dopo aver indagato l’innovazione made in Italy nelle filiere dell’e-mobility e dell’automazione, dell’economia circolare e delle life sciences, il rapporto esplora, attraverso il racconto di cento storie di innovazione, un sistema articolato di soggetti imprendito­riali, pubblici e del terzo settore, attivi nelle diverse parti della filiera: dalla manifattura (produzione di Prodotti e componenti e di Macchinari) alla Ri­cerca e Sviluppo, dalle attività di Progettazione e permitting a quelle legate all’Installazione e manutenzione, dallo sviluppo di Software e hardware al Fine vita, fino ad arrivare alla Promozione.

L’ITALIA PUO’ ESSERE IN PRIMA FILA

L’Italia è il secondo Paese produttore europeo, dopo la Germania, di tecnologie per le rinnovabili, con la sola eccezione dell’eolico, dove metà della produzione è danese. A tal proposito, nel 2023 Vestas, azienda danese leader nel mercato dell’energia eolica, ha avviato proprio in Italia e, più nello specifico nello stabilimento di Taranto (dove impiega oltre 1300 addetti), la produzione della pala più grande al mondo: la V236-15.0 MWTM. Parte delle tecnologie e componentistica prodotta nei confini nazionali è destinata all’export: con il 3% dell’export mondiale, il nostro Paese è il sesto Paese esportatore di tecnologie per la produzione di energia rinnovabile (dopo Cina, Germania, USA, Giappone e Hong Kong).

In Italia la filiera delle rinnovabili conta 37.655 imprese. Di queste il 39,2% si occupa di attività di installazione e manutenzione, il 13,8% di produzione di energia, il 12,3% di commercio, l’9,6% di manifattura, il 6,4% di affitto e gestione immobiliare e il 6,1% di attività di consulenza, collaudo e monitoraggio. Guardando ai territori, quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Campania.

All’interno di questa filiera, si distinguono quasi 800 imprese focalizzate nello sviluppo di tecnologie di punta: parliamo di un asset strategico per l’Italia, considerato che generano un fatturato di 12 miliardi di euro e occupano 37.000 addetti. Di queste, le aziende che operano prevalentemente o esclusivamente nella filiera (circa la metà del totale) sono in crescita sia in termini di valore della produzione che di sviluppo di nuove tecnologie: a fronte di un valore della produzione cresciuto del 14,3% tra il 2015 e il 2019 (contro il +7,8% registrato dai fornitori di energia e gas), i brevetti iscritti a bilancio sono saliti dell’176,6%. Dato particolarmente significativo, in un contesto che vede l’Italia sempre meno tra i leader nei brevetti su tecnologie del settore energetico.

RINNOVABILI, REALACCI: IN ITALIA OLTRE 37.000 IMPRESE IMPEGNATE NEL SETTORE

Come è scritto nel rapporto – dichiara Ermete Realacci, presidente della Fondazione Symbola – sono 37.655 imprese che dichiarano attività legate alla filiera delle rinnovabili, circa il 13% in più rispetto all’anno precedente. Guardando ai territori, quasi un terzo delle imprese si concentra in Lombardia, Lazio e Veneto. C’è un’Italia che eccelle in molti segmenti della nuova economia sostenibile: il nostro Paese dà il meglio di sé quando incrocia i suoi cromosomi antichi, la sua identità con un modo tutto italiano di fare economia: che tiene insieme innovazione e tradizione, coesione sociale, nuove tecnologie e bellezza, capacità di parlare al mondo senza perdere legami con territori e comunità, flessibilità produttiva e competitività. C’è molto da fare ma da qui possiamo partire per affrontare non solo i nostri mali antichi ma il futuro e le sfide che ci pone. Possiamo farlo dentro la missione che si è data l’Europa con il Next Generation EU, per rispondere alle crisi tenendo insieme coesione, transizione verde, digitale. Dobbiamo farlo rafforzando nel mondo un percorso di cooperazione e di pace oggi indebolito. Per costruire insieme, senza lasciare indietro nessuno, senza lasciare solo nessuno, un mondo più sicuro, civile, gentile come è scritto nel Manifesto di Assisi promosso dalla Fondazione Symbola e dal Sacro Convento di Assisi”.

LANZETTA: CONTINUARE AD INVESTIRE SU TECNOLOGIE E INNOVAZIONE

“Le 100 storie italiane di energia rinnovabile” raccontano un’Italia di eccellenze che con idee, tecnologie avanzate e una filiera diffusa su tutto il territorio consentono al paese di essere tra i protagonisti della transizione energetica del continente”, ha dichiarato Nicola Lanzetta, direttore Italia di Enel, che ha aggiunto: “siamo nel pieno di un percorso ancora lungo nel quale bisogna fare squadra, puntando con decisione sulle rinnovabili, per raggiungere gli sfidanti obiettivi climatici dell’agenda 2030. Occorre quindi continuare a investire su tecnologie e innovazione, sui sistemi di accumulo che garantiscono una gestione corretta dell’energia prodotta e sulla modernizzazione, resilienza e digitalizzazione delle reti che rappresentano l’architrave del sistema elettrico e della transizione energetica del Paese”.

LANZETTA: IN ITALIA OLTRE 1.000 NUOVI IMPIANTI GENERAZIONE AL GIORNO

“L’Italia è il Paese con la maggiore attitudine alla generazione distribuita: la singola persona o imprenditore è disposto ad autoprodurre energia elettrica. Ogni giorno in Italia si installano oltre 1.000 nuovi impianti di generazione. Oggi l’autoproduzione è energia fotovoltaica tradizionale, ma le aziende stanno studiando anche altre tecnologie”. Lo ha dichiarato Nicola Lanzetta, direttore di Enel Italia, partecipando alla presentazione del rapporto “100 Italian Renewable Energy Stories”, promosso da Fondazione Symbola in collaborazione con Enel.

Per Lanzetta “stiamo andando verso un mondo in cui tutto questo sarà realizzabile grazie ad una rete di distribuzione la più efficiente possibile. La rete per noi è importantissima: oltre ad essere molto attivi nella realizzazione di impianti per generare energia rinnovabile, Enel nei prossimi anni si focalizzerà sulla rete. Nel 2024, 2025 e 2026 investiremo circa 17 miliardi di euro, di cui 12 miliardi andranno sulla rete”.

RINNOVABILI, LORENZI (3SUN): GIGAFACTORY PORTERÀ FATTURATO DI 1 MLD EURO

“Il team qui a Catania sta terminando di costruire questo grandissimo progetto di gigafactory, che a piena capacità porterà ad un fatturato vicino al miliardo di euro”, ha dichiarato Stefano Lorenzi, ceo di 3Sun, che ha aggiunto: “3Sun è un’azienda unica perché è una startup che ha l’ambizione di entrare nel settore del fotovoltaico con una tecnologia nuova rispetto alle due tecnologie che oggi dominano il mercato (PERC e TOPCON)”.

“È un grande progetto – ha proseguito Lorenzi – su cui stiamo cercando di fare anche filiera, lavorando insieme ad altre aziende. Inoltre, essendo una gigafactory, la fabbrica produrrà 3 GW di celle e moduli solari all’anno, cioè 5 milioni di pannelli all’anno e 14.000 pannelli al giorno. Sono numeri incredibili, per cui avremo bisogno non solo della fabbrica che stiamo costruendo, ma anche di una rete viaria che supporti il traffico dei quasi 100 tir che ogni giorno, a regime, dovranno entrare e uscire dalla fabbrica per portare le materie prime”.

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