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Auto

L’Italia non è (ancora) un Paese per auto elettriche

L’Italia non è un Paese per auto elettriche, lo dimostrano gli ultimi dati UNRAE e Acea. Intanto il mercato italiano dell’automotive cresce, al contrario delle immatricolazioni, ma la Germania è ancora lontana.

L’auto elettrica fa volare la Germania, mentre l’Italia resta a terra. Le auto elettriche rappresentano solo l’8,8% del parco circolante italiano. Nel mese di dicembre le auto a spina hanno occupato una quota di mercato 9,4%. Numeri che relegano il nostro Paese all’ultimo posto della classifica europea dei fantastici cinque: Germania, Regno Unito, Francia e Spagna. Il decreto che sblocca 713 milioni di euro del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza per 21.000 colonnine di ricarica per EV accende però un barlume di speranza per il futuro.

LE ULTIME SUL MERCATO AUTOMOTIVE EUROPEO

L’associazione europea dei costruttori di auto, Acea, rileva che nel 2022 il mercato europeo ha visto il suo valore scendere del 4,1%. A dicembre si è registrato un incoraggiante incremento delle immatricolazioni del 14,8% (1.091.119 ) rispetto allo stesso mese del 2021 (950.052), ma il bilancio annuale è negativo. Crollano anche le immatricolazioni, solo 9,3 milioni di unità vendute da agosto a dicembre. Non si vedevano numeri così bassi dal 1993, l’annus horribilis dell’automotive. La causa principale di questa flessione è la carenza di materie prime e componenti.

La crisi risparmia solamente la Germania, che ha visto invece un aumento dei volumi dell’1,1% rispetto all’anno precedente, comunque in forte perdita rispetto al 2019 (-26,5%). L’Italia invece subisce il colpo più duro, registrando il calo di immatricolazioni più marcato, seguita dalla Francia (-7,8%) e dalla Spagna (-5,4%).

IL MERCATO AUTO ITALIANO SALE AL QUARTO POSTO IN UE

Il mercato dell’automotive italiano si è distinto positivamente nel 2022, crescendo del 21% rispetto all’anno precedente. Una crescita che ci ha permesso di conquistare il primato di quarto mercato nell’Unione Europea.
Italia e Germania sono gli unici due Paesi che hanno chiuso il 2022 in modo positivo, facendo registrare aumenti del 21 e del 38%. Il divario con il mercato tedesco, il principale in Europa, si allarga però. L’Italia infatti nell’intero anno ha perso 6 punti percentuale rispetto al 2021, passando da una quota del 55,6% al 49%.
La Spagna ha visto infatti un calo consistente (-14,1% sul 2021), mentre la Francia ha subito una minima flessione (-0,1%).

LA GERMANIA STACCA L’ITALIA, ULTIMA PER AUTO ELETTRICHE

Il confronto con Germania, Francia, Spagna e Regno Unito restituisce un quadro poco rassicurante per la mobilità elettrica. I dati dell’Unione Nazionale Rappresentanti Autoveicoli Esteri (UNRAE) mostrano infatti che l’Italia non raggiunge la doppia cifra né per valore di mercato né per percentuale di EV circolanti.

Al contrario, la Germania si conferma sempre più al comando della classifica dell’e-mobility, con le auto a spina che rappresentano il 55,4% del valore totale del mercato. Seguono il 39,4% del Regno Unito (39,4%), Francia (25%) e Spagna (10,9%). Il nostro Paese si posiziona al quinto posto, con un misero 9,4%.

Le auto elettriche rappresentano solamente l’8,8% del parco circolante, ultime dopo al 31,4% della Germania (31,4%), 22,8% del Regno Unito (22%), Francia (21,6%) e Spagna (9,6%).

La speranza è che il via libera del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica al decreto che permetterà di realizzare 21.000 colonnine di ricarica entro il 2025 potrebbe dare una spinta alla diffusione della e-mobility. Parliamo di 7.500 infrastrutture con carica super rapida (da 175 kW) su strade extraurbane e 13.755 veloci (da 90 kW in su) in aree urbane.

“L’UNRAE esprime soddisfazione per l’approvazione dei due decreti per la realizzazione di oltre 21.000 colonnine di ricarica per veicoli elettrici entro i prossimi 3 anni, in centri urbani e superstrade”, afferma il Direttore Generale Andrea Cardinali “pur non potendo conoscere i dettagli del Decreto che non sono ancora disponibili”, ha affermato il Direttore Generale di UNRAE, Andrea Cardinali.

L’ELETTRICO TRAINA LA CRESCITA DELLA GERMANIA, ITALIA A SECCO

La situazione del mercato dell’automotive europeo dipende da diversi fattori: dalla debolezza della domanda per effetto della pandemia, agli effetti economici e psicologici della guerra in Ucraina. Inflazione, crescita del costo del denaro e difficoltà di fornitura e aumento di prezzi dei prodotti energetici sono alcuni elementi. Le stime del Centro Studi Promotor dicono che ci sono ancora difficoltà di fornitura, ma nei prossimi mesi dovremmo assistere a un miglioramento del quadro generale.

Grazie a efficaci incentivi per la mobilità sostenibile, Germania, Regno Unito e Francia hanno beneficiato di una maggiore disponibilità di vetture, grazie al crescente apporto di elettriche ed ibride plug-in rispetto ai Paesi a stragrande maggioranza di auto a benzina e diesel. In questo modo, il mercato tedesco è cresciuto e quello degli altri due Stati ha potuto contenere le perdite.

“Lo stesso fenomeno non si è verificato nel mercato italiano in cui la quota delle Auto elettriche nel 2022 è addirittura scesa dal 4,6% del 2021 al 3,7% e ciò essenzialmente per effetto del fallimento della campagna di incentivi 2022 a favore dell’Auto elettrica e delle Auto ibride, campagna che infatti si è chiusa con un elevato volume di fondi inutilizzati”, ha commentato Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.

STELLANTIS, PERFORMANCE STORICA GRAZIE ALL’ELETTRICO

“Nel 2022 Stellantis ha raggiunto una performance storica in Europa e rafforza il suo percorso verso la transizione energetica”, ha commentato Stellantis a proposito dei dati di Acea.
A tal proposito, l’azienda leader nell’automotive sottolinea che nel 2022 la Peugeot 208 ha guadagnato il titolo di auto più venduta in Europa con 220.000 unità. L’azienda rivela che la quota di mercato nel segmento dei veicoli commerciali leggeri ammonta al 30,6%.

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