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L’Italia peggiora in sostenibilità ambientale e sociale. Il Rapporto ASviS 2022

Il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi della crisi pandemica. Cosa dice il Rapporto ASviS 2022 presentato al Festival dello Sviluppo Sostenibile

Il Rapporto, grazie ai più recenti dati statistici disponibili, elabora 33 diversi indicatori di sostenibilità permettendo, per la prima volta, di confrontare la situazione dell’Italia e dell’Unione Europea dal 2019 al 2021, gli anni precedente e successivo a quello della prima ondata di pandemia da Covid-19, che ha sconvolto tutti i trend statistici mondiali.

Durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile è stato presentato il Rapporto annuale “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” dell’ASviS. All’incontro di apertura del Festival e di presentazione del Rapporto 2022, sono intervenuti il Ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini, e il Ministro della Transizione Ecologica, Roberto Cingolani. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all’ASviS e letto in apertura dei lavori, ha espresso “apprezzamento per i propositi del Festival, diretti a creare una diffusa cultura della sostenibilità, fondamento di un’economia equilibrata e inclusiva a beneficio della collettività”.

IL RAPPORTO ASVIS

Dal 2016, Il Rapporto annuale “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile” dell’ASviS fa il punto della situazione italiana rispetto all’Agenda 2030 grazie al contributo degli esperti provenienti dagli oltre 300 Aderenti all’Alleanza. Tra gli strumenti statistici innovativi che caratterizzano la pubblicazione ci sono le quattro “frecce” della sostenibilità, infografiche sulle quattro dimensioni dello sviluppo sostenibile (ambientale, economica, istituzionale e sociale). Il Rapporto contiene inoltre dieci proposte sugli ambiti prioritari in cui bisogna intervenire, fornendo una visione d’insieme sulla sostenibilità nel nostro Paese, in Europa e nel mondo.

Dal Rapporto 2022 emerge, in particolare, che l’Italia ha registrato nell’ultimo biennio dei passi avanti soltanto per due Goal (7 e 8), mentre per altri due (2 e 13) viene confermato il livello del 2019. Per tutti i restanti Goal dell’Agenda 2030 (1, 3, 4, 5, 6, 9, 10, 15, 16 e 17) il livello registrato nel 2021 è al di sotto di quello del 2019, a conferma del fatto che il Paese non ha ancora superato gli effetti negativi causati dalla crisi pandemica. A causa della mancanza di dati, i Goal 11, 12 e 14 non sono analizzati fino al 2021. Nel documento si ribadisce l’allarme per i numerosi ritardi e problemi che l’attuazione dell’Agenda 2030 sta avendo in Italia e nel mondo. Il tempo a disposizione per cambiare passo sta finendo.

UN PAESE IN RITARDO

Lo scenario che emerge dal settimo Rapporto annuale presentato dall’ASviS, l’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile, oggi al Palazzo delle Esposizioni di Roma nella giornata inaugurale del Festival dello Sviluppo Sostenibile 2022 – in programma dal 4 al 20 ottobre, con oltre 900 eventi in tutta Italia e online – è chiaro: l’Italia è in ritardo nel raggiungimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 Onu. La crisi sistemica del modello di sviluppo dominante accelerata dalla pandemia, dalla guerra in Ucraina e dai cambiamenti climatici sta aumentando le disuguaglianze sociali.

LE PROPOSTE DELL’ASVIS

Le proposte trasversali contenute nel Rapporto per accelerare la transizione dell’Italia verso un modello di sviluppo sostenibile coerente con l’impegno assunto nel 2015 da tutti i 193 Paesi dell’Onu con la sottoscrizione dell’Agenda 2030 sono quelle formulate durante la campagna elettorale quando l’ASviS ha consegnato alla forze politiche ”Dieci idee per un Italia sostenibile” da realizzare nella prossima legislatura.

In sintesi: assicurare la coerenza delle politiche per lo sviluppo sostenibile; disegnare il futuro partendo dal presente; promuovere giustizia, trasparenza e responsabilità; integrare la sostenibilità nel funzionamento del Parlamento; rendere più sostenibili ed equi i territori; impegnarsi per la giusta transizione ecologica; ridurre tutte le disuguaglianze; non lasciare indietro nessuno; tutelare la salute con un approccio integrato; garantire diritti e pace, rafforzare cooperazione e democrazia. Oltre al coinvolgimento delle forze politiche, i contenuti del decalogo sono stati promossi anche tramite una campagna di sensibilizzazione con una raccolta firme su Change.org (https://chng.it/nWJjTZZCQ9) che prosegue durante il Festival dello Sviluppo Sostenibile.

MALLEN: INDICATORI SOCIALI E AMBIENTALI IN PEGGIORAMENTO

“Nonostante la ripresa registrata nell’ultimo biennio, caratterizzato dalla caduta e dal rimbalzo dell’economia causati dalla pandemia, gli indicatori di sostenibilità dell’Italia, in particolare quelli sociali e ambientali, sono in peggioramento”, ha affermato in una nota la Presidente dell’ASviS Marcella Mallen. “Per sottolineare questa situazione di emergenza abbiamo rappresentato i dati del Rapporto usando quattro frecce, relative alle quattro dimensioni della sostenibilità, ambientale, economica, istituzionale e sociale. Dal 2019 al 2021 registriamo un aumento delle disuguaglianze di reddito, una crescente difficoltà del sistema sanitario di rispondere alle esigenze dei cittadini, specialmente dei più deboli e un arretramento degli indicatori ambientali, in particolare quelli sul consumo di suolo e sulla gestione delle risorse idriche. L’urgenza di costruire un modello di sviluppo realmente sostenibile ci impone di dare una svolta radicale al nostro modo di abitare la Terra e ad impegnarci per diffondere un benessere condiviso e durevole, come indicato dall’Agenda 2030”.

STEFANINI: SIAMO IN EMERGENZA

“Il Rapporto conferma che stiamo superando la soglia tra un periodo storico in cui la crescita di produzioni e consumi, seppur con molte contraddizioni, generava un’analoga diffusione del benessere, dei diritti e della giustizia sociale a un nuovo periodo in cui la generazione della ricchezza economica porta benefici a una fascia di popolazione progressivamente più ristretta – ha dichiarato in una nota il Presidente dell’ASviS Pierluigi Stefanini – la frattura della pandemia, le guerre e gli scenari geopolitici mondiali, insieme al nuovo corso politico che si apre in Italia ci impongono di ripensare e cambiare passo. Le ‘quattro frecce’ lampeggiano, siamo in emergenza. Per ripartire bisogna prendere con decisione la strada della sostenibilità perseguendo i 17 Obiettivi dell’Agenda 2030. Occorre un grande cambiamento, anche culturale, che deve essere innescato dalla politica e dalle istituzioni, realizzando tra l’altro le proposte del decalogo promosso dall’ASviS”.

GLI INTERVENTI DEGLI ESPERTI

All’evento hanno partecipato il Presidente dell’Azienda Speciale Palaexpo Marco Delogu e il Direttore della Rappresentanza in Italia della Commissione europea Antonio Parenti. I Presidenti dell’ASviS Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini hanno presentato il Rapporto e il Festival. La Direttrice della UN SDG Action Campaign, Marina Ponti ha presentato la campagna #FlipTheScript sull’Agenda 2030. Alla sessione centrale, moderata da Monica Paternesi dell’Ansa, sono intervenuti Massimo Antonelli, CEO di EY in Italia e COO di EY Europe West, Rossella Carrara, Vice presidente Corporate Relations & Sustainability di Costa Group, Fabrizio Favara, Chief Strategy Officer Gruppo FS, Stefano Giuliani, Amministratore Delegato BancoPosta Fondi SGR, Elisabetta Romano, Chief Network Operations & Wholesale Officer di TIM e Chief Executive Officer di Sparkle, Nicola Lanzetta, Head of Italy di Enel, Albino Russo, Direttore Generale di Ancc-Coop e Remo Taricani, Deputy Head of Italy UniCredit

Nella parte finale dell’evento, con un videocollegamento in diretta dalla stazione di Roma Termini l’Amministratore delegato di Trenitalia Luigi Corradi presenta il treno alta velocità Frecciarossa con una livrea dedicata agli Obiettivi dell’Agenda 2030, all’ASviS e al Festival, realizzato grazie alla collaborazione con Ferrovie dello Stato Italiane.

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