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L’Italia può reggere uno stop del gasdotto russo? Per gli 007 la risposta è sì

Cosa c’è dal punto di vista energetico nell’ultima relazione, anno 2021, dell’Intelligence italiana presentata oggi in Parlamento

“Il gas, con una quota prossima al 40%, costituisce la principale fonte primaria del paniere energetico nazionale e la sua valenza è accentuata dal fatto che le centrali alimentate a metano rappresentano circa la metà della produzione elettrica italiana”. Questi alcuni stralci dalla relazione annuale pubblicata oggi dall’Intelligence italiana al Parlamento.

COSA SI DICE DELLA DECARBONIZZAZIONE

Nella relazione si fa riferimento, poi, al processo di decarbonizzazione. Come spesso ricordato, però, “la rilevanza del gas appare destinata a perdurare, fino almeno al prossimo decennio, quale complemento delle rinnovabili discontinue (eolico e fotovoltaico) nella fase di transizione”.

L’ITALIA E LA DIPENDENZA ENERGETICA

In riferimento alla dipendenza da altri paesi a livello energetico, la relazione dell’Intelligence presentata oggi in Parlamento recita come sia “superiore al 95%, rappresenta dunque un elemento di significativa criticità per la sicurezza dell’approvvigionamento nazionale, la cui affidabilità risulta garantita”.

E ancora: “tuttavia, da un’ampia e diversificata capacità di importazione e da una dotazione di infrastrutture di stoccaggio in grado di compensare la stagionalità della domanda, nonché eventuali problemi di funzionamento di un gasdotto o di un terminale di rigassificazione”.

FARE A MENO DELLA RUSSIA

Infine, specificando un tema molto attuale con la crisi ucraina, la relazione annuale dell’Intelligence italiana presentata oggi al Parlamento parla di come “il sistema infrastrutturale italiano rispetta la cd. formula N-1, ossia la capacità di soddisfare, grazie alla ridondanza, livelli di domanda molto elevati anche in caso di interruzione della principale infrastruttura di importazione, ossia del gasdotto che trasporta i flussi in arrivo dalla Russia fino al punto di ingresso di Tarvisio e che, nel 2021, ha veicolato il 38% del fabbisogno nazionale”.

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