Bruxelles propone di contribuire con 4 miliardi di euro al finanziamento del progetto ITER, che esplora la fattibilità della fusione nucleare come “fonte energetica su larga scala e priva di emissioni di carbonio”, mentre altri 1,4 miliardi di euro finanzieranno progetti interni nel settore
La Commissione europea prevede di stanziare 5,4 miliardi di euro per la ricerca sulla fusione nucleare nell’ambito della sua proposta di bilancio a lungo termine dell’Unione europea, che coprirà il periodo 2028-2034 e che è stata completata con la pubblicazione degli ultimi atti legislativi che la compongono.
Nello specifico, Bruxelles propone di contribuire con 4 miliardi di euro al finanziamento del progetto ITER, “l’iniziativa più ambiziosa al mondo” in questo campo, che esplora la fattibilità della fusione nucleare come “fonte energetica su larga scala e priva di emissioni di carbonio”, mentre altri 1,4 miliardi di euro finanzieranno progetti interni in questo settore.
IL PROGRAMMA EURATOM
Entrambe le sovvenzioni fanno parte del programma di ricerca e formazione dell’Euratom, che avrà un bilancio di 6,7 miliardi di euro fino al 2032 e che comprende, oltre alle due voci precedenti, altri 760 milioni di euro per attività legate all’energia nucleare da parte del Centro comune di ricerca (JRC) dell’Unione europea e 590 milioni di euro per la ricerca nel campo della fusione nucleare.
UNA FUSIONE NUCLEARE EUROPEA
L’importo stanziato per le attività legate all’energia nucleare è integrato da un altro miliardo di euro che finanzierà un nuovo programma di bilancio incentrato sulla sicurezza nucleare sia in Europa che nei Paesi terzi.
Questi elementi fanno parte dei 7 atti legislativi presentati ieri dalla Commissione Ue, a completamento della proposta per il Quadro Finanziario Pluriennale (QFP) Ue per il periodo 2028-2034. Le linee principali della proposta sono state presentate a luglio e, una volta approvata, ammonterebbe a 2.000 miliardi di euro nell’arco di 7 anni.
PRESENTATO IN ITALIA IL PRIMO MAGNETE PER IL PROGETTO DTT
Per quanto riguarda l’Italia, il 26 maggio scorso, nello stabilimento di ASG Superconductors della Spezia e alla presenza del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, è stato presentato il primo magnete per il progetto DTT (Divertor Tokamak Test), la macchina sperimentale 100% italiana in costruzione al Centro Ricerche ENEA di Frascati.
Il DTT è un’iniziativa italiana finalizzata alla produzione di energia pulita, sicura e su larga scala attraverso la fusione nucleare. La realizzazione del DTT è attesa con grande interesse dalla comunità scientifica, poiché potrà fornire risposte cruciali ad alcune delle principali sfide ancora aperte nel percorso verso la produzione di energia da fusione, come ad esempio la gestione dei flussi di potenza estremamente elevati generati dal plasma.
Il magnete presentato a maggio è il primo dei 18 magneti che verranno realizzati da ASG Superconductors (azienda ligure della famiglia Malacalza) specializzata in tecnologia superconduttiva per energia e medicale.
IL MINISTRO PICHETTO: “UN IMPORTANTE TASSELLO VERSO LA FUSIONE”
La realizzazione del primo magnete superconduttivo per il progetto DTT “rappresenta un ulteriore e importante tassello verso la fusione, da molti considerata la più importante sfida tecnologica del nostro secolo”, commentò il ministro Pichetto, che aggiunse: “il fatto che questo traguardo veda coinvolte industrie italiane ci rende assolutamente orgogliosi. Ancora una volta infatti possiamo dimostrare al mondo che sappiamo sfruttare appieno le potenzialità della collaborazione tra ricerca e industria in modo virtuoso”.
Il progetto DTT è promosso da un consorzio a cui partecipano ENEA, Eni e numerose università e istituzioni di ricerca italiane. L’iniziativa prevede un investimento complessivo superiore ai 600 milioni di euro e si stima potrà generare un impatto economico e occupazionale di circa 2 miliardi di euro.
PICHETTO: “CON LA FUSIONE POSSIAMO DARE UNA RISPOSTA AL NOSTRO PAESE”
Di fusione nucleare il ministro Pichetto aveva parlato già a marzo, intervenendo alla presentazione di uno studio del Gruppo dei Conservatori e Riformisti al Parlamento europeo (ECR) intitolato “Stato di Maturità della Tecnologia della Fusione Nucleare – Tempistiche e opportunità di sviluppo in Europa”. “La sfida che abbiamo – aveva spiegato il titolare del MASE – è nel definire un quadro a livello nazionale e nell’andare avanti nella ricerca sulla fusione, ma anche di fissione e di generazione avanzata. Questi sono dei forti passi in avanti sulla sperimentazione, che comporta poi un ribaltamento produttivo”.
“La nascente newco tra Leonardo, Enel e Ansaldo Nucleare – aveva aggiunto il ministro Pichetto – fornirà un contributo che ci porterà a rimanere tra le squadre di testa. Possiamo creare una condizione di futuro al nostro Paese, dando una risposta fondamentale. Tutti gli analisti ci dicono che nei prossimi 15-20 anni avremo una domanda di energia più che doppia rispetto ad oggi, e con la fusione potremo dare una risposta, anche per la produzione industriale”.
PROCACCINI: “LA FUSIONE NUCLEARE SARÀ UNA TECNLOGIA ‘KILLER ENERGY'”
Allo stesso evento Nicola Procaccini, responsabile ambiente ed energie di Fratelli d’Italia, aveva affermato che la fusione nucleare “è una tecnologia sul mercato delle fonti energetiche che solitamente viene chiamata, soprattutto dagli addetti del settore, la ‘killer energy’, ovvero l’energia capace di rendere in qualche modo obsolete tutte le altre fonti energetiche quando sarà disponibile”.