In attesa della segnalazione delle proposte di modifica, i 5.742 emendamenti presentano numerosi interventi nel settore energia, ambiente, sostenibilità, clima. Ecco quali
Sono all’esame del Senato i quasi 6.000 emendamenti della manovra, con priorità assoluta alle misure per contrastare l’impatto dei costi energetici e spingere la transizione ecologica nell’edilizia residenziale.
Per l’esattezza si tratta di 5.742 proposte di modifica depositate in Commissione Bilancio di Palazzo Madama, sulle quale a breve si attendono le segnalazioni dei vari partiti, di cui 1.600 provengono dalla maggioranza (677 da Forza Italia, circa 500 da Fratelli d’Italia, 399 dalla Lega e 62 da Noi Moderati di Maurizio Lupi). Tra le proposte più rilevanti in materia di energia, clima, edilizia e sostenibilità, spiccano provvedimenti volti alla riduzione immediata del costo dell’energia e a un deciso orientamento green per il patrimonio immobiliare e i trasporti.
STERILIZZAZIONE DEGLI ONERI DI SISTEMA E SOSTEGNO ALLE IMPRESE ENERGIVORE
Una misura significativa è la proposta di annullare, per il primo trimestre del 2026, le aliquote relative agli oneri generali di sistema applicate alle utenze domestiche e alle utenze non domestiche in bassa tensione (per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 Kw). La medesima sterilizzazione degli oneri di sistema sarebbe estesa anche alle utenze con potenza disponibile pari o superiore a 16,5 Kw, comprese quelle connesse in media e alta/altissima tensione, o per usi di illuminazione pubblica o ricarica di veicoli elettrici in luoghi accessibili al pubblico. L’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (ARERA) dovrebbe provvedere a tale annullamento.
Sul fronte delle imprese manifatturiere in media tensione, si chiede l’azzeramento, per un periodo di tre mesi nell’anno 2026, della quota energia della componente ASOS (oneri generali relativi al sostegno delle energie rinnovabili e alla cogenerazione) applicata ai clienti non domestici. Questa misura, destinata a sostenere la competitività, sarebbe finanziata con l’utilizzo di risorse della Cassa per i servizi energetici e ambientali (CSEA), anche avvalendosi dei proventi delle aste delle quote di emissione di gas a effetto serra. Anche per le PMI, si prevede di ridurre fino all’azzeramento, per il primo e secondo trimestre 2026, le aliquote relative agli oneri generali di sistema (ASOS) applicate alle utenze non domestiche in bassa tensione, per altri usi, con potenza disponibile fino a 16,5 kW, e con potenza compresa tra 16,5 kW e 200 kW.
Per quanto riguarda i crediti d’imposta relativi a bonus energia e gas, una proposta di norma di interpretazione autentica chiarisce che non rilevano ai fini del calcolo della spesa sostenuta per l’acquisto di energia elettrica e gas naturale i flussi generati da strumenti derivati di copertura collegati al costo della materia prima. I soggetti che producono e vendono energia da fonti rinnovabili, incluse le garanzie di origine, vedrebbero i relativi ricavi e costi non concorrere alla determinazione del reddito.
EDILIZIA E PIANO CASA: L’IMPERATIVO ENERGETICO
Il settore edilizio è interessato da un forte impulso verso l’efficienza energetica. Un emendamento mira a favorire l’accesso alla prima casa e alla transizione ecologica immobiliare. In particolare, propone la deducibilità dall’imposta sul reddito delle persone fisiche (IRPEF) delle somme corrisposte per imposte di registro, ipotecarie e catastali relative all’acquisto della prima casa da parte di soggetti under 36 con ISEE non superiore a 40.000 euro annui. La condizione per usufruire di questo beneficio è che l’immobile sia oggetto di interventi che comportino un miglioramento di almeno due classi energetiche, attestato tramite APE, entro due anni dall’atto di stipula, pena la decadenza dal beneficio.
Sempre in ambito immobiliare, si propone una detrazione del 50 per cento dell’IVA per l’acquisto (entro il 31 dicembre 2028) di unità immobiliari residenziali classificate in classe energetica A o B, cedute da OICR immobiliari o dalle imprese costruttrici. La detrazione sarebbe ripartita in dieci quote annuali costanti. Per gli interventi di efficientamento energetico sugli impianti di climatizzazione invernale, è prevista la facoltà di ripartire la detrazione spettante in cinque quote annuali di pari importo, a condizione che le apparecchiature utilizzate siano prodotte nel territorio dell’Unione Europea. Inoltre, un emendamento propone di escludere dal 2026 tutte le forme incentivanti e le detrazioni fiscali per le caldaie e i sistemi di riscaldamento alimentati a gas fossile o altri combustibili non rinnovabili.
Per quanto riguarda il sostegno all’edilizia residenziale pubblica, si propone che le maggiori risorse derivanti da specifiche disposizioni siano destinate esclusivamente all’incremento dell’offerta di alloggi di edilizia residenziale pubblica e di residenze universitarie pubbliche sul territorio comunale. In materia catastale, si ribadisce che la valutazione degli immobili, in attesa della revisione della disciplina estimativa, si riferisce ai correnti valori imponibili ai fini IMU e TASI. Vengono proposte modifiche per definire la base imponibile dell’IMU in base a moltiplicatori specifici per categoria catastale. Si stabilisce inoltre che, in caso di mancata presentazione degli atti di aggiornamento catastale, l’Agenzia delle entrate può procedere d’ufficio all’attribuzione di una rendita presunta.
INCENTIVI ALLA TRANSIZIONE ECOLOGICA E MOBILITÀ SOSTENIBILE
In alcuni emendamenti si evidenzia la necessità di promuovere la produzione, la diffusione e l’utilizzo di combustibili rinnovabili di origine non biologica nei settori industriale e dei trasporti, attraverso un fondo dedicato.
Per incentivare la mobilità elettrica, è stata avanzata una proposta per sospendere l’applicazione degli oneri generali di sistema (componente tariffaria ASOS) all’energia elettrica erogata tramite infrastrutture di ricarica accessibili al pubblico per i veicoli elettrici, a partire dal 1° gennaio 2026.
Per il settore dei trasporti e dei carburanti, si prevede che le maggiori entrate derivanti dalla rideterminazione delle aliquote di accisa su benzina e gasolio siano destinate, in via prioritaria, al finanziamento del rinnovo contrattuale del trasporto pubblico locale (TPL). Inoltre, si propone una revisione della tassazione sulle auto aziendali concesse come fringe benefit, basata sui parametri emissivi di CO2/km. Viene anche richiesto che il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) emani un decreto per disciplinare i criteri di assegnazione del punteggio ambientale (“eco-score”) necessario per accedere ad agevolazioni fiscali e incentivi per l’acquisto di veicoli nuovi a emissioni zero.
Riguardo alla sostenibilità in agricoltura e ambiente, si menzionano interventi volti a potenziare l’agricoltura di precisione intelligenti che contribuiscono alla riduzione delle emissioni di gas serra, alla decarbonizzazione e all’uso sostenibile delle risorse naturali. Sono previste anche misure di supporto per la lotta contro la diffusione di Xylella fastidiosa, e un meccanismo di Titoli di Efficienza Idrica (TEI) per perseguire obiettivi quantitativi di risparmio idrico dal 2026 al 2029.
ECONOMIA CIRCOLARE E TURISMO SOSTENIBILE
Il tema della sostenibilità si estende anche al commercio e al turismo. Un emendamento propone di inserire prestazioni rese ai clienti nelle strutture ricettive, dirette al miglioramento della qualità dell’offerta turistica, del risparmio energetico, della prevenzione e riduzione dei rifiuti e dello spreco alimentare, nella parte II-bis della Tabella A dell’IVA (aliquota ridotta). Tale aliquota si applicherebbe anche alle strutture che hanno ottenuto etichette ecologiche volontarie o che rispondono a specifici criteri di sostenibilità ambientale (come l’utilizzo di prodotti ecologici/biodegradabili e la sensibilizzazione dei clienti).
Viene introdotta la possibilità per le Regioni di autorizzare l’istituzione di aziende faunistico-venatorie organizzate in forma d’impresa, le cui concessioni devono essere corredate da programmi di conservazione e ripristino ambientale per garantire l’obiettivo naturalistico e faunistico, conservando e migliorando l’ambiente naturale e la sua biodiversità.
Inoltre, si propone di favorire l’uniformità e la semplificazione delle modalità di raccolta differenziata dei rifiuti urbani su tutto il territorio nazionale, definendo, tramite decreto del MASE, le frazioni obbligatorie, la codificazione cromatica uniforme dei contenitori e le modalità minime di etichettatura e segnaletica multilingue.
Infine, si prevede che gli interventi di revisione della spesa, qualora non adottati, saranno coperti mediante misure da lotta all’evasione e rimodulazione ed eliminazione dei sussidi dannosi per l’ambiente (SAD), individuati con decreto del MASE, di concerto con il MEF e il MIMIT. Le risorse derivanti dalla riduzione graduale dei SAD potrebbero finanziare, ad esempio, misure per le famiglie vulnerabili o fondi per la transizione energetica.
IL RUOLO DELLE COMUNITÀ ENERGETICHE E DEI CAM
Per sostenere lo sviluppo delle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e dei sistemi di Autoconsumo Collettivo (CAC), si prevede l’istituzione di un Fondo di garanzia per i crediti concessi dalle banche per la realizzazione degli impianti. Il Gestore dei servizi energetici (GSE) dovrà fornire informazioni adeguate sulle disposizioni di accesso a tale garanzia.
Per stimolare una “domanda qualificata” in linea con la transizione ecologica, il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) dovrà aggiornare i Criteri Ambientali Minimi (CAM) applicabili alle forniture e ai servizi energetici negli edifici pubblici, introducendo requisiti prestazionali per i sistemi a pompa di calore e i relativi sottosistemi. Questa misura è prevista nel triennio 2026-2028.


