Al centro del confronto internazionale delle Giornate di Trevi le nuove connessioni saudite attraverso l’Egitto, il ruolo del gas Usa per la sicurezza energetica, il contributo di FER e nucleare alla transizione
L’Arabia Saudita e l’Italia sono pronte a stringere nuovi rapporti commerciali attraverso l’Egitto. “Stiamo studiando nuove connessioni con l’Italia attraverso l’Egitto”, ha rivelato Haider Abdulaal Al Abdulaal, Advisor Policy & Strategic Planning del Ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, nel corso delle Giornate dell’Energia e dell’Economia Circolare di Trevi, promosse da Globe Italia e WEC Italia in collaborazione con AICP – Associazione Italiana dei Collaboratori Parlamentari e Askanews.
QUALE RUOLO PER IL MEDITERRANEO?
L’Europa ha bisogno di tutto il Mar Mediterraneo, secondo Stefano Besseghini, Presidente di ARERA e Vicepresidente – MED-REG. Per questa ragione deve porsi principi condivisi per la regolazione e mettere in campo azioni tangibili per costruire nuove relazioni politiche e commerciali. “Il Mar Mediterraneo riuscirà a recuperare le rilevanza che aveva in passato? Dobbiamo ancora capirlo. Il Mar Nero e il Mar Rosso sono due aree da tenere d’occhio”, ha sottolineato Besseghini nel corso del confronto internazionale con la delegazione saudita.
“Il Mediterraneo è un mercato importante per l’Arabia Saudita. Attualmete abbiamo tre facilities per accedervi. Stiamo studiando nuove connessioni con l’Italia attraverso l’Egitto”, ha detto Haider Abdulaal Al Abdulaal, Advisor Policy & Strategic Planning del Ministro dell’Energia dell’Arabia Saudita, declinando la strategia saudita per affrontare il trilemma energetico: sicurezza, sostenibilità e accessibilità, ma anche sviluppo delle persone come pilastro della transizione energetica.
Già a gennaio 2025, durante la visita del premier Giorgia Meloni ad Al-Ula, Italia e Arabia Saudita hanno rafforzato i rapporti economici siglando accordi industriali e di cooperazione per circa 10 miliardi di dollari nei settori infrastrutture, energia, difesa, turismo e intrattenimento. Tra le intese spiccano un MoU tra il fondo sovrano saudita PIF e SACE per 3 miliardi di dollari a sostegno delle imprese italiane, e partnership nel campo della sostenibilità, dell’idrogeno verde e della gestione dell’acqua, con protagonisti Confindustria e De Nora. È stato inoltre firmato un accordo quinquennale di cooperazione energetica e 26 nuovi protocolli d’intesa che coinvolgono pubblico e privato in progetti su costruzioni, rinnovabili e tecnologie avanzate.
COLLABORAZIONE CON GLI USA FORTE SUL GAS
“Il rapporto di collaborazione con gli Usa è forte. Il gas americano è una garanzia per i nostri rigassificatori, a loro volta una garanzia per la sicurezza del sistema Paese. Troveremo dei punti di convergenza e positività. Abbiamo parlato di nucleare anche nel corso dell’ultimo incontro con i rappresentanti degli Stati Uniti”, ha detto Gilberto Pichetto Fratin, ministro del Mase.
Le politiche energetiche nazionali non devono mai perdere di vista l’obiettivo della sicurezza energetica, secondo Giuseppe Moles, amministratore delegato di Acquirente Unico.
“Serve un sistema di norme non rigido. Il gas continuerà a rivestire un ruolo rilevante nel mix energetico europeo mentre il nucleare di nuova generazione diventa un tassello imprescindibile per rispondere a una domanda di energia destinata a crescere rapidamente nei prossimi anni”.L’importante è assicurare la sicurezza energetica, il mix consente di guardare al medio periodo con meno preoccupazioni. L’informazione del cittadino è fondamentale. È fondamentale la collaborazione sistematica delle istituzioni, delle associazioni e dei cittadini”, ha aggiunto.
“Bisogna uscire dal campo dell’antagonismo tra tecnologie. La carbon capture, ad esempio, può portare benefici importanti. Dobbiamo integrare competenze STEM e umanistiche”, ha detto Giorgio Graditi, Direttore Generale Enea.
“Stiamo sviluppando giustamente le Fer, ma il gas serve per produrre energia elettrica. I fenomeni di elettrificazione che ci aspettavamo non ci sono. L’Ue deve acquistare più gas a lungo termine”, ha detto Marta Bucci, Direttore Generale Proxigas.
PORTI AL CENTRO
I porti sono infrastrutture centrali per raggiungere l’obiettivo di trasformare l’Italia in hub energetico del Mar Mediterraneo.
“Il Mit è impegnato nel rafforzare le infrastrutture per renderli più efficienti in termini logistici. Uno degli interventi principali riguarda i porti. Il 40% dei rifiuti industriali destinati al riciclo passa infatti di qui. 1 miliardo per l’elettrificazione dei porti è un impegno e un investimento di grande rilevanza. Il Governo ha stanziato 230 milioni di euro al 2027 per compensare i disagi che le imprese del trasporto su mare subiscono per l’iper tassazione comunitaria”, ha detto Tullio Ferrante, sottosegretario al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“C’è chi sperava che la transizione fosse la fine della geopolitica, ma si sbagliava. Oggi si aggiungono nuove relazioni complesse e spesso conflittuali: minerali critici, catene del valore, l’alimentazione delle nuove intelligenze”, ha detto Marco Margheri, presidente Wec Italia.
“Sono convinto che in un contesto geopolitico così complesso l’unica soluzione sia il confronto tra esperienze e tecnologie diverse, valutate senza pregiudizi ideologici”, ha sottolineato Michele Vitiello, Segretario generale di WEC Italia.