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Mercato stabile e prezzi a livelli pre-crisi. È l’anno della svolta per il gas?

I prezzi del gas scendono a livelli pre-crisi e il mercato sembra avviarsi verso una nuova stabilità. Il rapporto di Papernest in esclusiva per Energia Oltre

Dopo tre anni dominati da volatilità e tensioni geopolitiche, i prezzi del gas sono tornati su livelli precedenti alla crisi energetica del 2021. Il mercato sembra aver trovato una nuova stabilità, con prezzi più prevedibili e sostenibili per famiglie e imprese. Dopo un inizio d’anno in salita, il PSV ha inaugurato una fase discendente, culminata a novembre con un calo del 35% rispetto a gennaio di quest’anno. Un trend che potrebbe proseguire nel 2026, salvo shock geopolitici o climatici. È quanto emerge dal rapporto di Papernest sul mercato del gas, che Energia Oltre ha consultato in anteprima.

PREZZI DEL GAS SU LIVELLI PRE-CRISI

Nel corso del 2025, il prezzo del gas naturale in Italia ha mostrato una decisa inversione di tendenza rispetto all’anno precedente. Dopo un 2024 caratterizzato da una graduale ripresa dei prezzi e da tensioni sui mercati energetici internazionali, il mercato sembra in fase di normalizzazione, secondo il report realizzato da Giorgio Bottan di Papernest, sulla base di dati pubblici (GME, ARERA, MASE) aggiornati a novembre di quest’anno. Il 2025 si è aperto con valori molto superiori al 2024, per poi chiudere l’autunno con un differenziale negativo (–29% a novembre).

A gennaio il PSV si attestava a 0,534 €/Smc per poi salire a 0,570 €/Smc a febbraio (+6,7%), sull’onda lunga dei rincari di fine 2024 e della volatilità dei mercati europei. Ma da marzo la curva ha cambiato direzione: 0,459 €/Smc a marzo, 0,405 €/Smc ad aprile, raggiungendo poi una fase di stabilità tra maggio e giugno (0,410–0,420 €/Smc). Il secondo semestre ha completato il ribaltamento. Infatti, da agosto a novembre il trend ribassista si è consolidato fino ad arrivare a 0,343 €/Smc a novembre, con un calo del 35% rispetto all’inizio dell’anno. La media 2025 dovrebbe quindi stabilizzarsi intorno a 0,40 €/Smc, secondo il report, in linea con i livelli pre-crisi del 2021.

PERCHE’ I PREZZI DEL GAS SI SONO RAFFREDDATI

Un trend spinto da fattori congiunturali e strutturali, secondo il rapporto. Sul fronte internazionale, il 2025 si è mosso in un contesto relativamente più stabile rispetto agli ultimi tre anni: niente nuove escalation energetiche legate all’Ucraina, impatti limitati dalle tensioni in Medio Oriente e un’Europa sempre più orientata alla diversificazione dell’import LNG. Una combinazione che ha contenuto la volatilità nei mesi tradizionalmente più sensibili, come gennaio e ottobre, pur lasciando il mercato in uno stato di prudenza. In secondo luogo, gli stoccaggi europei pieni oltre il 90% già all’inizio dell’estate hanno eliminato tensioni speculative sul mercato. Un terzo fattore che ha contribuito al raffreddamento strutturale dei prezzi, secondo il report, è la domanda industriale ancora debole, specie nei settori energivori come chimica e metallurgia.

Anche la crescente incidenza delle rinnovabili nella generazione elettrica, che ha ridotto la dipendenza dal gas per la produzione di energia, e la maggiore disponibilità di GNL a livello globale – grazie ai flussi stabili da Stati Uniti e Qatar – hanno avuto un ruolo importante nella normalizzazione del mercato. Infine, anche le condizioni climatiche miti hanno contribuito all’inversione di tendenza rispetto al 2024, riducendo i consumi domestici durante la stagione fredda.

COSA CI ASPETTA NEL 2026?

Tra la fine del 2025 e i primi mesi del 2026 il PSV si stabilizzerà tra 0,350 e 0,450 €/Smc, secondo le stime del report. Tuttavia, l’andamento del mercato dipenderà da tre variabili chiave: eventuali shock geopolitici sulle rotte del gas liquefatto; andamento climatico del prossimo inverno; politiche europee in materia di carbon pricing e sostegno alle rinnovabili.

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