Le associazioni dei consumatori sono tornate a chiedere un rinvio del Mercato tutelato dell’elettricità complice anche gli ultimi rialzi decisi da Arera pari al 18,6% per il quarto trimestre rispetto a luglio-settembre per i circa 9 milioni gli italiani che beneficiano delle tariffe a maggiore tutela sulle bollette delle luce.
Più si avvicina la scadenza del 2024 e più si intensificano le voci per una possibile proroga al passaggio dal mercato tutelato a quello libero per il settore elettrico.
LE IPOTESI DI RINVIO: SOLO A CHI DISPONE DEL BONUS SOCIALE
Questa mattina su Il Messaggero si ventila l’ipotesi che l’esecutivo vorrebbe concedere “fino a un anno di tempo in più ai nuclei meno abbienti e particolarmente numerosi che rasentano i requisiti per accedere al bonus sociale (bonus che oggi viene concesso alle famiglie con Isee fino a 15mila euro o fino a 30mila euro per le famiglie numerose con almeno quattro figli a carico). Da fonti del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica trapela che il tema sarà al centro del prossimo Consiglio dei ministri o del successivo che potrebbe prendere decisioni anche sul rigassificatore di Porto Empedocle e Gioia Tauro”.
COME CI SI METTE CON L’EUROPA?
Decisione tutt’altro che facile, consapevoli del fatto che è la stessa Commissione europea a richiedere la fine del mercato tutelato, visto che è un obiettivo inserito nel Pnrr (ma il restringimento di campo ai nuclei meno abbienti potrebbe facilitare il via libera), ma anche consapevoli del fatto che come ha detto più di un esperto con il via libera da gennaio i prezzi potrebbero schizzare verso l’alto. Le associazioni dei consumatori, infatti, nei giorni scorsi sono tornate a chiedere un rinvio complice anche gli ultimi rialzi decisi da Arera pari al 18,6% per il quarto trimestre rispetto a luglio-settembre per i circa 9 milioni gli italiani che beneficiano delle tariffe a maggiore tutela sulle bollette delle luce.
LE PAROLE DI PICHETTO: SONO IN CORSO VALUTAZIONI DA PARTE DEL GOVERNO SUL MECCANISMO DI TRAGHETTAMENTO
Del nervosismo che circola al Mase sul testo della maggior tutela abbiamo già parlato. Così come dell’intenzione del ministro dell’Ambiente e della Sicurezza energetica Gilberto Pichetto Fratin, di aprire all’ipotesi rinvio. D’altronde, rispondendo a un’interrogazione in Senato qualche settimana fa, ha ricordato che “è in fase di attuazione l’ultimo step” che coinvolge i clienti domestici. “Il governo è conscio della rilevanza di questo passaggio e, in particolare, dell’importanza di accompagnare tale cambiamento con un’adeguata attività di informazione, affinché si promuova la massima consapevolezza da parte degli utenti e il completamento della liberalizzazione del mercato rappresenti un reale beneficio per gli stessi”.
Tanto è vero che il ministro ha annunciato che “saranno svolte campagne di comunicazione istituzionale su larga scala, attraverso una pluralità di canali divulgativi e sui principali media a diffusione nazionale, in coordinamento con Arera e con il supporto di Acquirente Unico” per informare gli utenti “degli strumenti a loro disposizione per una scelta consapevole dei fornitori e delle offerte, nonché degli strumenti di tutela”.
Tuttavia, ha aggiunto ripetendo quanto già detto, “sono in corso valutazioni da parte del governo sul meccanismo di traghettamento al di fuori del mercato tutelato dei clienti domestici, ed in particolar modo dei vulnerabili, tenendo conto dell’instabilità dei prezzi dell’energia in questa fase storica”.
Più chiaro era stato in un convegno: “Oggi sul mercato tutelato abbiamo 10 milioni di famiglie – ha detto il ministro -. Stiamo valutando se davvero questa fine del mercato tutelato determinerà la riduzione dei prezzi”.
UNA POSSIBILE NUOVA PROROGA?
Si preannuncia dunque una proroga? Malgrado sia la Commissione europea a richiederlo come obiettivo inserito nel Pnrr, sono anni che si procede di proroga in proroga. L’ultima è quella del dl Aiuti quater approvata a fine 2022 dal governo Meloni, che proprio in questi giorni ne sta valutando un’altra di 6 mesi all’interno di un decreto energia che dovrebbe vedere la luce proprio in questi giorni.
IL MERCATO TUTELATO HA GARANTITO QUASI SEMPRE PREZZI PIU BASSI DEL LIBERO
Non bisogna dimenticare, infatti, che eccetto l’ultimo trimestre del 2022, “quando con un aumento del 66% dell’elettricità nel mercato tutelato, i clienti del libero con un contratto fisso hanno pagato di meno, in tutti questi anni sono state le bollette del tutelato a risultare più convenienti, mentre per decreto è intervenuto il governo l’anno scorso per impedire alle compagnie del mercato libero di apportare delle modifiche unilaterali e aumentare i prezzi dei contratti fissi che erano diventati troppo vantaggiosi”, aveva scritto il Fatto Quotidiano qualche giorno fa.
PROROGHE
Quella del Dl Aiuti quater di fine 2022 è stata solo l’ultima di una serie di proroghe che si susseguono dal 2015. Ma affondano le radici addirittura dal Decreto Bersani del 1999 che aveva il compito di superare il monopolio statale nel settore energetico. Procedendo in ordine di tempo, l’avvio della liberalizzazione del mercato elettrico venne varata da Matteo Renzi e Carlo Calenda otto anni fa. Le data dell’obbligo era stata prevista per il primo luglio 2019, rinviata poi all’anno successivo, quando il decreto Milleproroghe ha stabilito che i consumatori avrebbero avuto tempo fino al 31 dicembre 2023 per usufruire del mercato tutelato e decidere entro il 10 gennaio 2024 a quale operatore affidarsi
ANCHE ARERA AVEVA AUSPICATO UNO SLITTAMENTO DEL MERCATO TUTELATO DELL’ELETTRICITA’
Supportati anche dall’Arera, nella Relazione al Parlamento di luglio scorso, la stessa Authority aveva auspicato uno slittamento dei termini per diverse ragioni non da ultima la difficoltà nel gestire le gare di assegnazione dei clienti domestici in così poco tempo. Nel caso in cui gli utenti non scelgano direttamente il fornitore, infatti, si terranno delle aste, dove è prevista anche una clausola sociale: chi si aggiudica il cliente, dovrà farsi carico anche di parte dei dipendenti della vecchia società che gestiva il servizio.