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Cingolani

Mite, arriva il piano di contenimento dei consumi gas. Ecco cosa prevede

Il Piano è stato diffuso dal ministro della Transizione ecologica e riflette le indicazioni europee e quanto già fatto dal nostro paese per limitare i consumi di gas

L’insieme degli interventi, “normativi e regolatori, e la risposta degli operatori coinvolti hanno consentito di raggiungere al 1° settembre 2022 un livello di riempimento degli stoccaggi di circa 83%. Tale valore, in linea con l’obiettivo di riempimento del 90% e anche superiore, è fondamentale per disporre di margini di sicurezza del sistema gas e affrontare il prossimo inverno”. È quanto si legge nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale diffuso dal Mite che avverte di fare presto: “Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno nonché rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, è opportuno attuare sin da subito misure di contenimento dei consumi nazionali di gas”.

AL 2025 SOSTITUITI 30 MLD DI MC DI GAS RUSSO CON 25 MLD DI MC DI ALTRA PROVENIENZA

Per quanto riguarda le misure per diversificare la provenienza del gas importato “l’insieme delle iniziative messe in campo consente di sostituire entro il 2025 circa 30 miliardi di Smc di gas russo con circa 25 miliardi di Smc di gas di diversa provenienza, colmando la differenza con fonti rinnovabili e con politiche di efficienza energetica”. È quanto si legge nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale diffuso dal Mite.

NUOVE ROTTE GNL DA EGITTO, QATAR, CONGO. SI NEGOZIA CON ANGOLA, NIGERIA, MOZAMBICO, INDONESIA E LIBIA

“In coordinamento con ENI e con SNAM” il governo,” si è attivato per garantire approvvigionamenti di GNL da nuove rotte, in particolare: sino a 3,5 miliardi di Smc dall’Egitto, sino a 1,4 miliardi di Smc dal Qatar, sino a 4,6 miliardi di Smc progressivamente dal Congo, e circa 3,0-3,5 miliardi di Smc da forniture in fase di negoziazione da atri Paesi quali Angola, Nigeria, Mozambico, Indonesia e Libia”. È quanto si legge nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale diffuso dal Mite. Più precisamente da Algeria, Tap e dalla produzione nazionale arriveranno 6 mld di mc nel II semestre 2022, 8,9 nel 2023, 11,9 nel 2024 e altrettanti nel 2025. Per quanto riguarda il Gnl da Congo, Angola, Qatar, Egitto, Nigeria, Indonesia, Mozambico, Libia arriveranno in Italia 7,5 mld di mc nel II semestre 2022, 16,8 nel 2023, 21,4 nel 2024 e 24,6 nel 2025.

8 GW DI RINNOVABILI L’ANNO A REGIME DAL 2023

Il governo naturalmente non trascura le rinnovabili. Nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale diffuso dal Mite si legge infatti che tutte le iniziative prese per sostituire il gas russo “risultano complementari alle numerose misure già in corso del Governo per aumentare la produzione di energia elettrica rinnovabile e di gas rinnovabili (biometano e idrogeno) attraverso l’accelerazione delle procedure di installazione e il supporto agli investimenti, anche tramite le riforme e le risorse previste nel PNRR. Nei piani del Governo lo sviluppo delle fonti rinnovabili rimane infatti un fattore strategico, in quanto consente di ridurre in modo strutturale la domanda di gas (nella misura di circa 2 miliardi di Smc ogni 10 TW circa installati) oltre che le emissioni di CO2”.

In particolare “si prevede pertanto lo sviluppo di impianti per la produzione di energia elettrica rinnovabile offshore e onshore, per circa 8 GW l’anno a regime dal 2023. L’andamento risulta in linea con le previsioni, comunque nettamente in crescita rispetto agli ultimi anni. In particolare, secondo gli ultimi dati relativi alla potenza rinnovabile neo autorizzata e/o vincitrice di asta con il GSE, sono attesi in esercizio + 9,3 GW tra 2022 e 2023 di cui 7 GW tra gennaio 2022 e marzo 2023, a fronte di meno di 1 GW/anno degli anni precedenti. E nel frattempo si continueranno ad autorizzare nuovi impianti, per l’autoproduzione o per la vendita dell’energia sul mercato”.

“Nel settore dei gas rinnovabili, si è dato grande impulso allo sviluppo del biometano, che presenta un potenziale di circa 2,5 miliardi di Smc al 2026 ma in progressivo aumento già dal 2022, nonché agli investimenti a favore della produzione e dell’impiego di idrogeno – prosegue il piano del Mite -. Pertanto, il Governo continua a confermare gli impegni di decarbonizzazione per il 2030, che anzi assumono in questa fase un’ulteriore rilevanza ai fini strategici dell’aumento della indipendenza energetica. L’insieme delle misure di diversificazione sopra descritte consentirà nel medio termine (a partire dalla seconda metà del 2024) di ridimensionare drasticamente la dipendenza dal gas russo, e comunque di ridurre l’uso del gas in generale”.

MISURE DI RIDUZIONE VOLONTARIA CONCORDATE CON UE AMMONTANO A 8,2 MLD DI MC

Al fine di risparmiare gas e evitare il più possibile un eccessivo svuotamento degli stoccaggi nazionali anche in previsione della stagione 2023-2024, è comunque opportuno attuare un Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas, in linea con le indicazioni della Commissione europea, si legge nel Piano del Mite.

Nel caso dell’Italia, in base ai criteri del Regolamento, “considerando i consumi di gas nel periodo 1° agosto – 31 marzo dei 5 anni antecedenti al 2022, sulla base dei dati forniti da SNAM, il volume medio complessivo da considerare come riferimento iniziale su cui parametrare le misure è pari a 55,1 miliardi di Smc. I consumi previsti nel periodo considerato sono di 54,8 miliardi di Smc, lievemente inferiore alla media degli ultimi 5 anni. Ciò implica che le misure volontarie di riduzione della domanda ammontano a 8,2 miliardi di Smc di gas naturale”.

In caso invece di allerta UE, invece “l’Italia si trova nella condizione di poter far valere il ‘bonus’ che limita gli obblighi di riduzione dei consumi” “premiando” gli Stati membri con un grado di riempimento dei propri stoccaggi superiore alla data del 1° agosto 2022 al livello, stabilito dal Regolamento (UE) 2017/1938, in misura pari al 58%. “Come comunicato formalmente in data 1° agosto 2022 alla Commissione, a quella data gli stoccaggi italiani erano stati riempiti al 73% rispetto al target UE del 58%, corrispondenti perciò a un volume iniettato in eccesso rispetto al target di 3,05 miliardi di Sm”, sottolinea il documento Mite.

“Dal momento che entrambi i valori (volumi di gas derivanti dal superamento del target di riempimento degli stoccaggi al 1° agosto 2022 e volumi di gas consumati come materia prima) vanno sottratti al volume complessivo di gas del periodo di riferimento, dal valore di consumo di riferimento iniziale di 55,1 miliardi di Smc di gas si passa a quello di 51,6 miliardi di Smc”, spiega il Mite secondo cui nel caso di “Allerta UE”, l’Italia ritiene di avere diritto a usufruire della deroga prevista dall’articolo 5, comma 7, del Regolamento, data la situazione delle sue capacità di trasporto ai punti di interconnessione. “In particolare, l’Italia rientra pienamente nella possibilità di limitare la riduzione obbligatoria della domanda dell’8% rispetto al 15% previsto dall’art. 5.7 del Regolamento. Pertanto, in caso di ‘Allerta UE’, il sistema italiano del gas ha i requisiti previsti per ottenere una riduzione al 7% del tetto ai consumi storici. Pertanto, l’obiettivo di riduzione del 7%, in caso di ‘Allerta UE’, comporta che l’Italia sarebbe chiamata a effettuare una riduzione dei propri consumi di 3,6 miliardi di Smc di gas naturale”.

ECCO QUALI SONO LE MISURE DI CONTENIMENTO

Il Piano volontario di contenimento dei consumi del 15% del consumo in parte già avviate, riguardano “la massimizzazione della produzione di energia elettrica, nel settore termoelettrico, con combustibili diversi dal gas oltre che la citata accelerazione delle energie rinnovabili nel settore elettrico”, le “misure di contenimento nel settore riscaldamento in parte anticipate per quanto riguarda gli edifici pubblici”, un “insieme di misure comportamentali nell’uso efficiente dell’energia che integrano la politica nazionale in materia di efficienza energetica e che in questo caso hanno anche l’obiettivo di aiutare cittadini e imprese a ridurre i costi della propria bolletta energetica, senza alcun effetto di rilievo sulle modalità del servizio” si legge nel Piano nazionale di contenimento dei consumi di gas naturale diffuso dal Mite.

Queste misure “saranno promosse attraverso una apposita campagna informativa istituzionale, saranno – si ribadisce – volontarie e saranno integrate ove necessario da strumenti di sostegno alla scelta del comportamento efficiente. Dal set di misure, non sono state considerate quelle relative al contenimento del raffrescamento estivo per evidenti motivi ed è stata considerata cautelativamente un’efficacia solo molto parziale, nel periodo di tempo considerato, delle misure comportamentali che presuppongono un investimento iniziale”. Infine si prevede un “contenimento volontario dei consumi nel settore industriale, su cui è aperto un confronto con le categorie produttive in modo da valorizzare tutte le opportunità a basso impatto sulla produzione e comunque salvaguardando i settori strategici, come da Regolamento UE. Tali misure andrebbero a potenziare quanto già oggi comprende il sistema in termini di servizio di ‘interrompibilità volontaria’ nonché gli altri strumenti compresi nel Piano di emergenza del sistema italiano del gas naturale per la gestione attiva della sicurezza nei casi di criticità o di emergenza”.

Più nel dettaglio è stata stimata “che la massimizzazione della produzione a carbone e olio delle centrali esistenti regolarmente in servizio contribuirebbe per il periodo 1° agosto 2022 – 31 marzo 2023 a una riduzione di circa 1,8 miliardi di Smc”.

Per quanto riguarda i bioliquidi, “è stata condotta un’analisi sugli impianti esistenti superiori a 1 MW (circa 60 per una potenza complessiva di 770 MW) e su quelli inferiori a 1 MW (circa 400 per una potenza di 230 MW). In questo caso, l’obiettivo è di evitare la riduzione delle ore di funzionamento di tali impianti a causa degli elevati costi della materia prima, autorizzando transitoriamente l’esercizio a gasolio. Sotto l’ipotesi di massimizzazione del potenziale a partire dal mese di ottobre 2022, si eviterebbe il ricorso al consumo di gas per circa 290 milioni m3 di gas, mentre, iniziando dal mese di novembre 2022, sarebbe di poco superiore a 200 milioni m3 di gas (assumendo un rendimento di produzione termoelettrica del 56.4%, come nella analisi ENEA sui potenziali risparmi nel settore residenziale). Pertanto, da tale misura è stimato un contributo complessivo di risparmio di gas, nel periodo di riferimento, di 2,1 miliardi di m3 di gas naturale”.

OPPORTUNO ATTUARE SIN DA SUBITO MISURE DI CONTENIMENTO DEI CONSUMI NAZIONALI DI GAS

“Per ridurre i rischi connessi a una potenziale interruzione totale dei flussi dalla Russia durante il prossimo inverno nonché rispondere alle richieste europee in termini di riduzione dei consumi per il periodo 2022-2023, è opportuno attuare sin da subito misure di contenimento dei consumi nazionali di gas. Queste misure integrano il piano di diversificazione già messo in atto dal Governo e servono transitoriamente a mantenere adeguati standard di sicurezza e preservare le riserve disponibili, in attesa che siano pienamente operativi i nuovi canali di importazione di gas (compreso il GNL)” si legge sempre nel Piano diffuso dal Mite.

“Le stime dell’impatto di tutte le misure di contenimento portano ad un potenziale di circa 5,3 miliardi di Smc di gas, considerando la massimizzazione della produzione di energia elettrica da combustibili diversi dal gas (circa 2,1 miliardi di Smc di gas) e i risparmi connessi al contenimento del riscaldamento (circa 3,2 miliardi di Smc di gas), cui si aggiungono le misure comportamentali da promuovere attraverso campagne di sensibilizzazione degli utenti ai fini di un comportamento più virtuoso nei consumi. Si tratta di una prima previsione di misure di contenimento, che potranno essere integrate con quelle di riduzione dei settori industriali, in particolare energivori. Al riguardo è stato aperto un confronto con Confindustria per definire contenuti e modalità di attuazione, nonché è in corso, con la collaborazione di SNAM e Confindustria, un rilevamento mediante questionari delle diverse imprese interessate, al fine di determinare il potenziale di riduzione dei consumi su base volontaria/incentivata e le categorie di imprese che hanno cicli produttivi non interrompibili senza preavviso. Saranno al contempo organizzate le misure già previste dal Piano di emergenza gas nazionale, quale l’interrompibilità volontaria dei prelievi di gas e il peak shaving con GNL”, ha concluso il Piano del Mite.

PIANO MITE

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