Il vice primo ministro Alexander Novak, in un editoriale per la rivista Energy Policy, ha rivelato le prossime mosse russe
La Russia guarda sempre più a est per vendere la sua energia. Non lo nasconde il vice primo ministro russo Alexander Novak che in un editoriale per la rivista Energy Policy, secondo quanto riferito da Tass, ha delineato le prossime strategie di Mosca il settore.
Con l’avvio della guerra in Ucraina nel 2022 e il conseguente giro di vite sulle importazioni europee ai combustibili russi che entro il 2027 porterà all’azzeramento totale delle forniture di gas, Mosca sta infatti cercando nuovi sbocchi a Oriente.
LA RUSSIA DIVENTERÀ IL PRINCIPALE ESPORTATORE DI GAS VERSO I MERCATI ASIATICI ENTRO IL 2050
Entro il 2050, la Russia diventerà il principale esportatore di gas verso i mercati asiatici e collaborerà con i Paesi amici nello sviluppo delle infrastrutture del gas e nella definizione di accordi di swap, ha scritto Novak. “Il piano prevede lo sviluppo di tecnologie proprie per tubi senza saldatura e di grande diametro, nonché la cooperazione con paesi amici per lo sviluppo congiunto delle infrastrutture del gas e la stipula di contratti a lungo termine, nonché la creazione di forniture di swap con i partner. Ciò consentirà di aumentare le esportazioni di gas tramite gasdotto a 197 miliardi di metri cubi entro il 2036, mantenendo i volumi di produzione e le entrate del bilancio federale. Entro il 2050, la Russia diventerà il principale esportatore di gas nei mercati asiatici”, ha affermato.
Lo sviluppo delle infrastrutture principali continuerà per sbloccare il potenziale logistico ed di export, ha osservato Novak, aggiungendo che ciò si riferisce alla costruzione della rotta di esportazione Power of Siberia-2, che collegherà Power of Siberia a Sakhalin-Khabarovsk-Vladivostok, nonché al sistema unificato di fornitura di gas ai gasdotti nell’est del Paese, accelerando le forniture attraverso la rotta dell’Estremo Oriente. Per quanto riguarda il GNL, la Russia intende mantenere il suo ruolo di fornitore leader, aumentare la produzione di GNL a 100 milioni di tonnellate nel medio termine e diventare uno dei tre principali fornitori sul mercato del GNL, ha sottolineato il vicepremier.
LA RUSSIA DIVENTERÀ ANCHE IL PRINCIPALE FORNITORE DI PETROLIO DEL MERCATO ASIATICO
Stesso discorso anche per quanto riguarda il greggio: la Russia potrebbe diventare il principale fornitore di petrolio del mercato asiatico entro il 2050 grazie allo sviluppo delle infrastrutture per la consegna del petrolio. “Lo sviluppo delle infrastrutture per il miglioramento dell’efficienza economica delle forniture di petrolio consentirà alla Russia di diventare il numero uno sul mercato asiatico entro il 2050 e di soddisfare pienamente la domanda di flotta del settore”, ha evidenziato nell’editoriale. Il piano è di sviluppare il sistema principale di condotte, l’infrastruttura portuale e ferroviaria, nonché di aumentare la capacità di produzione del poligono orientale, ha aggiunto Novak.
“CARBONE PER 500 ANNI”: LA RUSSIA PUNTA TUTTO SULLA PRODUZIONE
Infine il carbone, un combustibile al quale Mosca non rinuncia ma sul quale, anzi, intende rilanciare. La Russia dispone infatti di riserve di carbone che le dureranno più di 500 anni ha scritto il vice primo ministro russo. “Lo sviluppo di nuovi centri di estrazione del carbone fornirà fino a 250 milioni di tonnellate di capacità produttiva aggiuntiva entro il 2050. L’estrazione delle riserve nel rispetto dell’ambiente e in sicurezza rimane la nostra priorità”, ha osservato Novak, secondo il quale, entro il 2050, il settore sarà composto da imprese moderne e ad alta tecnologia, operanti nel rispetto di rigorosi standard ambientali. “Si prevede che la capacità di generazione di energia a carbone installata in Siberia e in Estremo Oriente raggiungerà circa 38 GW. Prevediamo inoltre di introdurre tecnologie di “carbone pulito” e approcci innovativi all’estrazione del carbone per sviluppare un’ampia gamma di prodotti per la lavorazione del carbone e dei suoi scarti, nonché per promuovere lo sviluppo delle industrie chimiche del carbone”, ha aggiunto il vice primo ministro.
Secondo la strategia energetica russa, valida fino al 2050, l’obiettivo del Paese per la produzione di carbone nel 2030 è di 530,1 milioni di tonnellate, con un obiettivo di 662 milioni di tonnellate entro il 2050. Nel 2024, la produzione di carbone era di 443,5 milioni di tonnellate. Il vice primo ministro ha sottolineato che il carbone resta un’industria fondamentale per diverse regioni e per l’economia del Paese nel suo complesso. “La Russia ha una vasta base di risorse e ha tutte le opportunità per estrarre e utilizzare in modo efficiente queste riserve per soddisfare in modo affidabile la domanda interna ed espandere le forniture per l’esportazione”, ha sottolineato Novak.