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Metano

Nel Mare del Nord in 4 anni il gas flaring è stato dimezzato

La sola riduzione dell’anno scorso è stata equivalente alla domanda di gas di 80.000 case nel Regno Unito, una spinta per la sicurezza energetica e le ambizioni net zero del Paese

Il flaring del Mare del Nord è stato dimezzato, dopo quattro anni consecutivi di riduzioni guidate da misure severe per rendere più pulita la produzione di petrolio e gas nel Regno Unito. È quanto mostra una nuova analisi.

Il flaring offshore nel 2022 è nuovamente diminuito, precisamente del 13%, a 22 miliardi di piedi cubi di gas, contribuendo ad una diminuzione totale del 50% dal 2018, quando i volumi ammontavano a 44 miliardi di piedi cubi. La sola riduzione dell’anno scorso è stata equivalente alla domanda di gas di 80.000 case nel Regno Unito, una spinta per la sicurezza energetica e le ambizioni net zero del Paese.

I NUMERI DEL FLARING NEL MARE DEL NORD

Circa un quinto delle emissioni delle attività di produzione di petrolio e gas nel Mare del Nord proviene dal flaring, ovvero quando il gas in eccesso viene bruciato, con la conseguenza principale di generare emissioni di anidride carbonica.

Il regolatore britannico North Sea Transition Authority (NSTA) ha iniziato a valutare le prestazioni di flaring nel 2020, e l’anno successivo ha emesso una guida più severa, affermando che tutti i nuovi sviluppi non dovranno avere flaring e venting di routine, con zero flaring di routine su tutte le piattaforme del Mare del Nord, nuove o esistenti, al più tardi entro il 2030.

Oltre a tracciare, monitorare e segnalare le prestazioni, la NSTA esamina attentamente le richieste degli operatori per i consensi al flaring, respinge le richieste di aumentarlo e ha ordinato agli operatori di limitare temporaneamente la produzione per rimanere entro i limiti concordati.

LE SANZIONI COMMINATE

La NSTA ha anche utilizzato i poteri sanzionatori per le violazioni dei consensi, con multe per un valore di 215.000 sterline (243.000 euro) emesse alla fine del 2022. Hedvig Ljungerud, direttore strategia della NSTA, ha dichiarato che “la NSTA prevede che le riduzioni continueranno e rimane fermamente focalizzata sia sul supporto che sulla sfida dell’industria sulle emissioni, anche da flaring e venting”.

Sostenuta dalle sue aspettative di gestione, la NSTA si impegna regolarmente con l’industria per evidenziare le migliori pratiche e, ad esempio, ha collaborato con gli operatori per migliorare le procedure per ridurre il flaring associato ai riavvii della piattaforma. Questi approcci riflettono la strategia del regolatore, rivista all’inizio del 2021 per obbligare l’industria a sostenere l’obiettivo net zero del governo del Regno Unito per il 2050.

L’IMPEGNO DELL’INDUSTRIA DI SETTORE

L’industria ha dimostrato di essere impegnata in operazioni più pulite, impegnandosi a dimezzare le emissioni di produzione complessive entro il 2030 nell’accordo di transizione del Mare del Nord. Gli operatori hanno effettuato notevoli investimenti in attrezzature progettate per ridurre al minimo il flaring, vale a dire unità di recupero del gas flaring, ciascuna stimata per risparmiare fino a 22 tonnellate di gas in flaring al giorno.

Anche la fine delle operazioni di produzione su piattaforme più vecchie con emissioni più elevate ha contribuito al calo del flaring negli ultimi anni, sebbene la riduzione dello scorso anno fosse ancora in un contesto di aumento del 17% della produzione di gas.

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