Lo Swiss Re Institute ha affermato che le perdite assicurate totali per l’anno potrebbero superare la previsione di 150 miliardi di dollari, con un’attività di catastrofi naturali tipicamente più elevata nella seconda metà dell’anno a causa della stagione degli uragani
Nella prima metà del 2025 le perdite assicurate globali dovute a catastrofi naturali hanno raggiunto gli 80 miliardi di dollari. È quanto emerge dalle stime preliminari pubblicate oggi dallo Swiss Re Institute, a causa degli incendi in California e dei forti temporali negli Stati Uniti.
La stima quasi raddoppia la media decennale e sottolinea come il settore assicurativo negli ultimi anni abbia dovuto affrontare un costante aumento delle perdite legate al maltempo, inducendo una sottoscrizione più restrittiva, premi più elevati e un rinnovato controllo dei modelli di rischio.
SWISS RE: LE PERDITE ASSICURATE TOTALI POTREBBERO SUPERARE I 150 MILIARDI DI DOLLARI
Lo Swiss Re Institute ha affermato che le perdite assicurate totali per l’anno potrebbero superare la previsione di 150 miliardi di dollari, con un’attività di catastrofi naturali tipicamente più elevata nella seconda metà dell’anno a causa della stagione degli uragani. “Le previsioni – si legge nel rapporto – indicano un’attività vicina o superiore alla media, con 3-5 uragani di grande entità, al di sopra della media a lungo termine di tre”.
Lo scorso anno gli uragani Helene, Milton e Beryl hanno colpito gli Stati Uniti, devastando le comunità e provocando perdite assicurate per decine di miliardi di dollari.
LE CATASTROFI NATURALI
Di fronte all’aumento dei rischi climatici, le compagnie assicurative si stanno ritirando dalle zone ad alto rischio negli USA, lasciandosi alle spalle lacune di copertura sempre più ampie ed esponendo le comunità vulnerabili a crescenti difficoltà finanziarie. Ad inizio anno l’incendio di Palisades ha devastato la California meridionale, bruciando oltre 23.000 acri, distruggendo case e aziende e costringendo migliaia di persone all’evacuazione. Lo Swiss Re Institute stima 40 miliardi di dollari di perdite assicurate dagli incendi di Los Angeles, le più grandi mai registrate in un singolo incendio boschivo.
GLI INCENDI BOSCHIVI
Le perdite dovute agli incendi boschivi sono aumentate drasticamente nell’ultimo decennio, a causa dell’aumento delle temperature, della siccità prolungata e del cambiamento dei modelli di precipitazione, che, secondo il rapporto, si scontrano con l’espansione urbana e la concentrazione di asset di alto valore.
Il mercato assicurativo della California è sottoposto ad una crescente pressione, poiché le compagnie assicurative devono affrontare una serie di rischi legati al clima, tra cui incendi, inondazioni e frane, spingendo molte di esse a limitare le nuove polizze o a ritirarsi da alcune parti dello Stato.
LE PERDITE ECONOMICHE CAUSATE DALLE CATASTROFI NATURALI
Le perdite economiche causate da catastrofi naturali nella prima metà del 2025 sono state pari a 135 miliardi di dollari, di cui circa il 59% coperto dalle assicurazioni. Questa cifra è superiore alla media decennale precedente del 42% e riflette il fatto che gran parte dei danni causati dai disastri si è verificata negli Stati Uniti e in altre regioni con una penetrazione assicurativa relativamente elevata, e che gli incendi boschivi sono ampiamente coperti dalle coperture assicurative sui beni personali.
IL TERREMOTO DI MARZO IN MYANMAR
Gli incendi nella contea di Los Angeles non sono stati l’unico grave disastro nella prima metà dell’anno. Un’altra catastrofe è stata il terremoto di magnitudo 7,7 che ha colpito il Myanmar a marzo, causando circa 3.900 vittime, più di qualsiasi altro disastro. Il sisma ha colpito regioni densamente popolate del Paese, tra cui Mandalay, la seconda città più grande del Myanmar, e si stima che le perdite economiche totali siano state di circa 14 miliardi di dollari. Non ci sono informazioni sulle perdite assicurate, ma, data la bassa penetrazione assicurativa, probabilmente saranno basse rispetto alle regioni con una maggiore adesione alle coperture assicurative.
Le onde d’urto del terremoto sono state avvertite fino in India, Cina e Thailandia. A Bangkok, le scosse sismiche hanno causato il crollo di un grattacielo in costruzione, causando altre vittime. Bangkok sorge su un bacino di sedimenti molli che agisce come un amplificatore, aumentando l’intensità e la durata delle scosse e rendendo percepibili anche terremoti lontani.
Per questo motivo, pur essendo lontana da faglie attive, Bangkok è esposta a potenziali perdite dovute all’attività sismica. Le stime preliminari della Thai General Insurance Association indicano perdite assicurate nel Paese pari a 1,5 miliardi di dollari a seguito del terremoto.
LE AREE DEL MONDO PIÙ SOGGETTE A TERREMOTI
In caso di terremoti, la posizione e le condizioni del terreno sono importanti quanto la magnitudo per quanto riguarda i danni causati. Molte città in tutto il mondo, tra cui Città del Messico, Los Angeles, Pechino e Tokyo, sono costruite su bacini sedimentari e sono esposte ad un elevato rischio sismico a causa del potenziale di amplificazione dei movimenti del terreno.
Senza adeguate norme edilizie e la loro adeguata applicazione, l’aumento delle scosse può causare gravi danni strutturali e perdite di vite umane. Una moderna valutazione del rischio sismico, che includa gli effetti localizzati, è necessaria per valutare accuratamente la resilienza degli edifici alle scosse del terreno e il rigore delle normative edilizie richieste.
Delle norme edilizie rigorose riducono i danni, ma non sempre vengono applicate rigorosamente. I modelli di rischio devono tener conto degli effetti del bacino per evitare di sottostimare il potenziale di perdita.