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Ilva

Nessun misterioso acquirente straniero per l’Ilva: solo tre i player in corsa

Svanisce il mito del “quarto acquirente” dell’Ilva. Fonti di Energia Oltre vicine al dossier confermano: solo tre investitori stranieri sono in corsa. Intanto, Urso denuncia i ritardi della Procura di Taranto e i danni del passato

Non esiste alcun misterioso acquirente straniero per l’Ilva. Gli investitori stranieri interessati agli asset di Acciaierie d’Italia sono solamente tre. Metinvest e Qatar Steel non hanno presentato alcuna offerta o manifestato interesse. È quanto rivelano a Energia Oltre fonti vicine al dossier. La conferma arriva anche dall’interrogazione del ministro Adolfo Urso nel Question time odierno.

NESSUN MISTERIOSO QUARTO ACQUIRENTE PER ILVA

Non c’è alcuna “trattativa riservata” in corso per Ilva con un quarto misterioso operatore estero. Metinvest e Qatar Steel, indicati dalla stampa come due potenziali acquirenti, non hanno avanzato alcuna offerta, secondo fonti di Energia Oltre vicine al dossier. Infatti, il gruppo ucraino Metinvest starebbe concentrando i suoi sforzi sul rilancio del polo di Piombino. Le fonti di Energia Oltre sottolineano anche che Qatar Steel non ha avuto contatti con Acciaierie d’Italia, nè sarebbe stata invitata a visionare il dossier.

URSO CONFERMA: I PLAYER STRANIERI IN CORSA SONO TRE

Lo stesso ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso, durante il question time odierno ha sottolineato che i player stranieri in corsa per l’Ilva sono tre: il fondo americano Bedrock, il gruppo Flacks e Baku Steel.

“Abbiamo comunicato ai sindacati che ci sono negoziati con tre player stranieri e sono in programma altri interventi che l’azienda metterà in campo per garantire la capacità produttiva e riattivare il secondo altoforno”, ha detto il ministro delle imprese e del made in Italy, Adolfo Urso in Aula a Montecitorio.

URSO: SULL’ILVA PESANO OLTRE 4 MILIARDI DI DANNI DEL PRECEDENTE PROPRIETARIO

Nel corso dell’intervento odierno Urso ha puntato il dito anche contro la precedente proprietà e la Procura di Taranto per le tempistiche della perizia.

“Sull’ex Ilva pesano gli oltre 4 miliardi di euro di danni lasciati dalla proprietà precedente. La sfida dell’Ilva è aggravata dal sequestro probatorio della procura di Taranto di uno degli altoforni. Ancora aspettiamo che finisca la perizia dopo 7 mesi. Una decisione che ha ridotto le capacità produttive dello stabilimento, costringendo i commissari a rivedere i piani aziendali”, ha sottolineato il ministro.

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