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Nucleare

Neutralità climatica, la road map Ue entro il 2023

Un bilancio per i gas a effetto serra per garantire che l’Ue raggiunga l’obiettivo di Parigi e un organismo scientifico indipendente per monitorare i progressi. Stop ai Sad

Il Parlamento Ue ha chiesto che tutti i Paesi europei diventino climaticamente neutri entro il 2050 e vuole obiettivi ambiziosi per il 2030 e il 2040. È quanto previsto dalla Climate Law adottata dall’Europarlamento che ha dato il suo mandato negoziale con 392 voti favorevoli, 161 contrari e 142 astensioni. La nuova legge mira a trasformare le promesse politiche, secondo cui l’Ue raggiungerà la neutralità climatica entro il 2050, in un obbligo vincolante e a fornire ai cittadini e alle imprese europee la certezza giuridica e la prevedibilità di cui hanno bisogno per pianificare la trasformazione.

NEUTRALITÀ CO2 ENTRO IL 2050

Gli eurodeputati insistono sul fatto che sia l’Ue sia tutti i singoli Stati membri devono diventare neutri sotto il profilo delle emissioni di carbonio entro il 2050 e che in seguito l’Ue dovrà raggiungere l’obiettivo di “emissioni negative”. Chiedono inoltre finanziamenti sufficienti per raggiungere questi obiettivi.

ENTRO IL 2023 LA ROAD MAP UE

Entro il 31 maggio 2023 la Commissione deve proporre, mediante procedura legislativa ordinaria, una tabella di marcia a livello UE su come raggiungere la neutralità entro il 2050, per limitare l’aumento della temperatura globale, in conformità con l’accordo di Parigi. La tabella dovrà essere rivista dopo ogni bilancio a livello globale.

NASCERÀ UN CONSIGLIO UE PER I CAMBIAMENTI CLIMATICI

Non solo. Gli eurodeputati vogliono anche istituire un Consiglio europeo per i cambiamenti climatici (ECCC) come organismo scientifico indipendente per valutare i progressi compiuti in tale direzione.

NECESSARIO UN OBIETTIVO PIÙ AMBIZIOSO PER IL 2030

L’attuale obiettivo di riduzione delle emissioni dell’Ue per il 2030 è del 40% rispetto al 1990. Nella sua proposta modificata di legge sul clima dell’Ue, la Commissione europea ha proposto di aumentare questo obiettivo ad “almeno il 55%”, rispetto ai livelli registrati nel 1990. Gli eurodeputati, tuttavia, hanno alzato ulteriormente la posta, chiedendo una riduzione delle emissioni del 60% nel 2030, aggiungendo che gli obiettivi nazionali devono essere aumentati in modo equo ed efficiente in termini di costi.

Vogliono anche che la Commissione proponga un obiettivo intermedio per il 2040, previa valutazione d’impatto, per garantire che l’Unione europea sia sulla buona strada per raggiungere l’obiettivo nel 2050.

STOP AI SAD

Infine, gli eurodeputati chiedono che l’Ue e gli Stati membri eliminino gradualmente tutte le sovvenzioni dirette e indirette ai combustibili fossili entro il 31 dicembre 2025, e sottolineano la necessità di continuare gli sforzi per combattere la povertà energetica.

LA RELATRICE: UN MESSAGGIO CHIARO A TUTTI GLI STATI MEMBRI

Dopo il voto, la relatrice del Parlamento Jytte Guteland (S&D, Svezia) ha dichiarato: “L’adozione della relazione invia un chiaro messaggio alla Commissione europea e al Consiglio in prospettiva dei prossimi negoziati. Ci aspettiamo che tutti gli Stati membri conseguano la neutralità climatica al più tardi entro il 2050 e abbiamo bisogno di obiettivi intermedi solidi nel 2030 e nel 2040 affinché l’Ue possa raggiungere questo traguardo.Sono inoltre soddisfatta dell’inclusione di un bilancio dei gas a effetto serra, che definisce la quantità totale rimanente di emissioni che potrebbe essere emessa fino al 2050 senza mettere a repentaglio gli impegni dell’Unione ai sensi dell’accordo di Parigi”.

LE PROSSIME TAPPE

Il Parlamento Ue èpronto ad avviare i negoziati con i Paesi Ue, appena il Consiglio avrà concordato una posizione comune.

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