Advertisement Skip to content
Dl Energia

Nomine, ecco come si sta muovendo la maggioranza

La maggioranza consegnerà i nomi al Tesoro 40 giorni prima delle assemblee. Tra le nomine energetiche Enel, Eni e Terna

Si avvicina la data fatidica per le nomine di Stato, le aziende partecipate che cambieranno i vertici entro primavera. In totale si tratte di sette big – è 400 poltrone totali – tra Enel, Eni, Terna, per il settore energia, più Poste, Mps, Enav, e Leonardo, per citare le più importanti di altri settori che insieme valgono “160 miliardi in Borsa, e un ottantina di poltrone tra consiglieri, amministratori delegati e presidenti”.

PERCHÉ 40 GIORNI PRIMA

Secondo quanto ricostruisce La Repubblica “la maggioranza consegnerà i nomi al Tesoro 40 giorni prima delle assemblee”. La ragione è presto detta: “Per evitare ritardi che potrebbero mettere a rischio la continuità delle gestioni, i partiti della maggioranza (Pd, M5S, Italia Viva, Leu) avrebbero concordato di depositare le liste di nomi da votare — frutto dei consueti e prevedibili negoziati stile ‘manuale Cencelli’ — in anticipo sui termini di legge previsti per rinnovare gli organi sociali”, ammette il quotidiano romano.

LE ASSEMBLEE CONVOCATE

“Le assemblee delle sette partecipate pubbliche con vertici in scadenza sono ormai tutte convocate. In ordine di tempo: Mps 6 aprile, Poste 16 aprile, Terna 27 aprile, Enav 5 maggio, Eni 13 maggio, Enel 14 maggio, Leonardo decide tra un mese nella forchetta 6-20 maggio. Retrodatare di 40 giorni la definizione degli elenchi da proporre agli azionisti significa terremotare l’agenda di febbraio-marzo di sherpa, tecnocrati e dei consulenti e lobbisti che a pro dei dirigenti in carica o di loro papabili antagonisti si muovono sullo sfondo”.

LA CASELLE CON I NOMI

“Circa i nomi da piazzare, o difendere, nelle caselle, è presto per dire: ma la sensazione prevalente tra gli addetti è che, oltre alle novità attese nel Monte nazionalizzato, siano allo studio cambiamenti per i vertici della petrolifera Eni: e che l’eventuale successione dell’ad Claudio Descalzi e della presidente Emma Marcegaglia, in sella dal 2014, potrebbe dare il tono agli altri incastri di tessere nel mosaico da comporre. Incastri che non dovrebbero riguardare Francesco Starace, dal 2017 a capo dell Enel, che ha la Borsa dalla sua parte e si è già detto disponibile a un rinnovo”.

ISCRIVITI ALLA NOSTRA NEWSLETTER

Abilita JavaScript nel browser per completare questo modulo.

Rispettiamo la tua privacy, non ti invieremo SPAM e non passiamo la tua email a Terzi

Torna su