IAEA e ONU in visita alla centrale nucleare di Kursk dopo gli attacchi degli scorsi giorni. Il rischio di una seconda Chernobyl è davvero reale?
I commissari delle Nazioni Unite e il direttore generale dell’IAEA stanno visitando la centrale nucleare di Kursk per verificare che sia sicura. L’impianto sul suolo russo sorge vicino al territorio conquistato dall’Ucraina durante le incursioni dell’ultimo mese. Le preoccupazioni sono motivate? C’è davvero il rischio di una seconda Chernobyl?
NUCLEARE, KURSK NUOVA CHERNOBYL
Il nucleare è sempre più al centro del conflitto tra Russia e Ucraina. Il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica, Rafael Mariano Grossi, e alcuni commissari delle Nazioni Unite stanno effettuando una visita di controllo all’impianto di Corp nella regione occidentale della Russia. Centrale che si trova in una zona calda del conflitto tra le due potenze. La situazione rischia di diventare esplosiva, secondo Mariano Grossi, che ha espresso preoccupazione per l’escalation. Un nuovo attacco rischia di portare a un incidente simile a quello di Chernobyl, sebbene di portata inferiore.
Infatti, la tecnologia utilizzata nella centrale di Kursk, detta RBMK, è oggi obsoleta e non possiede gli avanzati sistemi di sicurezza che caratterizzano gli impianti moderni. In particolare mancano le cupole di contenimento in acciaio e cemento, che permettono di contenere le radiazioni in caso di incidente. Non a caso, è l’ultimo impianto attivo al mondo ad utilizzare questo sistema. Per questa ragione, la centrale è particolarmente particolarmente a colpi di artiglieria o dal fuoco di razzo. Un nuovo attacco, quindi, potrebbero provocare un’esplosione della centrale, secondo il direttore generale dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica a Bloomberg.
“La sicurezza e la protezione degli impianti nucleari non devono, in nessun caso, essere messi a rischio. Questa è una situazione in evoluzione. Valuteremo in modo indipendente quello che sta accadendo» visitando l’impianto. La sicurezza di tutte le centrali nucleari è una questione centrale e fondamentale per l’AIEA”, ha detto Grossi.
MISTERO SULL’ATTACCO ALLA CENTRALE
La visita del rappresentante dell’International International Atomic Energy Agency arriva dopo la controffensiva ucraina, che nell’ultima settimana ha guadagnato terreno. In particolare, sotto la lente d’ingrandimento c’è l’attacco del 22 agosto, che ha coinvolto la centrale nucleare di Kursk. Nel corso di un incontro che si è tenuto nelle province di Kursk, Belgorod e Bryansk, il presidente della Federazione Russa, Vladimir Putin, ha dichiarato pubblicamente che le forze armate ucraine hanno tentato di attaccare la centrale nucleare di Kursk.
Già la settimana precedente il ministero degli Esteri russo aveva denunciato che Kiev stava preparando un attacco contro la centrale nucleare (KNPP).
“Chiediamo alle organizzazioni internazionali, in particolare alle Nazioni Unite e all’International Atomic Energy Agency, di condannare immediatamente le azioni provocatorie preparate dal regime di Kiev e di impedire una violazione della sicurezza nucleare e fisica della centrale nucleare di Kursk, che potrebbe causare una catastrofe su larga scala in Europa”, ha detto la portavoce del ministero degli esteri Maria Zakharova.
Un appello raccolto in parte dall’Agenzia, che ha rispettato la promessa di inviare specialisti per valutare la situazione della centrale.
“I resti di un drone sono stati rinvenuti nel territorio della centrale nucleare di Kursk. I frammenti del drone sarebbero stati localizzati a circa 100 metri dal deposito di combustibile nucleare esaurito dell’impianto. L’IAEA è stata informata che il drone è stato soppresso nelle prime ore del mattino del 22 agosto. I frammenti del drone sarebbero stati localizzati a circa 100 metri dal deposito di combustibile nucleare esaurito dell’impianto. L’IAEA è stata informata che il drone è stato soppresso nelle prime ore del mattino del 22 agosto”, ha detto l’IAEA.
NUCLEARE, LA RISPOSTA DELL’UCRAINA
Kiev ha respinto le accuse di Mosca, bollandole come “folle propaganda russa”. L’esercito ucraino sta “rafforzando le sue posizioni” nella regione russa invasa di Kursk, ha scritto su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.
“Il generale (Oleksandr) Syrsky mi ha riferito che le nostre posizioni sono state rinforzate e che il territorio controllato si sta espandendo”, ha detto Zelensky.
“Qualcuno dice della zona cuscinetto” creata con l’offensiva a Kursk “che la giocheremo come una carta per il dialogo. Quale dialogo? Vi dirò io chi lo dice: è Putin. Non stiamo giocando nessuna carta”, ha detto il leader ucraino Volodymyr Zelensky, secondo quanto riporta Ukrinform.
“Ci sono diversi risultati di questa operazione, ma non posso parlare di tutti. Innanzitutto, il fondo di scambio dei prigionieri di guerra è qualcosa di cui possiamo parlare apertamente e viene rifornito. Il secondo risultato è l’interruzione dell’operazione russa nel nord con un attacco preventivo. Abbiamo adempiuto a questo compito”, ha aggiunto Zelensky.