Verrà discussa a maggio in Aula, ha annunciato il leader di Noi Moderati Maurizio Lupi
“Finalmente la nostra proposta sulla produzione di energia nucleare di nuova generazione verrà discussa a maggio in Aula”, commenta Maurizio Lupi sul proprio sito. Noi Moderati guida la proposta sul cosiddetto nuovo nucleare di cui il governo sta discutendo da mesi, a partire dal lancio della Piattaforma nazionale a settembre scorso. “Non saranno ammessi bluff – aggiunge -: si passa dalle parole ai fatti. La guerra in Ucraina e gli sconvolgimenti geopolitico hanno provocato una crisi energetica che ha avuto effetti pesantissimi sulla nostra economia, sulle famiglie e sulle imprese. Scontiamo decenni di politiche energetiche miopi e sbagliate, è tempo di cambiare, di puntare all’autosufficienza energetica con un mix di rinnovabili e nucleare di ultima generazione, per abbattere costi ed emissioni inquinanti. #torniamoafarepolitica”.
Vediamo i dettagli di questa proposta.
NOI MODERATI PRESENTA LA PROPOSTA SUL NUOVO NUCLEARE
L’esame parlamentare avverrà a maggio, come deciso dalla Conferenza dei capigruppo della Camera e conferma l’intenzione ferma dell’esecutivo di puntare anche sul nucleare di ultima generazione per il mix energetico italiano nel contesto post-seconda invasione russa dell’Ucraina.
Con la Piattaforma nazionale, il lavoro avviato sei mesi fa è stato principalmente di ricerca accademica e apertura di un dibattito che rivitalizzi culturalmente le diverse sensibilità sul tema. Con questa proposta, invece, si punta a ribadire gli impegni già previsti nel Pniec: il nucleare deve rientrare tra le tecnologie a cui ricorrere per produrre energia pulita.
Una volta approvata la legge trascorreranno 12 mesi per ufficializzare la strategia con cui procedere. Non c’è, infatti, solo la ricerca. Si punta a realizzare impianti di ultima generazione, tutelando fattori ambientali e di sicurezza del territorio.
IL DIBATTITO ITALIANO SUL NUCLEARE CONTINUA
Il dibattito politico-istituzionale, intanto, prosegue. Martedì, è arrivato l’ok all’indagine conoscitiva dalle Commissione Ambiente e Attività produttive della Camera per approfondire le tecnologie, i costi, le potenzialità industriali e tutto ciò che è legato a un possibile riavvio di questa fonte di energia in Italia.
Ieri, invece, al convegno promosso alla Camera da Luca Squeri (Forza Italia) politici ed esponenti aziendali hanno discusso le varie risorse con cui perseguire l’indipendenza energetica italiana. “L’Italia possiede le conoscenze, le università e le imprese, ed è quindi in pole position per guardare al futuro”, ha detto il ministro Pichetto. Stefano Buono, ad di Newcleo, ha detto: “La quarta generazione e il riciclo del combustibile nucleare possono dare una forte indipendenza energetica. Di per sé, il nucleare crea indipendenza energetica, perché quando si crea un reattore nucleare, il combustibile verrà conservato per decine di anni”.
Come riportato oggi dalla Stampa, punta forte sul nucleare anche Eni. “La strategia per il futuro? Sì al nucleare, alle rinnovabili e sì ai biocarburanti, un prodotto che l’Italia possiede «ma non viene ancora riconosciuto dall’Europa». Sul nucleare, spiega Descalzi, ‘abbiamo detto di no per troppo tempo’, però è vero che per utilizzarlo serve l’uranio. Discorso simile per le rinnovabili: ‘Sono necessari elementi come litio e cobalto, concentrati solo in alcuni Paesi’”.
EY PREMIA IL NUCLEARE IN ITALIA, L’ITER DEL DEPOSITO NAZIONALE
La scorsa settimana, invece, uno studio di EY ha registrato margini occupazionali più che positivi per il settore in Italia: 45 miliardi e più di 500mila posti di lavoro entro il 2050.
Il nucleare è presente in 32 Paesi, in Italia intanto il 7 febbraio è entrato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto Energia che prevede le procedure per la localizzazione del deposito nucleare nazionale. Gli enti locali, inclusi nella Carta Nazionale delle Aree Idonee e non, invieranno al Mase e a Sogin la propria autocandidatura a ospitare l’opera entro 90 giorni dalla pubblicazione dell’elenco delle aree idonee previste.