Il Governo si impegna ad “accelerare il processo di decarbonizzazione dell’Italia valutando l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia”
L’Aula della Camera ha approvato la mozione unitaria del centrodestra concernente iniziative in materia energetica nel quadro del raggiungimento degli obiettivi di neutralità climatica, con particolare riferimento all’energia nucleare.
NUCLEARE: DA CAMERA OK A MOZIONE
La votazione e’ avvenuta per parti separate. Via libera a tutti gli impegni della mozione di maggioranza. Il primo obiettivo impegna il Governo, nel confermare l’obiettivo di emissioni al 2050″, a “partecipare attivamente in sede europea e internazionale a ogni opportuna iniziativa, sia di carattere scientifico che promossa da organismi di natura politica, volta ad incentivare lo sviluppo delle nuove tecnologie nucleari destinate alla produzione di energia con scopi civili. Tra gli impegni, anche “valutare l’opportunità di inserire nel mix energetico nazionale anche il nucleare quale fonte alternativa e pulita per la produzione di energia”.
Inoltre, “ad adottare iniziative volte ad includere la produzione di energia atomica di nuova generazione all’interno della politica energetica europea, riaffermando in sede europea una posizione unitaria volta a mantenere nella tassonomia degli investimenti verdi la messa in esercizio di centrali nucleari realizzate con le migliori tecnologie disponibili”.
Per “assicurare al Paese la sicurezza energetica e il rapido raggiungimento degli obiettivi di decarbonizzazione”, la mozione impegna il Governo “a porre in essere ogni utile iniziativa di sperimentazione, anche in sinergia con altri Paesi europei, nel rispetto dei migliori standard raggiunti in ambito internazionale”. E ancora, “a considerare l’opportunità strategica di intensificare la ricerca inerente gli Smr e Mmr in Italia, favorendo l’incontro delle nostre migliori competenze in campo ingegneristico nucleare, tecnico, tecnologico e industriale, al fine di accelerare il processo di decarbonizzazione dell’industria energivora italiana e di assicurare al Paese la sicurezza energetica necessaria allo sviluppo civile ed economico”.
L’IMPORTANZA DELLA RICERCA SCIENTIFICA
Tra gli altri impegni, anche “proseguire l’impegno nella ricerca scientifica e, al fine di formare nuovo capitale umano altamente qualificato nel settore, ad adottare ogni iniziativa utile a sostenere le università italiane in questo percorso; ad intervenire con apposite iniziative normative per apportare le modifiche necessarie a rendere la governance e l’organizzazione dell’Ispettorato per la sicurezza nucleare e la radioprotezione-Isin coerente con la sua natura giuridica di autorità indipendente, e a potenziarne le funzioni di regolamentazione, di vigilanza e controllo, e l’operatività tecnica con adeguate risorse economiche e di personale, al fine di dare piena e completa attuazione alle direttive Euratom; ad adottare iniziative per istituire idonei percorsi di ricerca e sviluppo al fine di recuperare il ruolo dell’Italia nel campo dello studio e dello sviluppo tecnico in materia nucleare, anche attraverso convenzioni con atenei e centri di ricerca per la creazione di appositi percorsi di formazione universitaria, di ricerca e sviluppo delle competenze”.
Infine: “favorire una campagna di informazione oggettiva, basata su rigore scientifico, al fine di evitare opposizioni preconcette, con la consapevolezza che il problema dell’accettazione sociale rappresenti una tappa essenziale per la realizzazione di qualsiasi impianto energetico, anche prevedendo ex ante misure di compensazione ambientale e sociale per enti e territori, ove venissero realizzati impianti sul suolo nazionale; sostenere la ricerca sulla fusione a confinamento magnetico, lungo il solco già tracciato dai citati progetti, anche tenendo conto della valutazione dell’Unione europea sulla tassonomia del nucleare e sulla sancita possibilità per gli Stati di finanziare i progetti di ricerca in merito e prevedendo incentivi alla ricerca tecnologica sui reattori a fissione nucleare innovativi tra cui i reattori modulari di piccole dimensioni e sulla fusione nucleare; valutare in quali territori al di fuori dell’Italia la produzione di energia nucleare possa soddisfare il fabbisogno nazionale di energia decarbonizzata e a valutare l’opportunità di promuovere e favorire lo sviluppo di accordi e partnership internazionali tra le società nazionali e/o partecipate pubbliche e le società che gestiscono la produzione nucleare al fine di poter soddisfare il suddetto fabbisogno nazionale”.
PICHETTO – GAVA: NUCLEARE DI QUARTA GENERAZIONE SICURO E PULITO
“Ringraziamo l’intero Parlamento, maggioranza e opposizione, per aver mantenuto l’impegno di confrontarsi sul tema del Nucleare e di aver dato un preciso indirizzo al Governo. La ricerca e la sperimentazione in questi ultimi decenni hanno fatto passi enormi. Il Nucleare di quarta generazione, secondo gli scienziati, è sicuro quanto pulito. Ci confronteremo ora con i partner europei e valuteremo, con la massima attenzione, come inserirlo nel mix energetico nazionale dei prossimi decenni con l’obiettivo di raggiungere, anche con l’aiuto del Nucleare, gli obiettivi di decarbonizzazione stabiliti dall’Unione Europea, sino a quello finale della neutralità climatica del 2050”. Lo scrivono in una nota congiunta il Ministro e il Viceministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto e Vannia Gava, in merito alla mozione approvata in Parlamento sull’energia Nucleare.
SQUERI (FI): VOTO STORICO
“Un voto storico, con cui il Parlamento restituisce al governo, dopo quasi 40 anni dal referendum del 1987, la possibilità di impegnarsi sul Nucleare. Con il via libera alla mozione unitaria in materia energetica, non solo rispondiamo a un preciso impegno assunto dal centrodestra in campagna elettorale, ma facciamo il primo, indispensabile passo per garantire al Paese la sicurezza energetica necessaria al suo sviluppo civile ed economico”. Così, in una nota, il deputato e responsabile del Dipartimento energia di Forza Italia, Luca Squeri, dopo il via libera della Camera alla mozione sul Nucleare. “L’Italia ha una storia importante nell’energia Nucleare: negli anni ’60 eravamo il terzo produttore mondiale. Ancora oggi abbiamo competenze e capacità di ricerca riconosciute nel mondo, dobbiamo metterle a frutto. Non possiamo rischiare di rimanere dipendenti dalle importazioni. La scienza deve prevalere sull’ideologia, a partire da un dato di realtà: realizzare una produzione di energia elettrica e termica con un mix quasi totalmente CO2 free, abbandonando progressivamente il gas, implica necessariamente l’utilizzo dell’energia Nucleare. Grazie al voto del Parlamento, sarà possibile farlo”, conclude Squeri.
IL COMMENTO DI ZINZI
“Quando si parla di Nucleare non possiamo più accettare la demagogia dei ‘no’. Quella che ragiona solo per divieti e porta il collega Bonelli a fare confusione tra decomissioning e approvvigionamento energetico. Con questo stop, figlio del pregiudizio e nutrito da un’ingiustificata paura, l’Italia è costretta all’import dell’energia, senza autosufficienza. Oggi va ridotta la dipendenza dall’estero per permettere la nostra ripresa economica: la guerra in corso ce lo ha ben dimostrato. Con 441 reattori in funzione nel mondo, di cui 104 in Europa, e persino l’Ue che ha dato l’etichetta verde al Nucleare, deve crescere la consapevolezza di questo modello energetico fondamentale. Si deve investire sulla ricerca per il Nucleare ‘pulito’ di quarta generazione. Non sostenere i nostri ricercatori e le imprese, rischia di renderci spettatori del futuro. No all’immobilismo. Sì a una solida indipendenza energetica”. Lo afferma il deputato Gianpiero Zinzi dichiarando il voto favorevole della Lega alla mozione di maggioranza sul Nucleare.
LA SODDIFAZIONE DI CATTANEO
“Il via libera della Camera alla mozione di maggioranza sul Nucleare, come fonte alternativa e pulita per la produzione di energia, è la risposta più chiara e netta alla demagogia della sinistra. Una sinistra che per troppi anni con i suoi no ideologici ha bloccato il Paese, colpendo il sistema produttivo e le famiglie”. Così il deputato, vice coordinatore nazionale e responsabile organizzazione territoriale di Forza Italia, Alessandro Cattaneo, primo firmatario della mozione azzurra sul Nucleare. “La guerra in Ucraina, con le sue gravi ricadute, ha dimostrato la necessità e l’urgenza per il nostro Paese – aggiunge – di raggiungere un’autonomia energetica. A maggior ragione oggi che la sicurezza del Nucleare di ultima generazione è elevatissima, non possiamo privarci di questa preziosa alternativa, da affiancare alle fonti rinnovabili. Se il nostro obiettivo è lo sviluppo dell’Italia, allora non possiamo rimanere ancorati ad un passato che è ormai superato e al quale, invece, la sinistra vorrebbe tenerci legati. Noi di Forza Italia, con il collega e responsabile del dipartimento Energia Luca Squeri, abbiamo voluto e sostenuto la mozione, convinti come siamo che questa sia davvero la strada giusta per il futuro”, conclude Cattaneo.
AZIONE VIVA: TECNOLOGIA PIU’ EFFICACE PER RAGGIUNGERE L’OBIETTIVO DELLA DECARBONIZZAZIONE
“Il Nucleare ha bassissimo impatto ambientale, e’ ormai privo di rischi significativi ed è quindi la tecnologia più efficace per raggiungere l’obiettivo della decarbonizzazione fissato dall’Unione europea per il 2050. Lo dimostra la Francia, il Paese Ue con il maggior numero di centrali e reattori, che in dieci anni ha abbattuto dell’85% la produzione di energia elettrica da fonti fossili. Un dato che dovrebbe essere tenuto ben presente”. Lo ha detto Daniela Ruffino, capogruppo di Azione-Italia viva in commissione Ambiente alla Camera, intervenendo in Aula sul Nucleare. “Pensare di raggiungere la neutralità climatica mediante l’utilizzo esclusivo di fonti rinnovabili, come prevede la strategia italiana, è sostanzialmente impossibile. Il Nucleare, invece, è assolutamente idoneo ed è infatti già incluso nei piani di decarbonizzazione di molti Paesi Ue, che hanno sottoscritto un accordo di cooperazione, noto come ‘alleanza per il Nucleare’, a cui però l’Italia non ha purtroppo aderito. Indubbiamente c’è un tema che richiede grande attenzione, ed è quello della gestione dei rifiuti radioattivi. Bisogna individuare un deposito nazionale di superficie, ma su questo la Sogin, di cui abbiamo chiesto e ottenuto il commissariamento per evidenti criticità gestionali, è ancora in oggettivo ritardo. Le amministrazioni locali sono molto preoccupate e noi – ha concluso Ruffino – crediamo occorra dire con chiarezza quali sono i problemi e soprattutto individuare il sito a fronte di una completa riorganizzazione di Sogin”.
PARERI CONTRARI DAL MOVIMENTO 5 STELLE
“A conti fatti, il Nucleare di quarta generazione, che questa maggioranza promuove come panacea alla crisi energetica che stiamo vivendo, non è un’opzione sostenibile né economicamente né socialmente. Un conto è che si nazionale”. Così la deputata del MoVimento 5 Stelle Patty L’Abbate, Vicepresidente in Commissione Ambiente, durante la dichiarazione di voto della mozione sul Nucleare depositata dal M5S. “Il Nucleare – continua L’Abbate – è incompatibile con le tempistiche e gli obiettivi di decarbonizzazione, da un lato, e con le prospettive di un ampio ed efficace sviluppo delle fonti rinnovabili, dall’altro. Non conviene sul piano economico: il costo medio di produzione dell’elettricità è di gran lunga superiore a quello dell’elettricità prodotta da fonti rinnovabili, oggi intorno ai 40/80 dollari al Megawatt/ora, inclusi i costi di fine vita. Non conviene nemmeno sul piano sociale: non se ne conoscono gli impatti ambientali e quelli sulla salute, non ci sono dati su sicurezza e radioprotezione, non si sa come gestire i rifiuti, ma a pagare saranno sempre i cittadini. E mentre la Germania chiude gli ultimi 3 reattori e punta alle rinnovabili e la Francia (la Francia!) sospende la sperimentazione di un impianto a fusione per l’evidente rischio calcolato sulla salute dei cittadini, in Italia – conclude L’Abbate – le politiche energetiche della maggioranza sono puro oscurantismo. Soprattutto quando soluzioni pulite, sicure, democratiche e convenienti, come le comunità energetiche, non solo ci sono, ma potrebbero anche risolvere subito la crisi energetica in atto”.
BONELLI: IL NUCLEARE COSTA
“Con le vostre mozioni volete riportare il Nucleare in Italia dopo ben due referendum che hanno detto no, ma dite no al deposito Nucleare. Il Nucleare è l’energia più costosa, considerando i costi necessari a realizzare gli impianti che sono tutti a carico della finanza pubblica. In Europa il prezzo è intorno ai 120 euro a MWh, e si manterrà a questi livelli anche nel 2050 mentre il solare si collocherà nei prossimi anni, secondo l’agenzia internazionale dell’energia, ad un costo intorno ai 15 euro Mwh e l’eolico offshore sui 25 Mwh”. Così Angelo Bonelli, co-portavoce di Europa Verde e deputato dell’Alleanza Verdi e Sinistra, in Aula alla Camera sul Nucleare. “È in atto in questo Paese una vostra grande operazione di disinformazione, che vuole fermare gli investimenti per fermare la transizione ecologica, investimenti che possono generare lavoro e rilancio dell’economia”, ha aggiunto.
“Voi vi opponete a tutto ciò per una sola cosa perchè sole e vento sono fonti energetiche gratuite che tutti possono utilizzare e che rompono l’oligopolio delle grandi lobby, che hanno costruito una delle più grandi rapine sociali con l’alto costo dell’energia e del gas e attacco al clima e al futuro delle generazioni che verranno. Non siete indifferenti al cambiamento climatico, alla desertificazione , allo scioglimento dei ghiacciai, allo smog che nelle città uccide. Voi siete responsabili di questo modello di sviluppo che genera la crisi climaticz e profonde ingiustizie sociali. Spiegate agli italiani gli extraprofitti che i 15 miliardi di euro solo nel 2022 per Eni, perché non pagano le tasse, Spiegate perché ad agosto 2022 il costo del gas era 300 euro MWh e oggi 35 euro Mwh ma le bollette sono sempre alte. Volete riportare il Nucleare in Italia, non c’è 2 senza tre: ovvero ci sarà il terzo referendum. Sarà il referendum tra innovazione conservazione”, ha concluso Bonelli.