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Tesla Musk

Ora, “grazie” a Elon Musk, Tesla la odiano proprio tutti

Bisogna capire se in Europa Tesla sta attraversando un momento negativo per l’impatto negativo sulla reputazione del marchio, legato alle prese di posizione politiche di Musk nei mesi scorsi, o se è solo l’inizio di una fase più critica

Se prima era diventato il “nemico” preferito degli oppositori di Donald Trump, che hanno smesso di comprare le auto Tesla, oggi è diventato inviso anche ai sostenitori del presidente americano. Parliamo ovviamente di Elon Musk e della sua Tesla, che sta vivendo un momento di caos totale. Oltre al crollo delle vendite, la casa di auto elettriche ha fatto registrare quotazioni in ribasso del 16% a Wall Street.

E questo potrebbe essere solo l’inizio, perché Tesla, a Wall Street, sta scontando un rapporto prezzo/utili a 161, con fatturati in caduta e il marchio che viene terribilmente danneggiato dalle dichiarazioni del suo fondatore Musk, sempre sopra le righe (per usare un eufemismo).

LE VENDITE DI TESLA CROLLANO DEL 70%

Così si spiega infatti il motivo per cui il mercato globale sta dando segnali preoccupanti: le vendite sono crollate a picco anche nel mese scorso: in Portogallo -68% rispetto a maggio 2024, con appena 292 unità. In Francia, secondo mercato europeo per Tesla, il calo tocca il 67%, peggior risultato dal 2021. Svezia -53,7%, Danimarca -30,5%. In Olanda -36%, e in Spagna -29%, con 794 veicoli. In Norvegia le vendite sono salite del 213% a maggio (2.600 contro 832 di un anno fa).

A maggio in Germania, nonostante le vendite di BEV siano aumentate del 44,9%, il mercato del marchio texano è diminuito di oltre un terzo. Secondo l’agenzia tedesca KBA, Tesla ha venduto 1.210 auto nel Paese, con un calo del 36,2% rispetto allo scorso anno.

LE VENDITE DI TESLA IN ITALIA

Il mese scorso le immatricolazioni di Tesla in Italia sono calate del 20,32%, a 855 unità. Secondo i dati pubblicati dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel nostro Paese il calo segue il rialzo di aprile (+29,28%) e marzo (+51,3%) e il calo di febbraio (-54,46%). Dati che rendono negativo il bilancio dei primi cinque mesi dell’anno, con 4.771 immatricolazioni, -7,14% rispetto allo stesso periodo del 2024.

Nell’intero 2024 le immatricolazioni di Tesla erano scese del 5,91% ma, nel complesso, nel nostro Paese il segmento BEV nel 2025 è in crescita: nei primi cinque mesi +72,9%, a maggio +42,7% rispetto al 2024.

GLI SCENARI PER IL SECONDO TRIMESTRE 2025

Bisogna capire se in Europa Tesla sta attraversando un momento negativo per l’impatto negativo sulla reputazione del marchio, legato alle prese di posizione politiche di Musk nei mesi scorsi, o se è solo l’inizio di una fase più critica. Dopo il crollo di ricavi e utili nel primo trimestre di quest’anno, gli analisti prevedono una fase di stabilizzazione, caratterizzata anch’essa, però, da ricavi in calo.

MUSK, TESLA E LA POLITICA

C’è poi la questione politica. Dopo alcune settimane di tracolli del titolo Tesla, Elon Musk era sembrato voler fare un passo indietro dalla politica. Il mercato per qualche giorno ci ha creduto, facendo risalire le quotazioni in Borsa del gruppo. Nelle ultime ore, però, si è scatenato il putiferio: “È il momento di sganciare la bomba più grande: Donald Trump è nei file di Epstein, questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici”, ha scritto Musk su X dopo la lite pubblica con il presidente degli Stati Uniti.

Rincarando anche la dose: “è ora di creare un nuovo partito politico in America che rappresenti realmente l’80% della popolazione di mezzo?”, domanda Musk sul social dopo il divorzio con Trump, lanciando un sondaggio sul social.

Difficile capire dove voglia arrivare il milionario texano, ma di certo non sembra voler assumere posizioni in grado di aiutare le vendite della sua azienda di auto. Nel frattempo, Trump ha già minacciato di tagliare i contratti delle aziende di Musk con l’amministrazione americana. E, in attesa che arrivi qualche acquirente di auto, il mercato sta abbandonando Tesla.

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