Apre i battenti la Cop29 sulla finanza climatica. Tutti gli occhi sono puntati sugli Usa, che potrebbero decidare di lasciare gli Accordi di Parigi. I leader europei intanto disertano. Chi colmerà il vuoto?
Parte la Cop29 e tutti i riflettori sono puntati su Trump e sulla reazione dell’Europa. Grande protagonista di questa edizione sarà la finanza climatica. Infatti, i grandi della Terra discuteranno dell’architettura finanziaria internazionale. Struttura che rischia di crollare a causa del terremoto Trump. Diversi leader europei vogliono disertare il summit internazionale. Chi riempirà il vuoto lasciato dagli Usa?
COP29, GLI OBIETTIVI
Gli obiettivi climatici fissati a Parigi sono andati in frantumi lo scorso ottobre, quando le temperature hanno fatto registrare un aumento di 1,5 gradi rispetto ai livelli pre industriali. Per questa ragione, una delle priorità della Cop29 sarà aggiornare gli accordi presi nel summit francesi.
Al centro della Cop ci sarà l’NCQG, il nuovo obiettivo comune sulla finanza climatica. L’ultimo aggiornamento risale alla Cop15 e prevedeva uno stanziamento di 100 miliardi di dollari all’anno. Una quantità ormai irrisoria se consideriamo i costi dei fenomeni climatici estremi.
I Paesi in via di sviluppo chiederanno un maggiore contributo da parte dei Paesi industrializzati per contrastare ed essere più resilienti rispetto agli effetti dei cambiamenti climatici.
La discussione si concentrerà anche sulla tipologia di questi aiuti. Infatti, ad oggi la maggior parte sono prestiti a tassi agevolati. Questo costringe diversi Paesi del mondo ad aumentare il debito pubblico, che aumenta sempre più superando le spese statali in Sanità e altri servizi pubblici.
OCCHI PUNTATI SUGLI USA
La probabile uscita degli Usa dagli Accordi di Parigi é l’elefante nella stanza della Cop29. Infatti, l’assenza del gigante dell’ Occidente avrebbe un effetto a catena sul percorso intrapreso negli ultimi anni. In caso di forfait degli Stati Uniti, la domanda più principale sarebbe: quali Paesi si candideranno a colmare il vuoto lasciato dagli Usa? I principali candidati sono l’Unione Europea e la Cina, i maggiori inquinatori al mondo.
“È ragionevole aspettarsi una reazione rapida e forte da gran parte del resto del mondo all’inizio della COP29, mostrando il sostegno al multilateralismo climatico e riaffermando i loro impegni precedentemente assunti”, ha detto mercoledì Li Shuo, direttore del Clima CLimate Hub ai giornalisti.
La delegazione degli USA sarà guidata dal diplomatico climatico John Podesta. L’America vedrà i nuovi impegni finanziari con scetticismo. Tuttavia, la Cina storicamente preferisce non assumere il ruolo di leader nei negoziati sul clima, anche se rappresenta un partnern centrale per il finanziamento del contrasto al climate change.
UE E ITALIA, CHI PARTECIPA
Diversi leader europei vogliono disertare il summit di Baku. Tra questi troviamo il cancelliere tedesco Olaf Scholz, il presidente francese Emmanuel Macron e la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen.
La delegazione italiana è composta dal ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin e diversi funzionari della direzione affari internazionali. Inoltre, il programma della Cop29 prevede anche un segmento di alto livello, che riunisce i capi di Stato.