Il rapporto 2025 sul monitoraggio del mercato retail svela i limiti dell’attuale sistema: contatori intelligenti assenti e offerte obsolete frenano risparmi e decarbonizzazione.
L’Unione Europea non potrà raggiungere i suoi obiettivi di decarbonizzazione senza il contributo attivo dei cittadini e delle imprese. È quanto emerge chiaramente dal Retail Monitoring Report 2025, pubblicato congiuntamente dall’Agenzia per la cooperazione dei regolatori dell’energia (ACER) e dal Consiglio dei regolatori europei dell’energia (CEER). Il documento analizza come i mercati al dettaglio dell’elettricità possano sbloccare la cosiddetta “flessibilità della domanda”, un elemento cruciale per integrare efficacemente le energie rinnovabili nel sistema. Tuttavia, il potenziale di questa risorsa rimane largamente inespresso, ostacolato da contratti obsoleti, tecnologie mancanti e barriere strutturali che impediscono ai consumatori di beneficiare appieno della transizione energetica.
CONTRATTI RIGIDI E PREZZI BLOCCATI: IL PARADOSSO POST-CRISI
Uno dei dati più significativi del rapporto riguarda l’andamento dei prezzi. Sebbene i costi all’ingrosso dell’elettricità si siano stabilizzati e siano diminuiti rispetto ai picchi della crisi energetica, queste riduzioni non sono state trasferite interamente nelle bollette dei consumatori finali. La causa principale risiede nella prevalenza di contratti a prezzo fisso e rigido. Paradossalmente, quegli stessi contratti che avevano offerto uno scudo protettivo durante l’impennata dei prezzi, ora vincolano molte famiglie a tariffe superiori a quelle di mercato, impedendo loro di sfruttare i ribassi attuali.
LA SCARSA DIFFUSIONE DI OFFERTE DINAMICHE E CONTATORI INTELLIGENTI
Nonostante le direttive europee spingano verso una maggiore dinamicità, l’adozione di contratti a prezzo variabile o basati su fasce orarie (time-of-use) rimane marginale nella maggior parte degli Stati membri. I contratti “inflessibili” continuano a dominare il mercato, limitando la capacità dei consumatori di adattare i propri consumi ai segnali di prezzo. A questo si aggiunge un quadro infrastrutturale disomogeneo: il dispiegamento dei contatori intelligenti (smart meters) e l’accessibilità ai dati di consumo procedono a velocità molto diverse tra i vari Paesi dell’UE, creando un’Europa a due velocità nella gestione dell’energia domestica.
L’ELETTRIFICAZIONE COME OPPORTUNITÀ DI RISPARMIO
Il rapporto evidenzia come le famiglie con un alto potenziale di elettrificazione – ad esempio quelle dotate di veicoli elettrici o pannelli solari fotovoltaici – siano nella posizione migliore per offrire flessibilità alla rete e, di conseguenza, ottenere i maggiori risparmi economici. Tuttavia, affinché questo scenario si realizzi, è indispensabile che siano disponibili strutture contrattuali adeguate e strumenti tecnologici che permettano di gestire i consumi in modo intelligente.
LE RACCOMANDAZIONI PER IL FUTURO
Per superare l’attuale stallo, ACER e CEER formulano una serie di raccomandazioni precise ai decisori politici e ai regolatori nazionali. La priorità assoluta è completare l’installazione dei contatori intelligenti e garantire che i dati di consumo siano accessibili in modo standardizzato e sicuro, sia per i consumatori che per le terze parti autorizzate. È necessario inoltre facilitare la diffusione di offerte dinamiche e differenziate nel tempo, eliminando progressivamente gli interventi generalizzati sui prezzi a favore di supporti mirati esclusivamente ai consumatori vulnerabili. Infine, il rapporto invita a stimolare la concorrenza e l’innovazione nei mercati al dettaglio, condizioni essenziali per ampliare la libertà di scelta e il coinvolgimento attivo dei cittadini in un sistema elettrico che deve diventare sempre più efficiente, accessibile e decarbonizzato.


