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Edf

Per Edf il 2022 un anno nero nonostante l’aumento di fatturato

Il gruppo, in fase di completa rinazionalizzazione, ha comunque dichiarato di puntare ad una netta ripresa dei risultati per il 2023

Un disastro annunciato: così si può riassumere in due parole il 2022 di Edf, il primo operatore francese dell’elettricità. Un anno caratterizzato da un difficile rapporto con i reattori nucleare che gestisce – sottoposti a manutenzioni prolungate nel corso dell’anno – e con il governo che per far fronte ai costi energetici dovuti al conflitto tra Ucraina e Russia ha adottato uno scudo tariffario (e la rinazionalizzazione della società) che ha colpito soprattutto la società transalpina.

I CONTI

Il gruppo ha pubblicato dati senza eguali per l’esercizio dello scorso anno: 17,9 miliardi di euro di perdita. Anche il suo debito finanziario è aumentato a 64,5 miliardi di euro, altro livello storico. Si tratta di una delle perdite più pesanti della storia recente in Francia, dietro France Telecom (20,7 miliardi di euro) e Vivendi Universal (23,3 miliardi di euro) vent’anni fa.

Nonostante il fatturato sia aumentato del 70%, a 143,5 miliardi di euro, trainato dall’aumento dei prezzi dell’energia, il gruppo è andato in rosso con una perdita netta pesantissima, contro un utile di 5,1 miliardi nel 2021. Con la generale impennata prezzi dell’energia elettrica, Edf ha visto rientrare molti clienti francesi, ma il margine operativo ha risentito degli acquisti a prezzi elevati per coprire i loro fabbisogni.

PRODUZIONE PREVISTA IN RIPRESA NEL 2023

Il presidente e amministratore delegato del gruppo, Luc Rémont, ha tuttavia dichiarato durante una teleconferenza che Edf punta a un Ebitda per il 2023 “significativamente superiore” a quello del 2021, grazie a in particolare il rimbalzo della produzione e dei prezzi elevati.
“Nonostante un forte aumento del fatturato, sostenuto dai prezzi dell’energia elettrica e del gas, l’Ebitda è fortemente penalizzato dal calo della produzione nucleare oltre che dalle misure regolatorie eccezionali messe in atto in Francia per il 2022, in condizioni di mercato difficili”

LA QUESTIONE NUCLEARE

Remont, ha confermato un obiettivo di produzione nucleare da 300 TWh a 330 TWh quest’anno dopo che la produzione è crollata del 23% nel 2022 a 279 TWh.
Il deficit di 82 TWh, in gran parte dovuto a interruzioni dovute alla corrosione da stress in una dozzina di reattori, ha costretto l’utility a riacquistare i volumi persi a prezzi record sul mercato, provocando una perdita netta finanziaria di 3,6 miliardi di euro per l’anno, secondo i dati sui risultati annuali mostrati oggi.

“I risultati del 2022 sono stati significativamente influenzati dal calo della nostra produzione di elettricità e anche da misure normative eccezionali introdotte in Francia in condizioni di mercato difficili”, ha affermato Remont.

Remont ha aggiunto che il 2022 ha anche confermato il nuovo slancio per il nucleare in Francia, nonché l’accelerazione dell’espansione per le energie rinnovabili.
La disponibilità dei reattori francesi ha raggiunto brevemente 46 unità su 56 il 9 febbraio, ma è destinata a scendere a 41 entro il 18 febbraio con la manutenzione annuale di sei reattori in corso, anche se alcune interruzioni a lungo termine sono state estese fino alla primavera.
Gli analisti di S&P Global Commodity Insights prevedono comunque una produzione nel 2023 di 318 TWh, che salirà a 340 TWh nel 2024.

CRESCITA VERDE

EDF ha commissionato circa 3,6 GW di nuove energie rinnovabili nel 2022, tra cui il primo parco eolico offshore della Francia (480 MW al largo di Saint Nazaire) e ha ottenuto la prima fornitura elettrica dal più grande impianto solare del mondo (2 GW Al Dhafrah negli Emirati Arabi Uniti). La sua pipeline di progetti eolici e solari è cresciuta del 12% a 85 GW lordi, incluso il progetto eolico offshore New York Bight da 1,5 GW.

La capacità eolica e solare installata netta di EDF è aumentata del 10% a 13,2 GW mentre la produzione idroelettrica francese è scesa del 22% su base annua a 32,4 TWh, il minimo dal 1976 a causa delle condizioni di siccità che hanno iniziato ad attenuarsi nel quarto trimestre.

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