La situazione sarà inoltre aggravata dalla mancanza di investimenti e di tecnologie estere, che comporterà una diminuzione dell’attività di perforazione della Russia
La produzione di petrolio della Russia è già in calo e continuerà a diminuire nei prossimi mesi e anni visto che probabilmente Mosca non sarà in grado di reindirizzare alla Cina e all’India tutti i volumi che sta perdendo in Occidente. D’altronde è stata la stessa Russia ad ammettereche la sua produzione di petrolio potrebbe diminuire del 17% quest’anno a causa delle sanzioni, ha riferito l’agenzia di stampa TASS citando il ministro delle finanze Anton Siluanov. Nel solo mese di aprile, la produzione di petrolio è diminuita del 9% rispetto a marzo.
LE PERDITE DI FORNITURA POTREBBERO PRESTO RADDOPPIARE
Non solo. Le attuali perdite di fornitura dalla Russia circa 1 milione di barili al giorno potrebbero raddoppiare questo mese, ha detto alla CNBC l’amministratore delegato di BP Bernard Looney la scorsa settimana.
PER VITOL LE PERDITE AUMENTERANNO A PARTIRE DA QUESTA SETTIMANA
Secondo Mike Muller, capo del settore Asia presso il Gruppo Vitol le perdite aumenteranno a partire da questa settimana, ha detto domenica il dirigente del più grande trader di petrolio indipendente del mondo in un podcast della Gulf Intelligence. “Abbiamo praticamente raggiunto quella data in cui il sistema bancario internazionale non è in grado di effettuare pagamenti a entità russe”, ha detto Muller al webinar di Gulf Intelligence. “Le sanzioni dell’UE lo vietano dal 15 maggio”, ha aggiunto.
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— Gulf Intelligence (@gulf_intel) May 8, 2022
I principali trader internazionali hanno già affermato che nelle prossime settimane potrebbero tagliare o eliminare gradualmente gli acquisti di greggio russo. La stessa Vitol prevede di chiudere le sue attività che coinvolgono il greggio russo entro la fine di quest’anno, ha riferito Bloomberg il mese scorso, citando un portavoce della compagnia.
PER RYSTAD ENERGY LA RUSSIA PERDERÀ 2 MLN DI BARILI AL GIORNO ENTRO 2030
Anche se la Russia sta attualmente capitalizzando su entrate elevate con gli alti prezzi del petrolio e del gas, la sua industria petrolifera potrebbe subire un declino terminale e perdere 2 milioni di barili al giorno di produzione entro il 2030 rispetto al 2021, ha affermato Rystad Energy in uno studio
“La situazione sarà inoltre aggravata dalla mancanza di investimenti e di tecnologie estere, che comporterà una diminuzione dell’attività di perforazione. Di conseguenza, non si prevede che la Russia torni ai livelli di produzione prebellici nemmeno entro il 2026″, ha affermato la società di intelligence energetica.