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Eni

Perché il Kazakistan chiede dei risarcimenti (anche ad Eni) per i suoi giacimenti petroliferi

Il ministro dell’Energia kazako Almasadam Satkaliyev intende procedere con richieste per 16,5 miliardi di dollari

Il Kazakistan intende procedere con 16,5 miliardi di dollari di richieste di risarcimento nei confronti delle major petrolifere internazionali – tra cui Eni – coinvolte nello sviluppo dei giacimenti petroliferi di Kashagan e Karachaganak, per una serie di costi contestati. E non ha in programma un possibile accordo extragiudiziale. Lo ha dichiarato il ministro dell’Energia Almasadam Satkaliyev secondo quanto riferito da Reuters.

L’AVVIO DELLA DISPUTA

La disputa legale sottolinea i rischi per le imprese straniere che operano nello Stato dell’ex Unione Sovietica ed è una delle tante battaglie giudiziarie tra le major internazionali e il governo.

Ad aprile, il Kazakistan ha avviato una procedura di arbitrato contro le società che stanno sviluppando i giacimenti petroliferi di Kashagan e Karachaganak, rispettivamente per 13 e 3,5 miliardi di dollari di costi dedotti nell’ambito di accordi di condivisione dei profitti. “Ci sono procedure di lavoro. Gli arbitri sono stati nominati, le consultazioni sono in corso”, ha detto Satkaliyev che ha risposto negativamente a una domanda su un possibile accordo extragiudiziale.

LE MAJOR COINVOLTE: ENI, SHELL, TOTALENERGIES, EXXONMOBIL, KAZMUNAYGAS, INPEX, CNPC, CHEVRON, LUKOIL

Il giacimento offshore di Kashagan, una delle più grandi scoperte degli ultimi decenni, è sviluppato da Eni, Shell, TotalEnergies, ExxonMobil, KazMunayGas, Inpex e CNPC. Il consorzio ha investito 50 miliardi di dollari nel progetto.

Anche Eni, Shell e KazMunayGaz sono partner di Karachaganak, insieme a Chevron e Lukoil, con investimenti superiori a 27 miliardi di dollari.

LE ATTUALI RIVENDICAZIONI COPRONO IL PERIODO DAL 2010 AL 2018 PER KASHAGAN E DAL 2010 AL 2019 PER KARACHAGANAK

Il governo di Astana ha già avuto una serie di discussioni con i suoi partner sui termini degli accordi petroliferi, che di solito si sono concluse con un accordo. Le attuali rivendicazioni coprono il periodo dal 2010 al 2018 per Kashagan e dal 2010 al 2019 per Karachaganak.

LE PRECEDENTI BATTAGLIE LEGALI

Nell’ultimo caso di arbitrato, il Kazakistan aveva raggiunto un accordo di 1,9 miliardi di dollari con i partner di Karachaganak nel 2020.

Nel 2012, i partner di Kashagan avevano accettato di coprire 1 miliardo di dollari di costi aggiuntivi dell’azienda energetica statale kazaka KazMunayGaz per risolvere una controversia sul progetto.

È più difficile dare un valore invece alle altre concessioni ottenute dal Kazakistan nelle dispute legali, come l’aggiunta di alcuni pagamenti a lungo termine, l’obbligo di vendere gas a un’azienda statale o il mancato rimborso di alcuni costi storici.

Nel 2008, il Kazakistan ha raddoppiato la sua partecipazione in Kashagan, portandola al 16,8%, nell’ambito di un accordo con le major petrolifere per i ritardi nel suo sviluppo. Ha anche ricevuto una quota del 10% in Karachaganak dal consorzio di quel progetto in un accordo del 2012.

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