Secondo un report Sea, l’espansione della costruzione di eolico comporta anche nuove sfide in termini di utilizzo di materie prime e rifiuti. È anche importante che vengano colte le opportunità per applicare i principi dell’economia circolare
Un maggiore utilizzo di turbine eoliche nelle zone costiere per fornire all’Europa energia rinnovabile è un elemento cruciale per decarbonizzare l’economia europea e raggiungere i suoi obiettivi climatici ed energetici. Il posizionamento di queste turbine dovrebbe però considerare attentamente i potenziali impatti sugli ecosistemi marini. È quanto emerge da un report pubblicato dall’Agenzia europea per l’ambiente (Aea).
Secondo il report Aea “Sfruttare l’energia eolica offshore preservando i mari”, comprendere i compromessi implicati nel posizionamento di turbine in acque costiere sensibili e vulnerabili, abbinato a un approccio di pianificazione integrato nell’espansione delle aree marine protette, può aiutare ad attenuare i potenziali impatti ambientali negativi.
L’INSTALLAZIONE DI EOLICO OFFSHORE PUÒ ESSERE COMBINATA CON ALTRE MISURE CHE GIOVANO ALL’AMBIENTE
L’installazione di parchi eolici offshore può essere combinata infatti con altre misure che giovano all’ambiente. Ad esempio, gli impianti eolici offshore possono anche offrire spazio per l’istituzione di santuari marini o per operazioni di acquacoltura sostenibili. L’impiego dell’eolico offshore può anche avere impatti positivi sull’ambiente locale, come la creazione di nuovi habitat, basati su barriere artificiali, ha sottolineato Aea.
ENERGIA EOLICA OFFSHORE: UN SETTORE CHE MITIGA I CAMBIAMENTI CLIMATICI
L’uso di fonti di energia rinnovabili sta crescendo in tutta Europa per soddisfare l’obiettivo della legge sul clima dell’UE di raggiungere la neutralità climatica entro il 2050. Pertanto, l’energia eolica ha un ruolo importante da svolgere. Si prevede che lo sviluppo della capacità di energia eolica offshore crescerà fino a circa 110 GigaWatt (GW) di capacità installata entro il 2030 e circa 320 GW entro il 2050, ha ricordato Aea. Il Green Deal europeo e la strategia per le energie rinnovabili offshore evidenziano come lo sviluppo dell’eolico offshore rinnovabile possa offrire opportunità uniche per la crescita del settore e l’occupazione nelle regioni costiere europee e oltre, oltre alla generazione di energia rinnovabile che aiuta a spostare l’economia europea lontano dalle fonti energetiche basate sui combustibili fossili.
L’espansione della costruzione di nuovi parchi eolici comporta anche nuove sfide in termini di utilizzo di materie prime e rifiuti. È anche importante che vengano colte le opportunità per applicare i principi dell’economia circolare quando le turbine eoliche vengono progettate e raggiungono la fine del loro ciclo di vita.
LA NECESSITÀ DI UNA PIANIFICAZIONE INTEGRATA
È necessaria un’attenta implementazione per evitare che i progetti di energia eolica creino uno stress ambientale imprevisto, afferma il briefing dell’EEA. Le acque costiere, i mari e la vita marina affrontano pressioni crescenti dovute al cambiamento climatico e a numerose attività basate sulla terraferma e sul mare, rendendo fondamentale garantire la resilienza e la sostenibilità a lungo termine degli habitat marini europei.
Come la maggior parte delle attività offshore, varie fasi dei progetti eolici offshore, tra cui esplorazione, trasporto, costruzione, funzionamento e dismissione, possono esercitare una serie di potenziali impatti ambientali negativi. Questi includono disturbo, degradazione o perdita dell’habitat, inquinamento acustico, vibrazioni e campi elettromagnetici, tutti fattori che possono influenzare varie specie e in ultima analisi avere un impatto sulla resilienza dell’ecosistema.