“Più che ministro della Transizione ecologica, sembra il ministro del greenwashing”, scrive Il Fatto
“Il più grande equivoco del governo Draghi si chiama Roberto Cingolani. Ognuno può dare il giudizio che vuole sull’operato dei Migliori, l ma nessuno potrà negare che i frutti del ministro della Transizione ecologica sono quantomeno sfasati, incongruenti, contraddittori rispetto alle promesse con cui Cingolani è stato catapultato al governo”. È quanto scrive Gianni Barbacetto sul Fatto Quotidiano secondo cui il ministro “si sta dimostrando invece il più grosso errore di Beppe Grillo (dopo il video sul figlio) (…) Più che ministro della Transizione ecologica, sembra il ministro del greenwashing. Qualche esempio. NEL PIANO NAZIONALE energia e clima è prevista una corsia preferenziale per i ‘nuovi impianti per la produzione di energia e vettori energetici da fonti rinnovabili, residui e rifiuti’. Le ultime due paroline (residui e rifiuti) significano inceneritori, i cari, vecchi, inceneritori. Resta pesante la presenza del gas, tanto che perfino John Kerry, inviato speciale per il clima del presidente Usa Joe Biden, ha osservato: ‘ll ministro Cingolani mi ha mostrato le mappe dei gasdotti, esistenti e in discussione. Ma attenzione: il gas naturale è comunque un combustibile fossile”.
Prosegue Il Fatto Quotidiano: “Per non spremersi le meningi a inventare progetti verdi, ‘Cingo’ e il governo hanno preso i progetti già pronti delle aziende: Eni, Snam, Enel, che per la natura del loro business non hanno proprio una spontanea vocazione verde”.