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deficit di bilancio

Perché Putin sta perdendo la sua guerra del gas con l’Europa

La fine della stagione invernale con gli stoccaggi oltre al 50% elimina qualsiasi timore persistente di una carenza di gas a breve termine. Simson: “l’Europa ha vinto la prima battaglia della guerra energetica con la Russia”

Brutte notizie per Vladimir Putin. Secondo una nuova valutazione della Commissione europea vista dal sito Politico l’Europa è sulla buona strada per superare l’inverno con i suoi stoccaggi del gas pieni per oltre la metà. Ciò significa che, nonostante gli sforzi del presidente russo per far congelare l’Europa tagliando le forniture di gas, le economie dell’Unione europea sopravviveranno ai mesi più freddi senza gravi danni, e sembrano destinate ad iniziare il prossimo inverno in una posizione forte per fare altrettanto.

I TIMORI DI CARENZE DI GAS NEL 2022

Alcuni mesi fa c’erano preoccupazioni per eventuali carenze energetiche quest’inverno, che sarebbero potute nascere dall’interruzione delle forniture dai gasdotti russi. Secondo l’analisi della Commissione Ue, però, il mix tra un clima mite, l’aumento delle importazioni di GNL e un forte calo del consumo di gas comporterà che da qui a fine marzo dovrebbero rimanere a disposizione oltre 50 miliardi di metri cubi di gas.

Un alto funzionario della Commissione europea ha attribuito il successo dell’Europa nell’assicurarsi l’approvvigionamento di gas ad una combinazione di pianificazione e fortuna. “Buona parte del successo è dovuto alle condizioni meteorologiche insolitamente miti e all’uscita dal mercato della Cina a causa delle restrizioni dovute al Covid”, ha affermato il funzionario, aggiungendo che “la riduzione della domanda, la politica di stoccaggio e il lavoro sull’infrastruttura hanno contribuito in modo significativo”.

IL LIVELLO DEGLI STOCCAGGI UE E LE PAROLE DI KADRI SIMSON

La fine della stagione del riscaldamento invernale con riserve così alte – superiori al 50% della capacità di stoccaggio totale Ue di circa 100 miliardi di metri cubi – elimina qualsiasi timore persistente di una carenza di gas a breve termine, e allevia anche le preoccupazioni sulla sicurezza energetica dell’Europa nel prossimo inverno. I dati positivi sono alla base delle prospettive più ottimistiche presentate dai leader europei nei giorni scorsi, con il commissario per l’Energia Kadri Simson che martedì scorso ha affermato che “l’Europa ha vinto la prima battaglia della guerra energetica con la Russia”.

Gli impianti di stoccaggio dell’Unione europea, vitali anche per la fornitura di gas invernale nel Regno Unito, dove le opzioni di stoccaggio sono limitate, lo scorso inverno finirono con solo il 20% circa di gas rimanente. Bruxelles ha imposto che vengano riforniti all’80% prima di questo inverno, richiedendo una serie estremamente costosa di acquisti di GNL da parte degli acquirenti europei, per sostituire i volumi di gas persi dalla Russia. Il prezzo all’ingrosso del gas è salito a livelli record durante la stagione di riempimento degli stoccaggi, con un picco di oltre 335 euro per megawattora ad agosto e terribili effetti a catena sulle bollette domestiche, sui costi energetici delle imprese e sulla competitività industriale dell’Europa.

CALO DEL PREZZO DEL GAS, GNL E CLIMA MITE

Da allora, i prezzi del gas sono scesi appena sopra i 50 €/Mwh a causa dell’allentamento dei timori sulle forniture. L’Ue ha un nuovo obiettivo per riempire nuovamente il 90% degli stoccaggi entro novembre 2023, uno sforzo che ora richiederà meno acquisti di GNL sul mercato internazionale di quanto avrebbe potuto fare se le riserve fossero state esaurite in modo più marcato. “L’alto livello previsto degli stoccaggi al di sopra del 50% alla fine di questa stagione invernale sarà un forte punto di partenza per il 2023/2024, con meno del 40% da riempire rispetto al difficile punto di partenza di circa il 20% alla fine della stagione invernale 2022”, si legge nella valutazione della Commissione.

LE PREVISIONI PER IL PROSSIMO INVERNO

Gli analisti del think tank Independent Commodity Intelligence Services hanno affermato che il rifornimento degli stoccaggi quest’anno potrebbe essere ancora “una sfida difficile come l’anno scorso”, ma hanno previsto che l’Ue ora dispone di “capacità di importazione più che sufficiente per affrontarla.

In tutta l’Unione europea sono stati installati 5 nuovi terminal galleggianti di GNL – in Olanda, Grecia, Finlandia e 2 in Germania – che forniscono 30 miliardi di metri cubi di gas in più di capacità di importazione, ed altri entreranno in funzione quest’anno e il prossimo.

Tuttavia, la capacità dell’Ue di ricaricare gli stoccaggi al nuovo obiettivo del 90% prima del prossimo inverno probabilmente dipenderà dalla continua riduzione dei consumi. Bruxelles ha fissato per gli Stati membri l’obiettivo volontario di ridurre la domanda di gas del 15% dall’agosto dello scorso anno.

Secondo gli ultimi dati della Commissione, infatti, tra agosto e dicembre la domanda è diminuita di oltre il 20%, in parte grazie a misure di efficienza, ma anche perché i consumatori hanno risposto ai prezzi molto più alti consumando meno energia. Potrebbe essere necessario estendere l’obiettivo del 15% oltre la data di scadenza del 31 marzo per evitare un rimbalzo della domanda di gas con il calo dei prezzi. I ministri dell’Energia Ue discuteranno la questione nei prossimi due incontri in programma a febbraio e a marzo.

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