Il principe Mohammed è convinto che Aramco valga almeno 2 mila miliardi di dollari, ma gli investitori non la pensano così
Riyadh potrebbe rinunciare all’Ipo di Aramco. Mentre i migliori banchieri di Wall Street scenderanno a Riyadh questa settimana per la “Davos nel deserto” la conferenza annuale sugli investimenti in Arabia Saudita, alcuni dirigenti di Aramco si recheranno negli Stati Uniti per lavorare all’Ipo della società, provando a colmare il gap tra previsioni di valutazione e valutazione reale. Andiamo pet gradi.
IPO RIMANDATA
Partiamo dai fatti, il presidente di Aramco ha dichiarato questo mese che la quotazione di Saudi Aramco potrebbe avvenire ” molto, molto presto “. Qualche giorno dopo, però, il processo che doveva portare alla quotazione in borsa si è arrestato. L’Ipo è stata rimandata a data da destinarsi.
QUESTIONI DI VALUTAZIONI
Il ritardo è dovuto a problemi di valutazione. Come riporta il Financial Times, infatti, principe Mohammed è convinto che Aramco valga almeno 2.000 miliardi di dollari. Alcuni analisti ed investitori stranieri, secondo alcune persone a conoscenza del dossier, sarebbero invece convinti che l’azienda non valga più di 1.200 miliardi di dollari.
“Il mercato è molto spietato”, ha detto una persona vicina a Saudi Aramco.
IPO A RISCHIO?
Ed è proprio questo grande divario tra aspettative e realtà che alimenta negli analisti l’incertezza sul fatto che il regno procederà mai realmente con la quotazione. Il principe Mohammed ha detto di voler quotare Aramco ben 3 anni fa, come parte di un piano per rilanciare e insieme revisionare l’economia del regno, ma nonostante Riyadh abbia fatto da sempre pressione su consulenti e dirigenti per un”IPO da record, la quotazione è sempre stata rimandata.
COMPROMESSI
Ad esaudire il desiderio di una valutazione di 2 miliardi di dollari potrebbero essere gli investitori sauditi, ma per coinvolgere i grandi investitori stranieri,che “è quello che vogliono veramente”, secondo Steffen Hertog, un politologo della London School of Economics, bisognerà scendere a compromessi sui prezzi. E questo significherà, per il principe Mohammed, rivedere i conti statali.
INTERFERENZA STATALE
Cè di più. Sembrerebbe anche che alcune istituzioni straniere, in particolare quelle degli Stati Uniti, hanno espresso riserve sull’interferenza dello stato nella strategia aziendale di Saudi Aramco.