Per il prossimo anno Opec stima, invece, un rallentamento del consumo mondiale di petrolio
L’Arabia Saudita ha aumentato la produzione petrolifera a giugno mentre il prezzo del greggio è attualmente in calo dopo il nuovo affondo dell’amministrazione Trump sui dazi e la notizia della ripresa dell’attività di produzione ed export in quattro terminal della Libia.
ARABIA SAUDITA AUMENTA PRODUZIONE A GIUGNO: EFFETTO IRAN-USA
Lo scorso mese l’Arabia Saudita ha aumentato la sua produzione di petrolio di 459mila barili al giorno. Il Regno lo ha comunicato all’Opec precisando che si tratta di risultati realizzati prima dell’impegno preso con gli altri paesi del cartello a fine mese riguardanti l’aumento della produzione a 600mila barili al giorno a partire dal primo di luglio. L’aumento di produzione saudita è dovuto in gran parte dalle pressioni statunitensi che chiedevano a Riad di colmare il gap provocato dalle sanzioni sulle esportazioni di petrolio dell’Iran. La produzione complessiva dell’Opec a giugno è comunque aumentata in media di 173mila barili al giorno.
OPEC: NEL 2019 RALLENTA IL CONSUMO MONDIALE DI GREGGIO
Per il prossimo anno Opec stima, invece, un rallentamento del consumo mondiale di petrolio: l’ultimo bollettino mensile del cartello prevede un aumento di 1,45 milioni di barili al giorno nel consumo di petrolio greggio nel 2019, rispetto a un aumento di 1,65 miliardi di barili registrato quest’anno. Questa crescita sarà trainata dai paesi emergenti mentre il rallentamento della crescita in Cina sarà compensato dal consumo previsto in America Latina e Medio Oriente.
HAFTAR RESTITUISCE 4 TERMINAL PETROLIFERI. NELLE PROSSIME ORE LA RIPRESA DELLE ATTIVITÀ 
Intanto il generale libico Khalifa Haftar ha restituito il controllo di quattro terminal petroliferi dell’Est della Libia alla Compagnia petrolifera nazionale libica (Noc) che nelle prossime ore riprenderanno la ripresa della produzione e dell’export di greggio. Si tratta di Ras Lanuf, Es Sider, Hariga e Zuetina. Il presidente e i componenti del board di Noc hanno elogiato in una nota il Comando generale dell’Esercito nazionale libico “per aver messo avanti a tutto l’interesse nazionale”. Infatti, si legge nella nota di Noc “abbiamo bisogno di un vero dibattito nazionale sulla distribuzione dei proventi del petrolio alla radice della recente crisi”.
BRENT CEDE IL 2%, IL WTI LO 0,6%
Proprio la ripresa delle attività di produzione ed export in Libia e le parole dell’amministrazione Trump sui dazi stanno incidendo sulla fase ribassista dei prezzi del petrolio. Al momento è il Brent a subire le perdite più forti registrando ribassi del 2%, a 77,2 dollari al barile, mentre il greggio Wti cede lo 0,6% a 73,6 dollari.