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Opec

Petrolio, crescita domanda 2022 e 2023 al ribasso. Pesa l’incertezza economica

Cosa dice il rapporto mensile dell’Organizzazione dei paesi esportatori di petrolio sul mercato dell’Oil 

La crescita della domanda globale di petrolio nel 2022 è stata rivista al ribasso di 0,5 mb/d per riflettere le recenti tendenze macroeconomiche e gli sviluppi della domanda di petrolio in varie regioni. Questi sviluppi includono l’estensione delle restrizioni da Covid-19 in alcune regioni della Cina, le sfide economiche nell’Europa OCSE e le pressioni inflazionistiche in altre economie chiave, che hanno pesato sulla domanda di petrolio, soprattutto nel secondo semestre del 2012. Questo quanto reso noto dal rapporto mensile dell’Opec, l’organizzazione che riunisce i paesi esportatori di petrolio.

LA DOMANDA GLOBALE DI PETROLIO

La domanda globale di petrolio per il 2022 – secondo quanto reso noto dal rapporto mensile dell’Opec –  è prevista in crescita di circa 2,6 mb/d. Nell’OCSE, la crescita della domanda di petrolio è stimata a circa 1,4 mb/d, mentre per i paesi non OCSE si stima una crescita di circa 1,3 mb/d. Per il 2023, la crescita della domanda petrolifera mondiale è stata rivista al ribasso per attestarsi a circa 2,3 mb/d. Secondo le proiezioni, l’OCSE crescerà di circa 0,4 mb/d e l’area non OCSE di circa 2,0 mb/d.

OPEC: CRESCITA PREVISTA A 1,9 MB/D

Spostando l’orizzonte sull’offerta, il rapporto evidenzia, nel 2022 , una crescita di liquidi non Opec prevista a 1,9 mb/d. Le revisioni al rialzo in America Latina sono state più che compensate dalle revisioni al ribasso di Eurasia, Europa e Asia. I principali fattori di crescita dell’offerta di liquidi per il 2022 sono Stati Uniti, Canada, Cina, Guyana e Brasile, mentre la produzione dovrebbe diminuire soprattutto in Norvegia e Thailandia.

Per il 2023, invece, la previsione di crescita della produzione di liquidi non-OPEC è stata corretta al ribasso a 1,5 mb/d. I principali driver di crescita per il 2023 dovrebbero essere gli Stati Uniti, la Norvegia, il Brasile, il Canada, il Kazakistan e la Guyana, con cali della produzione di petrolio che provengono principalmente da Russia e Messico. L’incertezza sulla situazione geopolitica rimane elevata e vi è il potenziale per un’ulteriore produzione di liquido di scisto negli Stati Uniti. Si prevede che nel 2022 i NGL e i liquidi non convenzionali dell’OPEC cresceranno di 0,1 mb/d e poi di 50 tb/d nel 2023 per una media di 5,4 mb/d. Secondo le fonti secondarie disponibili, la produzione di greggio dell’OPEC-13 a settembre è aumentata di 146 tb/g, raggiungendo una media di 29,77 mb/g..

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