Cosa ha detto il Ministro dell’energia Russo, Alexander Novak sul prezzo del petrolio
Non è vero che i prezzi alti del petrolio potrebbero favorire gli esportatori. Anzi, proprio i Paesi maggiori produttori ne pagherebbero le spese più alte. Questo, almeno, secondo le parole del Ministro dell’energia Russo, Alexander Novak, che in questi giorni è a Milano per la World Energy Week, la settimana dedicata al settore energetico a cui prenderanno parte oltre 100 Paesi che rientrano nel network del World Energy Council (WEC).
LA PRODUZIONE RUSSA
“A settembre abbiamo prodotto in media 11,3 milioni di barili al giorno (un record post sovietico, ndr) e possiamo incrementare di altri 300mila bg. Per mantenere la capacità produttiva stiamo investendo molto e nella Siberia Occidentale, dove c’è un graduale declino dei giacimenti, stiamo studiando meccanismi di incentivazione fiscale”, ha spiegato Novak in occasione della Settimana dell’energia.
UN PREZZO ALTO? NON FAVORIREBBE MOSCA
Ed in riferimento al prezzo, il ministro ha parlato ai microfoni di Russia24. “Qui bisogna discutere cosa fare in futuro. Perché in teoria è vero che più i prezzi del petrolio sono alti, meglio è per i paesi esportatori. Il budget di Stato aumenta e i ricavi della compagnie anche. Ma le stesse compagnie russe oggi sul mercato dicono che il prezzo del petrolio potrebbe anche essere basso, ma che fondamentalmente la cosa più importante è che sia stabile. È il primo fattore”.
Un prezzo alto non gioverebbe a Mosca: “Ora c’è una crescita molto alta della domanda di petrolio ogni anno, circa 1,6 milioni di barili al giorno, ma se i prezzi sono troppo alti la domanda potrebbe diminuire e diventerebbe non redditizia per i produttori come il nostro paese, non per i consumatori”.